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Per Lonardo e Romito, aspiranti cabarettisti di provincia, c’è sempre una emergenza che giustifica la gestione molto discutibile dell’ASIA.

Il direttore dell’Asia, Massimo Romito, così risponde ad Altrabenevento che aveva denunciato l’accumulo di rifiuti a Piano Borea .

“Ci si accusa  di aver trasformato un sito di stoccaggio provvisorio, dal quale dopo pochi giorni il rifiuto viene conferito ai predetti impianti di trattamento finale, in una discarica non autorizzata, lasciando intendere tra le righe, ed anche piuttosto chiaramente, che quel rifiuto abbancato, in barba a tutte le norme ed alla faccia dei cittadini che correttamente differenziano i rifiuti, lì resterà oppure finirà in una discarica. Nulla di più assurdo. Nel merito, tuttavia, ci sovviene un dubbio: non è che gli amici di Altrabenevento, in ossequio al loro nome, vivono in un “altra” Benevento, o meglio un un’altra Italia?

Non sanno o hanno dimenticato che la nostra città, così come oltre metà Italia, è stata attanagliata dalla morsa delle neve e del gelo per circa due settimane? Non sanno o hanno dimenticato che subito prima c’era stata un’altra settimana “nera” determinata dal blocco delle maggiori viabilità per lo sciopero degli autotrasportatori?

Asia Benevento, invece, fa parte di questa città e di questa Italia, e subisce tutte le conseguenze, positive e negative, di ciò che accade quotidianamente: pertanto, così come i supermercati, nei frangenti di cui innanzi, avevano i banchi vuoti causa impossibilità ad effettuare regolari trasporti su gomma, anche la nostra Azienda ha subito il quasi totale blocco dei trasporti, circostanza che ha determinato un anomalo accumulo di rifiuti organici non ancora smaltiti.

Peraltro anche gli impianti di conferimento (localizzati per lo più nelle regioni più colpite dall’ondata di maltempo, quali Puglia, Umbria ed Emilia) hanno sospeso le loro attività lavorative”.

“E’ appena il caso di ricordare  che la raccolta della frazione organica non è stata mai sospesa durante la settimana dello sciopero e soppressa per un solo turno di raccolta durante le due settimane di neve e gelo: da qualche parte avremmo pure dovuto metterli i rifiuti raccolti! O, secondo gli amici di Altrabenevento, era meglio che tali rifiuti rimanessero per strada o nelle case dei nostri concittadini?

Mi auguro proprio di no! Ecco quindi spiegato l’arcano!

Esiste solo una momentanea giacenza di rifiuti organici nettamente superiore a quella delle normali condizioni di gestione, dovuta ad una serie di eventi oggettivamente straordinari che hanno determinato una situazione analogamente straordinaria; stimo provvedendo, comunque, compatibilmente con la capacità ricettiva degli impianti (si comprenderà facilmente che non è possibile conferire tutto il pregresso in poche ore o giorni, atteso che tutti gli impianti hanno ben determinate capacità ricettive giornaliere) a smaltire il pregresso con un aumento settimanale di viaggi pari al 50 % circa.

Risulta ancora opportuno evidenziare che non una goccia di presunto “percolato” fuoriesce dalla piazzola in quanto adeguatamente impermeabilizzata, la cui idoneità tecnica è stata ampiamente acclarata anche sulla scorta di relazioni redatte da Arpac e Corpo Forestale dello Stato.

La vicenda del sequestro ed immediato dissequestro delle piazzole gestita da Asia Benevento, richiamata nell’articolo, non riguardava aspetti tecnici, ma meramente autorizzativi, quindi la paventata “anomala procedura utilizzata dall’Asia nella gestione delle due vasche” non sussiste assolutamente dal punto di vista tecnico: si riferisce unicamente alla circostanza che l’area è autorizzata in virtù di Ordinanza Sindacale e non di normale autorizzazione all’esercizio ex Dlgs 152/2006; nel merito ci si è già attivati ed è già stato predisposto uno specifico progetto per ottemperare a tanto.

Infine una notazione su di un argomento che, purtroppo, non è la prima che ci capita di leggere: sembra che gli amici di Altrabenevento non abbiano le idee ben chiare sul significato di “rifiuto organico”, comunemente definito “umido” in quanto, nella norma, contiene frazioni ad elevato contenuto di acqua; tuttavia è assolutamente e tecnicamente falso che l’eventuale perdita di liquidi o l’avvio dei processi di degradazione (tali processi in presenza di temperature elevate si innescano nel giro di 2/3 ore) determina il “declassamento” di tale rifiuto e l’impossibilità di conferire lo stesso agli impianti di compostaggio.

Oppure si cercano argomenti, anche strampalati e senza alcun fondamento, così come avvenuto anche in passato, per gettare fango gratuito su un sistema di gestione dei rifiuti che funziona ed ha portato la città di Benevento a superare il 60% di raccolta differenziata?”

