La LIPU per cedere ai compromessi gestirà un’oasi da devastare.
Stampa questo articoloLettera al presidente nazionale della LIPU:
Non si possono chiedere oasi da gestire in cambio dell’avallo a politiche ambientali dissennate.
Sicuramente l’istituzione di un’oasi di protezione della fauna selvatica, che oggi viene assegnata in gestione dalla Provincia di Benevento alla LIPU, rappresenta un’occasione unica in tempi in cui domina la cementificazione ed il consumo del territorio. “Altrabenevento- associazione per la città sostenibile contro il malaffare” ha più volte denunciato la realizzazione di opere,pubbliche e private, su aree sottoposte a tutela ambientale, già nel 2005 in occasione della costruzione del Centro Commerciale di Zamparini sull’ansa del Fiume Calore di Pezzapiana, oggetto di procedimento penale in corso, e di recente in occasione dell’approvazione di programmi di Housing sociale su aree classificate verde pubblico.
Altrabenevento ha inoltre denunciato con vigore e senza soste, anche attraverso la presentazione di un dossier, un’altra devastante opera pubblica voluta dal Comune di Benevento ( e ora anche dalla Provincia), il depuratore da costruire a Sant’Angelo a Piesco, in un sito di grande interesse naturalistico, storico e paesaggistico, in area soggetta ad inondazioni, tutelata dalle leggi ambientali e su cui è situata l’unica pista ciclabile della città e dintorni, sempre affollata di cittadini.
E’ già in corso, purtroppo, la gara di appalto per la realizzazione dell’opera, del tutto inutile e dispendiosa (circa 10 milioni di euro) perchè, come denunciato da Altrabenevento, un depuratore cittadino esiste già ma non viene utilizzato. E’ bene, però, che lei, nella qualità di Presidente Nazionale della LIPU, sappia che il suddetto depuratore, peraltro già “tecnologicamente vecchio”, dovrebbe essere realizzato proprio nel perimetro dell’Oasi di protezione della fauna selvatica che oggi la LIPU si appresta a gestire senza che nessuno della sua associazione si sia adoperato per impedire l’inevitabile ed inutile devastazione di quell’area interna all’oasi, anche a causa dei lavori per i collegamenti fognari lunghi diversi chilometri, proprio lungo la pista ciclabile. Altre soluzioni erano, e sono possibili, ma proprio il delegato della LIPU di Benevento partecipò nel mese di giugno 2008 al Tavolo Tecnico convocato dal Sindaco Pepe ed espresse parere favorevole alla localizzazione del depuratore a Monte Sant’Angelo, che si trova nel cuore dell’oasi di Pantano, dopo che negli anni precedenti si era battuto apertamente per ottenere una diversa, e comunque possibile, soluzione della depurazione per la Città di Benevento. Ci sembra dunque che tale Oasi, per quanto voluta con strenuo impegno dagli ambientalisti, venga compromessa dalla decisione proprio della stessa LIPU di Benevento alla quale oggi viene incautamente assegnata in gestione dalla Provincia per tramite dell’Assessore all’ambiente Aceto. Non possiamo a questo punto tacere che l’avallo concesso al PUC di Benevento dallo stesso Ente provinciale in mezzo ad innumerevoli polemiche derivanti da continui e puntuali interventi di Altrabenevento, che nei mesi scorsi non ha mancato di segnalare le violazioni ambientali della pianificazione comunale, è perfettamente funzionale alla realizzazione del depuratore all’interno dell’oasi, localizzato oltretutto sull’unica pista ciclabile realizzata dalla stessa Provincia. Con tali premesse e contraddizioni, è ovvio che non c’è da attendersi alcuna garanzia di protezione da chi ha acconsentito alla devastazione dell’ area pregiata e sensibile di Sant’Angelo a Piesco.
per Altrabenevento: Alessandra Sandrucci e Vincenzo Fioretti
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