Conferenza stampa: lo scandalo di via Galanti
Stampa questo articoloNella Conferenza Stampa tenuta ieri da “altrabenevento” a seguito degli avvisi di Garanzia della Procura della Repubblica per le case di via Galanti, sono state ricordate le tante illegittimità relative alla mancata costruzione degli alloggi e delle opere di urbanizzazione di via Galanti.
Leggete la sintesi della Conferenza e gli articoli de Il Mattino e de Il Sannio Quotidiano
ALTRABENEVENTO
Gruppo di lavoro per la città sostenibile contro il malaffarepresso Codacons, via Martiri d’Ungheria, 13 – BENEVENTO
Comunicato stampa
8 marzo 2006
Si è tenuta questo pomeriggio la Conferenza stampa di “altrabenevento” relativa al Piano di Recupero di via Galanti, dopo gli Avvisi di Garanzia della Procura della Repubblica per Associazione per Delinquere, Truffa Aggravata e Falso, contestati al Direttore Generale del Comune di Benevento, al Dirigente del Settore Urbanistica, a due tecnici che hanno ricoperto l’incarico di Responsabili del Procedimento negli anni scorsi, ai Titolari della Ditta e di una Cooperativa di abitazione collegata ed infine al Direttore dei Lavori. Gabriele Corona, coordinatore dello Slai Cobas e componente del “Gruppo di lavoro per la città sostenibile” ha criticato le affermazioni del Sindaco D’Alessandro, e del Sottosegretario Viespoli i quali hanno rilasciato alla stampa dichiarazioni gravissime contro la Magistratura accusata di aver operato un “attacco politico” per impedire al Comune di adoperarsi per dare una casa agli abitanti del quartiere.
Per la verità la Procura della Repubblica sta indagando proprio sulla mancata realizzazione di quegli alloggi e delle opere di urbanizzazione dopo oltre 6 anni dal rilascio della Concessione Edilizia e pertanto il Sindaco e il Sottosegretario, piuttosto che inveire contro la Procura della Repubblica e chiamare in causa presunti “poteri forti” per tentare di nascondere le proprie responsabilità, devono spiegare alla città le tante illegittimità già denunciate da “altrabenevento” con due Dossier presentati a novembre e a febbraio scorso:
- Perchè l’incarico di costruire i 72 alloggi ( poi lievitati ad 80 ) in via Galanti è stato assegnato da una ditta che presentava una offerta sostanzialmente diversa da quella prevista dal Bando Pubblico Concorrenziale ?
- Perchè dopo 6 anni dal rilascio della Concessione sono stati consegnati solo 24 alloggi ancora senza gli allacci idrici e del Gas, pur avendo la ditta incassato 15.000 euro di acconto da 80 famiglie ed anche la metà del consistente contributo regionale ?
- Perchè D’Alessandro, Boccalone e Petrucciano, hanno consentito che la ditta CON.CA. pretendesse da ogni assegnatario 12.000 euro in più rispetto al prezzo pattuito, per indice ISTAT e presunti maggiori costi del terreno, assolutamente non dovuti?
- Perchè la ditta non ha realizzato le Opere di Urbanizzazione per un valore di £.1.404.000.000 da cedere al Comune e non ha versato gli importi dovuti per Diritto di Superficie dei suoli?.
- Perchè l’Amministrazione Comunale non ha voluto rescindere il contratto con la ditta CON.CA. per gravi inadempienze, come richiesto dal Tecnico Comunale Responsabile del Procedimento con 2 precise relazioni?
- Perchè gli atti alla Regione Campania per il rinnovo dell’Accordo di Programma sono stati inviati dopo 3 anni dalla scadenza del termine ?
Il Programma di Recupero Urbano del Rione Libertà, approvato definitivamente nel 2000, ha goduto di 20 miliardi di lire di finanziamenti regionali, ma sono state realizzate pochissime opere mentre il quartiere è ancora più degradato di prima.
Di questo devono rispondere D’Alessandro e Viespoli i quali avevano annunciato una Conferenza Stampa sull’argomento che poi non si è tenuta. Anche la seduta del Consiglio Comunale che avrebbe dovuto discutere dell’argomento è stata rinviata a dimostrazione delle difficoltà dell’Amministrazione.
Gabriele Corona
IL MATTINO 09/03/2006
IL CASO DI VIA GALANTI
AltraBenevento: fuori le illegittimità
MARISA DEL MONACO Una conferenza stampa per «approfondire ed esprimere, nuovamente, il nostro punto di vista rispetto alle tante illegittimità, da noi segnalate, sul programma di recupero di via Galanti e sulla spina commerciale di via Napoli». Dopo gli avvisi di garanzia emessi nei giorni scorsi dalla magistratura, “AltraBenevento” torna a parlare della questione sempre nell’auditorium della chiesa di San Modesto. Relatori sono stati, Gabriele Corona, Gianluca Serafini (Prc), Maurizio Zeoli (Codacons), Eugenio Feleppa (Verdi) e Francesco Zeoli (Osservatorio Europeo sulla Legalità).
Erano presenti gran parte dei cittadini che hanno versato il contributo per gli alloggi di via Galante e, a tutt’oggi, non sanno che fine farà. Gabriele Corona ci tiene subito a sottolineare che la conferenza stampa, «non vuole essere un grido di vittoria per i provvedimenti della magistratura, esso arriverà nel momento in cui riusciremo a risolvere il problema degli alloggi».
L’obiettivo è quello di «porre l’accento sul fatto che l’amministrazione pubblica, invece di attaccare, secondo noi gratuitamente la magistratura, o presunti poteri forti, avrebbe fatto meglio a rispondere in merito alla questione, non sul piano penale – specifica ancora Corona – quanto piuttosto su quello prettamente amministrativo». Gli assegnatari hanno versato gli acconti «per le case fantasma ed hanno pagato 12mila euro non dovuti». «Noi non abbiamo elementi per sapere per quale motivo il magistrato contesta, addirittura, l’associazione per delinquere, però – conclude Corona – sappiamo che ci sono delle illegittimità molto forti che ci lasciano interdetti e, pertanto, vogliamo vederci chiaro».
IL SANNIO QUOTIDIANO del 9-03-2006
Prima pagina
Spina commerciale, Altrabenevento: «Crediamo esista un’altra inchiesta»
Appuntamento ieri presso la sala parrocchiale della chiesa di San Modesto per la conferenza stampa organizzata dal gruppo di ‘altrabenevento’. Oggetto del confronto gli alloggi di via Galanti, anche alla luce dei recenti sviluppi, e la Spina commerciale. Proprio riguardo a quest’ultima opera, Gabriele Corona, coordinatore del gruppo, ha affermato: «Credo che esista un’altra inchiesta della magistratura».