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A Benevento “città tranquilla”, è stato ucciso a colpi di pistola, Cosimo Nizza che la Direzione Investigativa Antimafia considera capo dell’omonimo clan.

cosimo-nizza1(AGI) PREGIUDICATO UCCISO SU SEDIA A ROTELLE A BENEVENTO
Un pregiudicato e’ stato ucciso in pieno giorno a Benevento mentre usciva di casa sulla sedia a rotelle. Il fatto e’ accaduto in via Bonazzi, nel rione Liberta’. Cosimo Nizza, 48 anni, con precedenti per estorsione e associazione a delinquere, aveva fatto con la sua sedia dieci metri subito dopo l’uscita di casa quando due persone a bordo di una moto gli hanno sparato, colpendolo tre volte, di cui una alla testa. Nizza aveva chiuso i conti con la giustizia intorno al 2004, quando un incidente stradale lo aveva paralizzato.  

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Il Mattino.it BENEVENTO (27 aprile) – Un uomo, Cosimo Nizza, di 48 anni, già noto alle forze dell’ordine, è stato ucciso a Benevento, nel quartiere Libertà: è stato con almeno un colpo di pistola alla testa mentre usciva di casa sulla propria sedia a rotelle sulla quale si spostava da qualche anno in seguito ad un grave incidente stradale. Sul posto sono immediatamente giunti i familiari della vittima. Momenti di tensione si sono verificati con i giornalisti presenti e con i carabinieri.. Sul posto sono intervenuti i carabinieri.

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leggi da Altrabenevento: La mappa della camorra nel Sannio

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Da Il Sannio Quotidiano del  26-11-2003

«Attila bis», sette condanne 

Sei ore di camera di consiglio poi, intorno alle 19, la sentenza: sette condanne. E’ la decisione adottata con rito abbreviato dal tribunale di Benevento (presidente Vescia, a latere Pezza e Santaniello) per gli imputati nel nuovo processo “Attila”, dal nome in codice dato ad un’operazione condotta dai carabinieri del nucleo operativo del comando provinciale, nel maggio del ‘98, contro vertici e presunti affiliati al clan che gli inquirenti ritengono capeggiato da Corrado Sparandeo. Le accuse, a vario titolo: associazione per delinquere ed una serie di tentate estorsioni. In particolare, condanna a 4 anni per Corrado Sparandeo, Arturo Sparandeo e Luigi Romano; a 4 anni e 6 mesi per Cosimo Nizza (‘61), a 2 anni e 6 mesi per Luigi Sparandeo e Silvio Sparandeo. Ha invece patteggiato la pena di 8 mesi il collaboratore di giustizia Giuseppe Raffio. Il collegio giudicante ha inoltre stabilito l’assoluzione dall’accusa di porto d’armi e, per Nizza, da quella di tentata estorsione ai danni di “Delta Sport”. Prima che i giudici si ritirassero in camera di consiglio, c’erano stati gli interventi degli avvocati Antonio Orso ed Ernesto Profeta. Al termine della sua requisitoria, il pm Francesco De Falco aveva chiesto 4 anni per Corrado ed Arturo Sparandeo, 4 anni e 2 mesi per Luigi Romano e Cosimo Nizza (‘61) e, concesse le attenuanti generiche, 2 anni ed 1 mese per Luigi e Silvio Sparandeo (per il solo reato associativo).
chiesta della difesa, fino al venticinque novembre.
Il nuovo processo si era reso necessario dopo la pronuncia della Cassazione, che nell’aprile dello scorso anno aveva deciso l’annullamento senza rinvio delle sentenze di condanna (con trasmissione degli atti per l’ulteriore corso al tribunale di Benevento). Oltre che dai già ricordati Profeta ed Orso, gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Andrea De Longis senior, Antonio Castiello, Sergio Rando, Domenico Dello Iacono, Alberto Simeone e Giuseppe Romano.

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