Terna prevede i tralicci del mega elettrodotto nella discarica e il Comune non se ne accorge-
Stampa questo articoloComunicato stampa del 17 maggio 2013
TERNA dopo aver firmato il protocollo di intesa con il Comune non può fare ciò che vuole a Benevento.
La società Terna ha iniziato da circa un mese i lavori di realizzazione del nuovo Elettrodotto da 380 chilowatt denominato Benevento II-Foggia, che attraversa anche il territorio urbano e diverse contrade di Benevento, senza apporre i relativi cartelli esplicativi sui luoghi interessati da scavi e movimento terra di grande impatto.
Il progetto esecutivo e la comunicazione di inizio lavori risulta pervenuta al Comune di Benevento il 12 luglio 2012 ma evidentemente, nessuno lo ha esaminato perché solo a seguito di segnalazioni di Altrabenevento emergono carenze, contraddizioni e addirittura mancanza di documenti essenziali.
Infatti, visionato il progetto fornito dall’amministrazione comunale a seguito degli incontri con gli abitanti delle contrade Corvacchini e Acquafredda, “Altrabenevento- associazione per la città sostenibile contro il malaffare” ha presentato al sindaco, Fausto Pepe, il 7 maggio un articolato documento sulle numerose inadempienze alle prescrizioni della Commissione VIA, che sono parte integrante della autorizzazione rilasciata dal Ministero dello Sviluppo Economico in data 21/06/2011.
Innanzitutto l’associazione ambientalista ha segnalato che “alcuni tralicci previsti dal progetto ricadono addirittura all’interno delle aree della discarica di Piano Bore che risulta attualmente sottoposta a sequestro, sorvegliata ed in regime post-mortem ma non bonificata”. E’ evidente, secondo Altrabenevento che si tratta di siti contaminati dove non possono essere effettuati lavori di scavo.
L’associazione ha inoltre segnalato che nel progetto esecutivo non c’è lo studio sulla gestione di terre e rocce da scavo, non sono indicate le opere per il ripristino obbligatorio delle aree di cantiere con le tecniche dell’ingegneria naturalistica, non è stato reperito il prescritto studio che attesti la conformità dell’opera ai vincoli sulle emissioni elettromagnetiche inquinanti. A tal proposito Altrabenevento ha precisato che “lungo il tracciato dell’elettrodotto insistono molteplici immobili a breve distanza dalle contrassegnate fasce di rispetto” e per questo si chiede al Comune di “valutare attentamente questi aspetti chiarendo senza ombra di dubbio la destinazione urbanistica e l’utilizzo effettivo degli immobili e ciò ai fini di una accurata valutazione dei rischi da esposizione della popolazione”
L’Amministrazione Comunale non ha dato finora alcun riscontro a tali contestazioni e alla richiesta di sospensione dei lavori avanzata da Altrabenevento e neppure le ha prese in considerazione la TERNA che nell’incontro del 15 maggio presso l’Assessorato all’Ambiente del Comune ha però ammesso di aver inviato solo parte del progetto esecutivo.
Dinanzi a tale ammissione appare ancora più grave il comportamento della amministrazione comunale che dopo aver firmato un protocollo di intesa per il controllo di qualità sulla esecuzione del progetto, per il quale TERNA ha promesso tre milioni di euro, non ha ancora attivato tutti gli strumenti per la verifica dei lavori in corso e il rispetto delle prescrizioni della Commissione Nazionale di Valutazione di Impatto Ambientale.
Per Altrabenevento – Sandra Sandrucci e Vincenzo Fioretti
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Copia lettera al Comune di Benevento
Altrabenevento -associazione per la città sostenibile contro il malaffare
via Annunziata, 127 – Benevento
www.altrabenevento.org email: altrabenevento@gmail.com
Egr. Sig. Sindaco del Comune di Benevento
Progetto realizzazione Elettrodotti Terna 380 KV e 150 KV.
Facciamo seguito ai due recenti incontri e forniamo una prima valutazione del Progetto esecutivo dell’Elettrodotto da 380 KV, dalla quale emergono numerose inadempienze della Terna, che impongono l’adozione di provvedimenti immediati in considerazione dell’avvenuto inizio dei lavori.
