Centrale elettrica a Ponte Valentino: il no di Confindustria
Stampa questo articoloIl Sannio Quotidiano del 02-04-2009
‘Luminosa’, Provincia convocata al Ministero
La centrale termoelettrica ‘Luminosa’ prosegue il suo cammino. Malgrado la contrarietà espressa dall’Amministrazione provinciale e la presentazione di un documento di osservazioni da parte dell’associazione ‘Altrabenevento’, non si ferma l’iter autorizzativo dell’impianto per la produzione di energia termoelettrica che dovrebbe sorgere all’interno dell’Area di Sviluppo Industriale (ASI) di Ponte Valentino.
Si tratta di una centrale da 400 megawatt di potenza massima che suscita forti preoccupazioni per l’impatto ambientale che un impianto di simili dimensioni potrebbe avere. Come si ricorderà nel 2003 ci furono fortissime proteste contro l’ipotesi di insediamento di una centrale termoelettrica in contrada Saglieta, territorio di Paduli ma nelle immediate vicinanze di Ponte Valentino. L’impianto avrebbe dovuto nascere nell’ambito del Programma di riqualificazione urbana per lo sviluppo sostenibile territoriale (Prusst), ma l’iniziativa fu bloccata a seguito delle forti proteste popolari.
A distanza di sei anni, il fantasma delle centrali torna a incombere sul territorio sannita. La Provincia di Benevento è stata convocata per martedì a Roma presso il Ministero Ambiente dove è in programma un incontro nell’ambito dell’iter di Autorizzazione integrata ambientale dell’impianto. La notizia è stata accolta con grande preoccupazione alla Rocca dove ci si sta attivando per predisporre atti formali di diniego. L’insediamento di centrali termoelettriche alimentate con combustibili fossili (nel caso di specie si tratta di un impianto alimentato con gas metano) non è contemplato dalla vigente pianificazione territoriale ed energetica della Provincia, e non rientrerà nemmeno nei nuovi piani provinciali in via di definizione che invece punteranno con decisione sulle fonti rinnovabili.
La realizzazione di una centrale nel Sannio non è prevista peraltro nemmeno dal Piano energetico regionale, secondo il quale il fabbisogno della macroarea interna ‘Avellino-Benevento’ risulta già coperto dalla centrale in corso di realizzazione a Flumeri, in provincia di Avellino.
Su questo tasto batterà l’amministrazione provinciale e in particolare l’assessorato all’Ambiente, guidato da Gianluca Aceto, che parteciperà all’incontro in programma martedì a Roma.
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Il Sannio Quotidiano del 05-04-2009
«La politica si batta contro la centrale»
“La realizzazione di una centrale termoelettrica rappresenterebbe una autentica iattura per lo sviluppo del Sannio”. A sostenerlo non è il più battagliero degli ambientalisti ma il numero uno della Confindustria beneventana, Cosimo Rummo.
L’ipotesi sul tavolo riguarda la centrale ‘Luminosa’ per la quale è in corso l’iter autorizzativo. Martedì è in programma a Roma un incontro presso il Ministero Ambiente cui parteciperanno anche Comune e Provincia di Benevento.
“Spero che i rappresentanti politico – istituzionali della nostra provincia – esordisce Rummo – facciano valere le ragioni della sostenibilità territoriale e del buon senso. Il Sannio da anni è impegnato in una politica di sviluppo basata sulla qualità dei prodotti, la salubrità dei luoghi, la bellezza paesaggistica e dunque la godibilità anche turistica che ne può conseguire. Potremmo parlare di ‘Sannioshire’ per definire con un’immagine ciò che la nostra provincia ambisce a diventare, un’ambizione peraltro non velleitaria perchè ve ne sono tutte le condizioni. L’agroindustria è già oggi tra i primissimi settori produttivi della nostra provincia e i margini di crescita sono notevoli. La realizzazione di una centrale termoelettrica nel nostro territorio – prosegue il leader degli industriali sanniti – fa a pugni con tale scenario di crescita, ed è peraltro del tutto ingiustificata sotto il profilo dell’approvvigionamento energetico. Secondo una nostra ricerca condotta con l’Università, nei prossimi dieci anni nel Sannio si prevedono insediamenti energetici da fonti rinnovabili per un totale tra i 1.500 e i 2.500 megawatt, pari alla metà del totale regionale. Benevento sta investendo tanto in questo settore che ci consentirà, con qualche doveroso aggiustamento sotto il profilo dell’ammodernamento tecnico e del rispetto paesaggistico, di ottenere risultati molto importanti. Gli interventi nel settore delle rinnovabili permettono uno sviluppo compatibile con l’ambiente capace di rappresentare una consistente opportunità occupazionale in tempi di grave crisi. Lo hanno capito gli Stati Uniti del presidente Obama, e lo fanno già da anni numerosi Paesi europei. Le rinnovabili, insieme al nucleare, sono il futuro dell’energia e una grande prospettiva occupazione. La centrale ‘Luminosa’ richiederebbe invece, secondo quanto dichiarato dagli stessi proponenti, al massimo 40 unità lavorative. In un simile quadro, davvero stento a credere che sia in atto un iter finalizzato alla autorizzazione di una centrale di vecchio tipo che andrebbe a penalizzare enormemente il territorio sannita. Spero sia solo il retaggio di un procedimento rimasto in piedi dal 2000. Un impianto che sorgerebbe peraltro – aggiunge Rummo – in un’area industriale dove operano molte industrie del settore agroalimentare e quindi anche l’ubicazione mi pare quantomai inopportuna”.
Il presidente degli industriali beneventani lancia quindi un invito alle istituzioni sannite: “Sarebbe pericoloso – nota Rummo – non valutare attentamente la portata negativa di un simile intervento. Una centrale termoelettrica di tipo tradizionale sarebbe una nota stonata, una macchia nera in un territorio che ha ottime prospettive, diversamente da altre aree della regione ormai quasi compromesse dalle cattive scelte del passato. Il Sannio è nelle condizioni per non fare gli stessi errori. Commetterli sarebbe ingiustificabile per una classe politica che, spero e credo, vorrà opporsi con decisione a questo enorme balzo all’indietro”.