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Su ordine della DDA tre arresti a Benevento per estorsione ai danni di imprenditore edile presso il reparto di psichiatria.

cantiere-estorsioneDa Gazzetta di Benevento 7/7/2009

Questa mattina, i Carabinieri del Nucleo Provinciale di Benevento hanno dato esecuzione al decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Napoli nei confronti di Saverio Sparandeo di 47 anni, Luigi Sparandeo di 43 anni, Antonio Mottola di 39 anni.
Alle tre persone, tutte di Benevento, è stata cotestata l’accusa di estorsione pluriaggravata dal metodo mafioso.
Per la Dda “il decreto di fermo riguarda l’attività estrorsiva compiuta da esponenti di un’organizzazione di tipo camorristico operante sul territorio beneventano nel periodo che va da aprile-giugno 2009 ai danni di imprenditori impegnati in lavori edili per la realizzazione di un complesso residenziale.
Determinate al buon esito dell’indagine sono state alcune attività investigative poste in essere dai Carabinieri di Benevento ed in particolare interecettazioni telefoniche, servizi di controllo dei pregiudicati del territorio”.
“Emblematico – proseguono gli inquirenti – è il metodo utilizzato dagli appartenenti al noto clan degli “Sparandeo” per avvicinare le vittime e portare a termine il disegno criminale che si erano presposti”.
“Uno degli appartenenti, Saverio Sparandeo, internato nella Casa Lavoro di Modena “Saliceto San Giuliano” ed al momento dei fatti in licenza trattamentale presso il reparto di Psichiatria dell’Ospedale Rummo di Benevento si è fatto accompagnare, presso il nosocomio beneventano, una delle vittime formulando in modo chiaro una richiesta estorsiva per una somma oscillante tra i 3 ed i 5 mila euro per ogni appartamento in costruzione.
Nei rapporti tra le vittime e gli estrorsori ha agito da tramite Antonio Mottola, imprenditore beneventano subentrato ad altra ditta per i lavori di “movimento di terra” propedeutici alla realizzazione del complesso residenziale”.
“Mottola ha avuto il ruolo di anello di congiuzione tra gli autori dell’estorsione Luigi e Saverio Sparandeo e gli imprenditorii estorti. Tale specifico ruolo, ovvero di imprenditore di riferimento nell’interesse delle organizzazioni camorristiche, è sempre più presente – prosegue la nota – nelle vicende processuali in quanto consente alla camorra di poter intervenire nell’importante settore edile evitando rischiose esposizioni. La richiesta estorsiva è stata contabilizzata in 50 mila euro”.

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Il Quaderno 7/7/2009
Estorsione nel reparto di Psichiatria, De Lorenzo: Il mio allarme inascoltato

Sul fermo dei tre beneventani operato dalla DDA di Napoli, dopo le indagini dei carabinieri di Benevento, eseguito nella mattinata di oggi (vedi news correlata), interviene Giuseppe De Lorenzo, responsabile del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’Asl di Benevento (nell’ospedale Rummo), presso il quale, stando a quanto sostenuto dalla DDA, si sarebbe verificato un episodio estorsivo.

“Mi ero riproposto – scrive De Lorenzo in una nota di poco fa – di attendere fiducioso lo sviluppo degli eventi nell’attesa che l’ASL formalizzasse il mio paventato licenziamento e, per non subire le persecuzioni, mi sono autosospeso senza stipendio. Ma la notizia di qualche ora fa, mio malgrado mi costringe a uscire allo scoperto. Ecco, gli arresti di oggi hanno dimostrato che le estorsioni avessero nei mesi di aprile e maggio una regia presso il reparto di psichiatria da me retto. Il direttore generale dell’ASL BN 1, Bruno De Stefano, il direttore sanitario Tommaso Zerella e il direttore del Dipartimento di Salute Mentale Lucio Luciano, hanno taciuto al mio grido di allarme, tutto documentato, intenti solo a tapparmi la bocca. Ora come la mettiamo? Fiducioso nella Magistratura, chiedo di essere ascoltato dagli inquirenti e con me il trio De Stefano, Zerella e Luciano che non mi hanno dato ascolto… A giorni una mia conferenza stampa”.

© Altrabenevento

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