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Gli “ambientalisti” del Lap Asilo 31, vogliono costruire nei corridoi ecologici, come desiderano la Provincia e l’ASI.

Da Il Quaderno del 14 giugno 2012

Un tavolo tecnico permanente per il monitoraggio delle procedure per quanto riguarda la questione dei suoli di Ponte Valentino a Benevento dove la società Luminosa Srl ha intenzione di realizzare una centrale turbogas. Questo l’accordo tra il presidente dell’Asi, Luigi Diego Perifano, ed una delegazione del comitato “No Luminosa”. Una decina di manifestanti stamane ha montato un presidio nel piazzale antistante la struttura del consorzio Asi per chiedere l’immediata revoca dei suoli ed avere delucidazioni ed informazioni sul lotto concesso alla Luminosa: “Fatti, non parole: a quando la revoca dei suoli?” recitava lo striscione dei mainfestanti. Dopo oltre un’ora di attesa l’intera delegazione è stata ricevuta da Perifano, unitamente al componente del Cda, Luigi Barone ed al direttore generale del consorzio Asi, Giuseppe Rillo. Dopo un dettagliato chiarimento, Perifano ha ribadito ai manifestanti la nettà contrarietà dell’Asi all’insediamento della centrale turbogas approfittando del confronto per chiarire alcuni punti sulla resa dei suoli in questione con una distinzione tra l’area Z4 (che è quella dove Luminosa dovrebbe edificare la turbogas) e l’area Z3: “C’è stata un pò di confusione – ha ribadito Perifano ai giornalisti – capisco che l’argomento ha approfondimenti tecnici complicati, però a me preme ribadire che l’Asi non ha proposto, non intende proporre e non proporrà alcuna modifica alla proposta del Comune di Benevento che con il Puc prevede la trasformazione dell’area Z4, dove doveva insediarsi la centrale turbogas, da area industriale ad area agricola. Questa scelta rende quel terreno urbanisticamente indisponibile, non di proprietà del consorzio ed ho segnalato inoltre ai rappresentanti del comitato che quella zona ha un sistema eco-fluviale ancora intatto. Sia chiaro dunque che noi siamo favorevoli a questa scelta di trasformare la Z4 in zona agricola per rafforzare gli elementi di tutela naturalistica”. Da qui la proposta di Perifano di aprire ad un tavolo di confronto e monitoraggio con le associazioni ambientaliste interessate alla questione turbogas: “Convocheremo da subito un tavolo tecnico permanente per il monitoraggio delle procedure – ha ribadito il presidente Asi – con una componente tecnico-giuridica dei comitati. In questo modo tutti potranno rendersi conto di come,per raggiungere un risultato vero, bisogna muoversi nel solco della legge e rispettare le regole tecniche dei procedimenti. Ci metteremo al lavoro da subito e verificheremo tutte le possibilità per avviare a soluzione positiva il problema”. La proposta è stata raccolta positivamente dalla delegazione del comitato “No Luminosa” che si attiverà da subito per individuare i due rappresentanti che faranno parte del tavolo tecnico. Naturalmente l’invito di Perifano è aperto a tutte le associazioni ambientaliste sannite che si stanno interessando alla questione turbogas. Al termine del confronto i rappresentanti del comitato hanno sciolto il presidio.

Perifano ha però voluto precisare cosa invece ha in “itinere” l’ Asi per l’area denominata Z3, quella di competenza del consorzio: “Le nostre perplessità riguardano però questa area dove viceversa sono stati effettuati negli ultimi dieci anni investimenti importanti da parte dell’Asi che ha dapprima acquistato e poi infrastrutturato quelle aree e lo ha potuto fare sulla base di un finanziamento pubblico che ha erogato la Regione Campania. La nostra preoccupazione ripeto, è che in un momento così difficile per l’economia possano essere indeboliti gli apparati produttivi e sciupate delle risorse pubbliche. Questa zona (Perifano si riferisce dunque alla Z3) che funziona per le attività produttive da un decennio non ha niente a che vedere con l’area Z4 dove c’è il nostro pieno e totale assenso alla modifica della zona d’uso da industriale ad agricolo così come prevede il Comune di Benevento con il Puc”. Infine una battuta sulla conferenza dei servizi: “Cercheremo di dare una risposta equilibrata che contemperi interessi pubblici quando questi si presentano come interessi legittimi. Da una parte ci sono gli ambientalisti che fanno la loro parte e vanno rispettati per la passione e la competenza che pongono nelle questioni e dall’altra parte ci sono gli insediamenti industriali delle attività produttive del nostro Sannio. Siccome una soluzione è possibile rafforzando la tutela nelle aree che non hanno utilizzazione produttiva nei fatti, noi siamo fiduciosi nella possibilità di trovare una soluzione equilibrata”.