Senza voler entrare nel dettaglio tecnico, sembra impossibile immaginare  che i nostri amici non sappiano che ogni singolo chilogrammo di rifiuto che “esce” dai nostri impianti è accompagnato da regolare Formulario di Identificazione (Fir) ai sensi di legge, che la nostra Azienda è già da tempo attrezzata per l’avvio del Sistri (sistema di tracciabilità dei rifiuti), che tutta la nostra movimentazione è registrata sul sistema informatico regionale, il quale effettua normalmente controlli incrociati e certifica le percentuali di differenziata, che ogni singola tipologia di rifiuto è univocamente determinata da un codice Cer; pertanto, anche solo ipotizzare che la dirigenza di una azienda pubblica si metta a fare giochi sporchi con i rifiuti rischiando pesanti procedimenti penali e, si noti bene, non per lucro, come accade per alcuni imprenditori privati senza scrupoli e legati alla malavita organizzata, ma solo per guadagnare qualche punto di raccolta differenziata è pura e semplice follia.

Se i nostri amici, invece di ipotizzare imbrogli e chissà quali oscuri inganni, ci faranno l’onore di recarsi presso i nostri uffici tecnici, saremo ben lieti di mostrare loro, documenti alla mano, dove e come sono conferiti ogni singolo chilogrammo di rifiuto raccolto in città; potranno finalmente rendersi conto che quanto ipotizzano è assolutamente fuori luogo e che è proprio vero, nonostante tutto, che questa città è riuscita a raggiungere risultati di eccellenza nella raccolta differenziata dei rifiuti.

Potrebbero anche aiutarci, volendo, a diffondere quella sensibilità ambientale che ci aiuterebbe a crescere ulteriormente”.

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La risposta di Altrabenevento

Comunicato stampa del 1° marzo 2012

“Il direttore dell’ASIA, Massimo Romito, ha imparato presto dal presidente Lonardo a tentare, inutilmente, con l’ironia di nascondere la gravità dei fatti che vengono attribuiti alla sua gestione. Nella sostanza, ammette che nell’area di Piano Borea sono state ammucchiate diverse centinaia di Rifiuti organici, ben oltre la capacità della vasca utilizzata per “stoccaggio provvisorio”, ma si giustifica sostenendo che prima lo sciopero dei trasporti e poi l’emergenza neve, avrebbero reso impossibile il conferimento nei centri di compostaggio dei rifiuti umidi.

La scusa è veramente “poverella” (non so come si traduce in vernacolo ma sicuramente se ne occuperà Lonardo) perché l’una e l’altra causa non hanno affatto impedito, per tre intere settimane, la circolazione degli automezzi pesanti (forse qualcuno ricorderà, ad esempio che per la emergenza neve i TIR sono stati fermi per due volte e per meno di 24 ore).

Rimane il fatto, comunque che quei rifiuti sono stati lasciati per molti giorni alle intemperie, hanno perso le originali caratteristiche ed hanno prodotto i danni che adesso l’ARPAC e il Nucleo Protezione Ambientale e Forestale devono accertare. Non si potevano utilizzare altre soluzioni, altri accorgimenti compreso l’uso dei cassoni scarrabili o dei teloni per non richiamare altri gabbiani ?

Romito non lo spiega limitandosi ad assicurare che non vi sono irregolarità nella gestione dei rifiuti e nel conferimento degli stessi al punto da “invitarci” a verificare di persona i dati e i documenti.

Naturalmente accettiamo ben volentieri la “sfida” come facemmo quando l’altra Azienda partecipata del Comune di Benevento, l’AMTS ci invitò a visionare gli atti del concorso per impiegati che poi fu annullato dopo la presentazione del nostro dossier. Adesso, grazie all’invito di Romito, possiamo finalmente verificare anche i dati dei Bilanci consultivi dell’ASIA, finora negati, per comprendere come mai per la TARSU del 2010 sono state imposte tasse esorbitanti ai cittadini per pagare il maggiore costo di conferimento dei rifiuti nelle discariche o nei centri di compostaggio, lievitato improvvisamente da 1 milione e 800 mila euro del 2009 a quattro milioni di euro del 2010.

Intanto, nel mentre lucidiamo penne ed occhiali per l’esame dei documenti dell’ASIA, confessiamo che, come dice Romito, ogni tanto ci capita di sperare di vivere in un’Altra Benevento, una città civile dove l’unico geologo del Comune non sia costretto ad occuparsi di ingegneria gestionale e il presidente, conscio della sua responsabilità istituzionale, la smetta di cercare “trovate propagandistiche” come ad esempio quella di “fare l’anfitrione” con gli amministratori e i politici per pulire le campane del vetro, servizio già abbondantemente pagato dai cittadini.”

Il Presidente, Gabriele Corona

 

© Altrabenevento

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