A norma dell’ art. 3 del Decreto Interministeriale EL-77-146-2011 unificato, le opere del Progetto sono subordinate al rispetto in sede di progettazione esecutiva da parte di TERNA del decreto V.I.A. DSA – DEC – 2009 con il quale vengono imposte, numerose prescrizioni, che nella fattispecie non risultano in gran parte rispettate. Ed infatti:
1) Dall’esame degli elaborati di progetto esecutivo (DEFR05003CGL00153-04 – Corografia tav. 1 e DEFR0500CGL00159 – 04 mappa Benevento) l’Associazione Altrabenevento segnala che alcuni sostegni tutti di nuova fondazione individuati con il numero 36 della linea da 380Kv assieme ai denominati A1 e A2 della modifica dell’elettrodotto da 132Kv della linea Benevento Nord – Benevento Industriale, che in quella zona lo interseca, ricadono all’interno delle aree della discarica di Piano Borea, mentre il sostegno n. 35 viene collocato a ridosso della sezione della strada di accesso alla medesima discarica.
a) Preliminarmente balza agli occhi che il posizionamento di detti sostegni è stato modificato da TERNA, rispetto alla revisione del progetto risalente al 15/07/2010 denominata << Elettrodotto a 380Kv Benevento II – Foggia variante a seguito prescrizione “Rispetto Galasso”>>, in maniera sostanziale in quanto gli stessi sostegni in quella revisione venivano fissati al limite del bordo esterno della recinzione della Discarica di Piano Borea che risulta attualmente sottoposta a sequestro, sorvegliata ed in regime post-mortem ma non bonificata.
b) La discarica non appare affatto ben individuata nei grafici prodotti da TERNA e di fatto viene incomprensibilmente esclusa dagli impatti territoriali individuati nel progetto esecutivo (vedi tav. 4.1 Elementi di pressione antropica) mentre al contrario insiste nella Contrada di Piano Borea da alcuni decenni.
c) A questo proposito si segnala che TERNA nell’effettuare le indagini geologiche e la caratterizzazione ambientale ha accuratamente evitato di effettuare qualsiasi indagine in corrispondenza dei citati sostegni (vedi cartella TRS tav. 7.1 Ubicazione campionamenti).
d) TERNA durante la fase approvativa dell’elettrodotto Benevento II – Foggia così come nel progetto esecutivo oggi all’esame, non ha evidenziato il sito della discarica,ove è certa la presenza di terreni contaminati. Pertanto, poiché il progetto nelle fasi precedenti è stato sottoposto a V.I.A. con esito favorevole con prescrizioni, è evidente che TERNA ha eluso di fatto quanto meno i commi 1 e 2 dell’art. 186 del D.Lgs 152/06 e succ.m.e i.. Con queste modalità TERNA si è sottratta ad ogni forma di valutazione da parte degli Enti competenti e ha inoltre eluso, fino adesso, il parere ed il controllo dell’Agenzia regionale ARPAC, avendo omesso la comunicazione di inizio scavo agli enti competenti (ARPAC e Comune di Benevento).
I fenomeni più gravi di inquinamento derivano nella maggior parte dei casi dall’interazione del terreno con i prodotti di rifiuto e si ritrovano spesso localizzati nelle aree delle vecchie discariche e zone in cui una non corretta gestione dei rifiuti ha portato un sovraccarico di inquinanti rispetto alle capacità depuranti del terreno, come già accertato dalla Procura della Repubblica di Benevento proprio nell’area di Piano Borea soggetta a sequestro per inquinamento ambientale.
E’ evidente che sarebbe stato compito del Comune segnalare a Terna e al Ministero competente il posizionamento dei sostegni indicati, che già nei precedenti progetti erano collocati a ridosso della discarica ed attualmente nel progetto esecutivo sono stati invece inspiegabilmente spostati e posizionati all’interno dell’area. Si badi bene che i sostegni in questione sono ben 4, tutti molto prossimi tra di loro.
La rilevanza sostanziale della variante apportata in occasione del progetto esecutivo e le possibili conseguenze sanitarie, ambientali e penali derivanti dalla manomissione dell’impianto impongono la richiesta di sospensione dei lavori e, altrimenti, l’adozione forzosa di provvedimenti cautelari.
2) La misura denominata “A 7”che impone la messa in pristino delle aree di cantiere, gli interventi di ingegneria naturalistica previsti nel SIA e le cure culturali per le essenze impiantate da prestarsi per i successivi cinque anni non è stata per nulla affrontata in sede di progetto esecutivo.
