Indagini sui concorsi al Comune di Benevento, la magistratura non comprende.
Stampa questo articoloSlai Cobas- Comunicato stampa del 3 luglio 2013
Provvedimenti giudiziari per tre concorsi al Comune di Benevento: la magistratura lavora per compartimenti stagni e non comprende che cosa succede veramente.
Il provvedimento giudiziario che ha portato agli arresti del vice segretario del Comune di Benevento, dirigente del Settore Finanze e Personale, Andrea Lanzalone, non è l’atto di conclusioni delle indagini ma contiene già elementi sufficienti per comprendere il quadro delle accuse relative alla gestione illecita di tre concorsi per l’assunzione di dirigenti, tecnici e direttivi amministrativi.
Sono gli stessi concorsi contestati a più riprese dallo SLAI COBAS e bloccati dal sindaco anche su nostre specifiche richieste.
Il Sostituto Procuratore della Repubblica, Antonio Clemente, rappresenta efficacemente il “disegno criminoso” fatto di nomine illegittime nelle commissioni di concorso, falsi, minacce e pressioni a carico di alcune dipendenti, per favorire le nomine e gli incarichi a vantaggio di altre, anche in cambio di “prestazioni affettive”.
Il Giudice per le Indagini Preliminari, Flavio Cusani, stravolge il quadro accusatorio, ritenendo improbabili o non provate le relazioni amorose tra Lanzalone ed alcune funzionarie comunali favorite dal super dirigente, e considera “gravi indizi di colpevolezza” solo i fatti relativi al tentativo di “aiutare” la cognata dell’assessore Cosimo Lepore.
Così facendo, cioè considerando i fatti per capi di accusa totalmente scollegati o esaminati in indagini affidate a magistrati diversi, la magistratura beneventana rischia di non comprendere affatto che cosa succede veramente nel Comune di Benevento. Infatti, per accertare davvero qual è l’intricata rete di relazioni personali e scambi di favori in cambio di prestazioni di vario tipo, bisogna considerare anche altri elementi che pur emergono da denunce e segnalazioni, per esempio quelle relative agli incarichi senza gara di appalto alla ditta del fratello di una ex dirigente del Comune, oppure le nomine affettuate a seguito dei Concorsi interni, pure quelli oggetto di apposito dossier dello SLAI COBAS, e ancora i compensi scandalosi per il PRUSST.
Naturalmente, noi rimaniamo a disposizione degli organi investigativi interessati ad approfondire le questioni citate.
Intanto prendiamo atto con soddisfazione che il P.M. Antonio Clemente ha inviato copia del provvedimento giudiziario emesso ieri, al sindaco di Benevento affinchè, indipendentemente dai reati penali che sono di natura personale, si provveda a contestare le palesi illegimità con i conseguenti provvedimenti disciplinari a carico di dirigenti e funzionari dell’Ente.
Le responsabilità politiche ed amministrative sono però già chiare e necessitano di atti conseguenziali. Non è più possibile continuare a disquisire sui dirigenti dall’intelligenza luciferina capaci di abbindolare gli amministratori, oppure su politici furbi che usano i funzionari per atti illegittimi, o ancora sulla guerra dei ricatti incrociati degli uni contro gli altri per il proprio tornaconto.
Comunque il risultato non cambia: questi amministratori, di maggioranza o ex maggioranza ora all’opposizione, collusi o incapaci, devono dimettersi. Poi sarà necessario, però, fare in modo che il commissariamento non dia ancor più potere a funzionari disonesti.
Per il coordinamento – Alberto Zollo e Gabriele Corona