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Omicidio Nizza: le dichiarazioni del Procuratore Capo e del Prefetto. Vietati i funerali pubblici.

cosimo-nizzaDa Il Quaderno.it 29/04/2009
Benevento, omicidio Nizza: eseguita l’autopsia. Vietati funerali pubblici

Per garantire l’ordine e la sicurezza il questore di Benevento, Francesco Nicola Santoro, ha vietato i funerali in forma pubblica di Cosimo Nizza, 48 anni ucciso in un agguato lunedì mattina davanti casa al rione Libertà nel capoluogo sannita. L’ordinanza impone il trasferimento della salma domani dall’obitorio dell’ospedale Rummo direttamente al cimitero. Intanto oggi il professore Pietro Ricci ha effettuato l’autopsia dalla quale è stato confermato che Nizza è stato ucciso con tre colpi di pistola, calibro 7,65, sparati alla nuca.
Fonte: Ansa

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Da Il Sannio Quotidiano del  29-04-2009

Il Procuratore Maddalena: «C’è un attivismo che non è solo della criminalità locale

Nessun commento, “perchè le indagini sono appena iniziate e c’è il rischio di dichiarazioni che potrebbero non aiutarle”. Reduce da un summit con il sostituto Marilia Capitanio, che dirige l’attività investigativa dei carabinieri, il Procuratore capo, Giuseppe Maddalena, risponde così, con la consueta cortesia, al cronista alla ricerca del punto di vista del ‘numero uno’ degli inquirenti sanniti sull’omicidio di C.N.,, quarantotto anni, ucciso a colpi di pistola in via Bonazzi, nei pressi della sua abitazione.
Attenzione inevitabilmente puntata sulle modalità del delitto, che richiamano quelle di un’esecuzione, e la constatazione, frutto dell’esperienza maturata nei sei mesi trascorsi dal momento del suo insediamento a Benevento, “di un attivismo della criminalità – spiega Maddalena – che non mi pare sia soltanto quella locale”.
Poche parole e basta, per il resto è solo lavoro senza soluzione di continuità nel suo ufficio al terzo piano del palazzo di giustizia. I casi da affrontare non mancano, ovviamente, e il pensiero corre all’escalation che la cronaca sta registrando dall’inizio dell’anno. Una lunga sequela di attentati intimidatori, l’uso sempre più frequente di armi da fuoco ed esplosivi: elementi che non lasciano alcun dubbio su una recrudescenza dei fenomeni che, via via sempre più violenti, hanno raggiunto il culmine lunedì mattina, con il delitto di un uomo che, complice un incidente stradale nel 2005, era costretto su una sedia a rotelle. Una condizione che non ha minimamente turbato i killer, che l’hanno avvicinato alle spalle ed hanno fatto fuoco.
Al di là dell’ultimo, gravissimo episodio, è il panorama complessivo che offre più di un motivo di preoccupazione e segnala una ‘effervescenza’ inquietante nella quale potrebbe giocare un ruolo uno scontro finalizzato alla definizione dei rapporti negli assetti di ‘gestione’ degli affari illeciti.

Molteplici i settori di interesse, primo fra tutti quello dello spaccio di sostanze stupefacenti. Riecheggiano le frasi pronunciate dal procuratore Maddalena nel corso della prima conferenza stampa alla quale aveva partecipato in occasione di un blitz della Squadra mobile. “Benevento non è più un luogo di transito, ma una piazza di spaccio, e questo è ancora più allarmante”, aveva detto nel novembre del 2008, disegnando la metamorfosi del territorio.

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Da Il Mattino del 29/04/2009

Un vertice sulla sicurezza Il prefetto: «È la conferma che il Sannio non è immune dalle infiltrazioni dei clan»

«Senza tregua la lotta alla criminalità»

L’attenzione è alta. Le forze di polizia fanno quadrato sul territorio per arginare un fenomeno, quello che il prefetto Antonella De Miro definisce «criminalità mafiosa». All’indomani dell’efferato omicidio di Cosimo Nizza, ieri pomeriggio, vertice per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura. Vi partecipano oltre al prefetto De Miro i comandanti dei Carabinieri e Guardia di Finanza, Parrulli e Palmacci, il questore Santoro, il presidente della provincia Cimitile e il sindaco Pepe. Prima, un incontro con la stampa. Per eventuali chiarimenti in merito e per rendere manifeste, per quanto è possibile, le strategie che verranno messe in campo. Ma, soprattutto, per rassicurare. «La modalità efferata ed eclatante dell’omicidio – afferma il prefetto – desta allarme sociale e conferma l’esistenza in provincia e nella nostra città di gruppi criminali e mafiosi». I quali, chiarisce, «operano sul territorio in autonomia, ma anche in stretto rapporto con i clan del Casertano e del Napoletano». E «l’omicidio di Nizza è la riprova della presenza delle forze criminali – evidenzia ancora il prefetto – di cui sto parlando. Si è ritenuto finora che Benevento e la sua provincia fossero immuni da questo fenomeno, ma il delitto di lunedì conferma l’esatto contrario». Da qui, «lo sforzo alto e sinergico delle forze dell’ordine» per combattere il fenomeno. Partendo dalle denunce e dall’impiego di uomini e mezzi. E i dati, sono incoraggianti. Negli ultimi anni le denunce per reati vari sono diminuite del 7 per cento, lo stesso dicasi per i delitti criminali, scesi al 29 per cento dal 30 per cento. Gli uomini: nel 2007 per il contrasto alla criminalità le cifre parlano di 1696 carabinieri e 683 uomini delle altre forze di polizia, saliti rispettivamente a 2479 e 863 nell’anno seguente. E ancora, la prefettura ha anche promosso iniziative, insieme agli enti pubblici, per scongiurare il fenomeno delle infiltrazioni nei pubblici appalti, cui si aggiunge il protocollo per la sicurezza stipulato con la provincia, il Comune, la Confcommercio e le forze sindacali , «per creare maggiore sicurezza urbana perché – argomenta il prefetto – essa è un valore importante per lo sviluppo sano di un territorio». Sicurezza vista come «bene di tutti, cui occorre una assunzione di responsabilità collettiva». Prima di chiudere il suo intervento il numero uno del Palazzo del governo, annuncia che proprio in mattinata «c’è stata una riunione finalizzata a rendere più celeri le procedure di destinazione dei beni confiscati alla mafia». Sindaco e presidente della provincia concordano sulla «gravità dell’omicidio di lunedì» e sottolineano, al contempo, che «l’aggressione dei territori limitrofi al comune e alla provincia di Benevento e avvenuta nel tempo». Ed evidenziano anche la «necessità di fare uno sforzo comune per essere più presenti al rione Libertà». ma.del.mon.

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