3) Manca del tutto l’ottemperanza alla prescrizione “A.8” della VIA in quanto non è stato reperito all’interno del progetto esecutivo il prescritto studio che “attesti la conformità dell’opera al vincolo determinato ai sensi di quanto stabilito dalla Legge n.36/2001″. A questo proposito si è rinvenuta unicamente la planimetria denominata DEFR 05003CGL00159 che consiste nella pianta catastale ove è tracciata la fascia di rispetto dei campi elettromagnetici. Non è chiaro se tale elaborato riporti in pianta l’ampiezza dei campi magnetici poiché manca qualsiasi riferimento ai limiti di misura elettrica che non è riportata neanche in legenda oltre a mancare ogni tipo di riferimento per le misurazioni dei campi elettrici. Quindi l’interpretazione dell’elaborato non è dirimente nemmeno per l’individuazione dei possibili recettori come definiti dalla medesima L. 36/2001 oltre al rispetto dei limiti di esposizione e degli obiettivi di qualità fissati dal DPCM 08/07/2003. Si precisa che gran parte del percorso dell’elettrodotto da 380Kv ricalca il tracciato dei due da smantellare sul quale insistono molteplici immobili a breve distanza dalle contrassegnate fasce di rispetto.
Si chiede pertanto all’Amministrazione di valutare attentamente questi aspetti chiarendo senza ombra di dubbio la destinazione urbanistica e l’utilizzo effettivo degli immobili e ciò ai fini di una accurata valutazione dei rischi da esposizione della popolazione oltre ad attuare gli obiettivi di qualità che la convenzione stipulata dal Comune di Benevento con TERNA nel 2008 aveva inteso garantire.
4) Non è stato possibile reperire lo studio acustico puntuale relativo all’effetto corona, disposto dalla prescrizione “A.9”.
5) “A 10”. In merito alla gestione di terre e rocce da scavo in conformità a quanto stabilito dall’art. 186 del D.Lgs. n. 152/06 e s.m.i. si ritiene che non sia stata data comunicazione dell’avvio dei lavori di scavo agli enti preposti, compreso il Comune di Benevento. Per quanto ci è stato riferito, alla Vigilanza Edilizia comunale non è stato fornito durante l’accertamento presso il cantiere in atto del sostegno n. 45 sito in Contrada Corvacchini nessun’altra documentazione se non quella relativa al Decreto Interministeriale di cui sopra. Appare evidente che tale mancanza non possa essere tollerata ai fini di una corretta gestione e del controllo necessario sulle modalità poste in opera dalla ditta incaricata ai lavori. In questo modo non si hanno certezze che i lavori si svolgano secondo il piano di cantierizzazione e di gestione TRS inserito nel progetto esecutivo e se pertanto il materiale cavato venga poi effettivamente e completamente ricollocato all’interno dell’area interessata dal cantiere.
6) Si segnala la essenziale carenza del progetto esecutivo inviato da TERNA il 10 luglio 2012 al Comune di Benevento allorquando non riporta al suo interno nessun elaborato né alcuna previsione di lavori riguardante la dismissione delle tratte delle linee da 150 Kv esistenti nel territorio beneventano (per una lunghezza prevista di 29 Km). Secondo la variante approvata con il decreto interministeriale, infatti, saranno effettuate modifiche per lo spostamento e l’interramento di alcune tratte delle linee da 150Kv il cui tracciato verrà utilizzato, una volta liberato, per il detto percorso dell’elettrodotto da 380Kv.
7) “A.11”. Non si ha menzione del rispetto, nei capitolati d’appalto e nelle fasi di costruzione, delle particolari salvaguardie circa le acque superficiali e profonde, della salute pubblica, del clima acustico, dell’inquinamento atmosferico, dello stoccaggio del terreno di scavo proveniente dal cantiere.
8) “A.13”. Gli elaborati presentati da TERNA non presentano il Piano di Monitoraggio Ambientale.
9) “A.14”. Non si ha notizia dell’invio da parte di TERNA delle previste comunicazioni agli Enti preposti al controllo dei lavori.
Attendiamo, pertanto, di conoscere le iniziative dell’Amministrazione Comunale in merito alle evidenziate contestazioni.
nevento, 7 maggio 2013
Alessandra Sandrucci Vincenzo Fioretti