Maurizio Ionico conferma che il castello di Pietrelcina è stato costruito dalla sua famiglia, ma annuncia querele.
La lettera di Maurizio Ionico, amministratore della Kerres , pubblicata su Il Sannio Quotidiano del 27 settembre 2012
Gentile Direttore,
da assiduo lettore della testata “IL SANNIO” ho appreso dalla lettura dell’articolo del 23 Settembre 2012 a firma di Teresa Ferragamo, nonché di quello del giorno 24 Settembre 2012, sempre a firma della predetta (che riprendeva la stessa notizia N.d.R.), notizie ed analisi sulle problematiche del Turismo Religioso di Pietrelcina che, nel mentre aprono un primo squarcio di luce sulle problematiche connesse e per le quali esprimo vivo apprezzamento, mi lasciano altrimenti sgomento allorquando nei richiamati articoli si rappresentano gratuitamente ed irresponsabilmente notizie circa le strategie aziendali della KERRES srl, di cui, immodestamente , sono l’attuale legale rappresentante; notizie che in questa sede, ed a dir poco, sono gratuite, tendenziose e fuorvianti; poiché a nessuno è dato così gratuitamente ed a mezzo stampa diffondere e/o fornire informazioni intese a creare un “VULNUS” di immagine e di quanto atro mi riservo di appurare in danno alla società Kerres e/o dei singoli soci e, per la qual cosa preannuncio ogni azione legale di responsabilità in danno all’editore ed a quanti altri.
Privilegiando la parte dell’articolo che tratta dei ritardi procurati o causali allo sviluppo del territorio in questione, mi pregio precisare che , al di là di ogni equivoco, procurato o accidentale, l’investimento riferito all’immobile aziendale della KERRES srl ( quello di Pietrelcina riportato anche nelle foto pubblicate sul giornale da Lei diretto) fonda esclusivamente su risorse proprie dei soci medesimi e che mai la società ha utilizzato per la realizzazione dell’immobile aziendale – a nessun titolo – finanziamenti o contributi pubblici.
Precisato , a scanso di ogni equivoco, quanto appena esposto, la KERRES srl – società di capitali – aveva ed ha legittimamente incluso nelle proprie strategie aziendali la possibilità di implementare il reddito aziendale anche con attività collaterali consentite e previste per legge quali, agriturismo, ricreazione, formazione, percorsi pedagogici ed altro, il tutto in una cornice non “sfarzosa” ma intesa a ricreare tipologie d’opere preesistenti sul territorio con l’impiego di materiali ecocompatibili nel rispetto della “sacralità dei luoghi”, atteso che lungo la valle del Tammaro esisteva ed esiste una tipologia di “masserie fortificate” che per l’economia dei luoghi dovevano tutelare – in tempi storici difficili – l’incolumità degli armenti e degli uomini. Questo per la veridicità storica dei luoghi e per la qual cosa la KERRES srl si è sobbarcata di costi aggiuntivi diversamente da chi costruisce per mera speculazione, riducendo i costi di costruzione al lumicino a tutto discapito della qualità delle opere e dell’intervento complessivo che va di conseguenza ad “offendere” la “sacralità dei luoghi”. Le scelte quindi erano contenute ed indirizzate alla sobrietà tipologica che è passato attraverso il recupero sistematico dei materiali preesistenti; se poi, il risultato ha riscosso tali apprezzamenti fino al punto di essersi guadagnato l’epiteto di “bellezza mozzafiato” questo non può – come società – che inorgoglirci.
Dal contrappunto di chi invece ha sperperato “danaro pubblico” per non aver colto l’urgenza dei tempi circa l’approntamento di un piano straordinario di intervento per Pietrelcina, vedi sistematica latitanza della Regione Campania, dell’Ente Provincia del Comune capoluogo e non ultimo del Comune stesso di Pietrelcina che, impotente, si è visto scippare la maggior parte delle risorse a lui destinato approntate con la legge speciale del Giubileo a tutto vantaggio del territorio di San Giovanni Rotondo, né ha potuto nel mentre che si scatenavano speculazioni selvagge sul territorio, creare, un argine di indirizzo con l’adeguamento funzionale del PRG e/o parti di questo, tenendolo fermo all’esigenze di una situazione di stantia normalità. Per quanto succintamente detto, la KERRES srl è sicuramente tra i soggetti fortemente penalizzati e che comunque serenamente tiene fermo nei propri indirizzi aziendali per quella parte come dianzi già dimostrato vocata al turismo.
L’amarezza di chi scrive, al momento, fonda sul fatto che Lei – gentile Direttore – nel dare spazio alla filosofia ed alle valutazioni degli articoli ospitati sulla sua testata, ha ingenerato equivoci che fondano sulle gratuite elucubrazioni degli articolisti, fuorviando l’opinione pubblica, non tanto e non solo sullo stato dell’arte, poiché se è vero come è vero che si sono prese iniziative per il rilancio di Pietrelcina come vetrina del Sannio, a queste bisogna plaudire, poiché non sarà mai troppo tardi dimensionare realmente la domanda effettiva di turismo religioso a Pietrelcina relativamente al fatto che i gruppi di preghiera per San Pio sono i più diffusi nel mondo e la cronica carenza di strutture ricettive non consente di fronteggiarla nemmeno in piccola parte tant’è che a tutt’oggi, finanche il desiderio del Santo Padre di portarsi in visita pastorale in Pietrelcina non ha potuto trovare accoglimento per l’assoluta mancanza di strutture ricettive adeguate e della necessaria e collegata logistica.