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Commento di Altrabenevento del 14 Giugno 2012

Dieci attivisti del Comitato No Luminosa, che è composto da rappresentanti del Lap-asilo 31 dei fratelli Basile, dopo una lunga e faticosa marcia al grido “fatti concreti e non parole”, sono arrivati a Ponte Valentino per pretendere dal Consorzio ASI la revoca della assegnazione del lotto concesso nel 2006 alla società svizzero-napoletana che vuole costruire la centrale a turbogas. Dopo un’ora di attesa sotto il sole cocente, gli impavidi hanno ottenuto un risultato straordinario: sono stati ricevuti dal presidente dell’ASI, Luigi Perifano, che ha confermato di essere contrario alla costruzione della centrale a turbogas. (GRANDE RISULTATO!)

All’incontro era presente anche il direttore del Consorzio, Giuseppe Rillo, che pure si dichiara contrario a quell’impianto dopo aver preparato dal 2002 in poi, tutti gli atti del Consorzio per assegnare il lotto alla Luminosa, autorizzare l’uso del depuratore e concordare le condizioni per la cessione di vapore-calore alle aziende della zona industriale. Grazie a questi documenti, i Ministeri hanno rilasciato le autorizzazioni per costruire la mega centrale, ma questa contraddizione non è stata notata dai manifestanti.

Ovviamente il direttore Rillo e il presidente Perifano, non si sono impegnati, neppure genericamente, a revocare atti, limitandosi a proporre ai militanti di “No Luminosa” la nomina di due rappresentanti al tavolo tecnico che dovrà studiare la questione. Naturalmente i manifestanti che erano andati decisi per pretendere “fatti concreti e non parole” dopo la estenuante trattativa di questa mattina che li ha stancati oltre misura, si sono accontentati dei due posti concessi ed hanno preso atto, inoltre, della posizione di Perifano sulla sorprendente differenza di “zone” per la applicazione delle norme sulla in edificabilità delle aree nei corridoi ecologici. Il neo presidente dell’ASI, sostiene infatti che nella zona Z4, quella nella quale ricade il lotto assegnato alla Luminosa, non si può costruire, mentre si può nella Z3, dov’è ubicato il capannone della Mondosider della famiglia Varricchio. Ma questa è una pura invenzione! Nelle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale non c’è alcun riferimento a Z3 e Z4. L’articolo 17 di quelle NTA, relativo ai “corridoi ecologici”, comma 2 alla voce “aree industriali” che nella versione del 2009 prevedeva la totale inedificabilità anche in zona industriale per una fascia di 300 metri, adesso dopo le modifiche del 29 maggio, recita “I piani urbanistici comunali in questi ambiti (corridoi ecologici n.t.r.), non dovranno prevedere ampliamenti di PIP e/o nuove aree PIP con destinazione a nuovi insediamenti industriali. Per aree ed edifici industriali esistenti, i piani urbanistici comunali dovranno prevedere le tipologie per le quali va redatto uno studio di impatto ambientale…”.

In parole povere, in TUTTE le aree industriali, cioè già inserite nei piani ASI, senza alcuna fantasiosa differenza tra Z3 e Z4, quindi anche sul lotto assegnato alla Turbogas, non è più vietata la costruzione di nuovi stabilimenti. Basta la Valutazione di Impatto Ambientale che la Luminosa ha già ottenuto.

Evidentemente queste norme, che l’assessore Aceto ignora, sono sfuggite anche ai suoi amici del Comitato No Luminosa, ambientalisti a singhiozzo guidati dal geologo Vincenzo Portoghese, che alla conclusione dell’incontro con Perifano si sono dichiarati soddisfatti (BRAVI!), condividendo la stessa posizione della Provincia e dell’ASI che pretendono la modifica del PUC e del Decreto ambientale della Regione che impone la inedificabilità di altri capannoni nei corridoi ecologici.

Per questi motivi, Altrabenevento, non parteciperà al “tavolo tecnico” proposto da Perifano.

Il presidente – Gabriele Corona

 

 

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