Il metodo quindi, infondato e fuorviante, praticato dall’articolista, oltre che per quanto dianzi richiamato, ha una prova puntuale ed incontrovertibile quando si spinge finanche a fornire dati contabili circa i costi di spesa affrontati dalla KERRES srl che al momento se non altro rasenta lo scherno e la meschinità.
Giova precisare altresì che la KERRES srl – totalmente autonoma nell’investimento – , per non aver come già detto mai usufruito di alcun finanziamento o contributo pubblico, e quindi non essendo sottoposta ad alcuna tempistica di modi e forme che può derivare unicamente dall’utilizzo di risorse pubbliche, non è tenuta a dare conto a chicchessia delle proprie strategie aziendali e quindi anche l’attivazione nei modi e del come e del quando è di sua esclusiva competenza.
Nelle more della brevità di questo scritto, che Lei gentile Direttore vorrà cortesemente sollecitamente pubblicare dandone lo stesso rilievo e risalto degli articoli già da Lei pubblicati, la KERRES srl, si dichiara sin d’ora, nella mia modesta persona, disponibile ad offrire ogni qualsivoglia contributo di idee e di quant’altro ritenuto utile alla costruzione di un percorso serio ed autentico di sviluppo turistico di Pietrelcina e del Sannio.
Cordiali saluti
Maurizio Ionico
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La nota di risposta della giornalista Teresa Ferragamo
“Gentile sig. Ionico, l’articolo al quale fa riferimento ha avuto un merito, raccontare un fatto, che peraltro a noi sembra che Lei confermi nelle circostanze e nei dettagli. E’ vero infatti che Lei è amministratore della Kerres, la società proprietaria della tenuta Il Mastio a Pietrelcina, che avrebbe potuto cogliere e crare oppurtunità di sviluppo nell’area in cui sorge. Come lei stesso ribadisce, peraltro, abbiamo anche apprezzato la bellezza e magnificenza della struttura. Tutto quanto scritto da Gabriele Corona e da noi pubblicato non viene smentito da questa Sua lettera, che però integralmente pubblichiamo”.
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La risposta di Gabriele Corona, presidente di Altrabenevento del 28 settembre 2012
Al direttore de il Sannio Quotidiano.
Gentile Direttore, l’amministrazione della Kerres srl, Maurizio Ionico, con la lettera pubblicata ieri dal Sannio Quotidiano, si dichiara “sgomento” per gli articoli relativi alla realizzazione di strutture ricettive a Pietrelcina, pubblicati sul Suo giornale il 23 e il 24 settembre, perché trattano anche della azienda agricola, denominata “Il Mastio”, di proprietà della società che egli rappresenta. Si tratta di un grandissimo complesso immobiliare, costituito da una struttura a forma di castello in pietra che ospita ristorante e uffici; due edifici in stile moderno per camere e servizi, cantine e cucine interrate, piazzale attrezzato per cerimonie all’aperto e parcheggi. Ha aperto per la prima volta nel 2007 e poi è stata utilizzata per alcune rare feste della famiglia Ionico che insieme a qualche amico possiede l’intero capitale sociale della società.
Ionico sostiene che le notizie da me fornite al Sannio Quotidiano ed oggetto degli articoli contestati, sono “gratuite, tendenziose e fuorvianti…. intese a creare un VULNUS di immagine” alla Kerres, ma nei fatti non contesta alcunché. Egli, infatti, conferma che “l’investimento riferito all’immobile aziendale fonda esclusivamente su risorse proprie dei soci medesimi e che mai la società ha utilizzato per la sua realizzazione – a nessun titolo – finanziamenti o contributi pubblici”. Ma io non ho detto il contrario!
Sul sito della Regione Campania compaiono due contributi concessi alla Kerres per un totale di circa 90.000 euro per acquistare macchine agricole e le attrezzature per il ristorante, ma sono effettivamente poca cosa rispetto al valore dell’immobile che ritengo si aggiri su 8-10 milioni di euro. Ionico si lamenta inoltre perché sono stati forniti dati contabili della sua società. Si riferisce, evidentemente, al fatto che nella mia nota al Sannio ho scritto che il capitale sociale della Kerres assomma a circa 82.000 euro ma questo è un dato che compare nella Visura della Camera del Commercio che ogni cittadino può chiedere.
Ionico invece non contesta che la struttura, pubblicizzata su una guida turistica online come Ristorante, nonostante l’ingente investimento, sia tuttora chiusa al pubblico
Cordialmente. Il presidente di Altrabenevento, Gabriele Corona
Attilio Paradiso
Senza scendere nel merito della faccenda allo scopo di comprendere, per quanto fosse possibile, dove terminano le verità e iniziano le insinuazioni o le menzogne, a me sembra di poter dire che gli articoli pubblicati su “altrabenevento.it” e sul “Il Sannio Quotidiano” indubbiamente hanno portato un notevole vantaggio alla Kerres in termini di visibilità e di gratuita pubblicità!
Quindi, come diceva un’astuta, vecchia volpe, che ha condotto l’Italia per 60 sin qui,: meglio parlare … che intrappolare l’informazione sotto la cappa Beneventana dell’omertà!