La discussione sul PUC è una farsa perchè si fa finta di ignorare i progetti di housing sociale che invece sono al centro delle mire speculative.
Altrabenevento – Comunicato stampa del 7 luglio 2011
La discussione in corso sul Piano Urbanistico Comunale di Benevento è una farsa, non solo per la accertata “vacatio legis” dovuta alla abrogazione dell’articolo 24 della legge regionale n.16 del 2004 che fino ad oggi non è stato ancora sostituito dal Regolamento di attuazione della nuova legge regionale n.1 del 2011. La maggioranza si ostina a voler approvare un documento inefficace per far finta di tener fede alle tante promesse elettorali in tema di trasformazione urbanistica dei terreni che non potranno mai trovare alcuna seria giustificazione. Ma la discussione è risultata assolutamente viziata anche per un’altra fondamentale ragione: non sono stati posti all’esame del consiglio insieme al PUC, i progetti di housing sociale che prevedono la costruzione di altri 1600 alloggi, in buona parte in aggiunta ai 3500 previsti dal Piano Urbanistico. Nonostante il tentativo maldestro della maggioranza di evitare il dibattito su questi progetti, essi sono di fatto ricomparsi nella discussione ma senza la possibilità per i consiglieri comunali di decidere in proposito. Una delle proposte di maggiore impatto, se non altro per la estensione dell’area interessata, cioè quella di Pezzapiana verso la Rotonda dei Pentri, è stata illustrata in questi giorni a mezzo stampa dal promotore, il professore Pietro Perlingieri il quale assicura che si tratta di soli 178 alloggi, in parte da cedere a prezzi concordati con il comune di Benevento con l’aggiunta di una chiesa, un terminal bus ed altri servizi pubblici da cedere alla collettività. Sorge quasi il dubbio che si tratti del regalo di un magnate che non punta al profitto. Non c’è dubbio che il progetto viene presentato in modo suggestivo e questo non stupisce se si considera che i due progettisti, l’ingegnere Sergio Moleti e l’architetto Giuseppe Iadicicco hanno maturato grande esperienza per il Programma di Recupero del Rione Libertà, Piazza Duomo e il parco che Zamparini non ha ancora ceduto al Comune di Benevento. L’unico appunto che si potrebbe muovere al professor Perlingieri è che egli ha dimenticato di dire che tutte le opere proposte non sono affatto conformi agli strumenti urbanistici. Infatti, il Piano Regolatore ancora oggi in vigore, destina quell’area all’esproprio per realizzare servizi pubblici, mentre la proposta di PUC classifica quei terreni come F5 da espropriare per realizzare soprattutto l’area fiera della città di Benevento. Altro che alloggi ed ennesima chiesa!
L’approvazione del Puc, quindi, non aiuta il professore Perlingieri a realizzare il suo progetto ed invece prevede di rendere edificabili le aree, che tutt’ora sono agricole, di Contrada Capodimonte sulle quali il Consorzio Etruria vorrebbe realizzare altri 417 alloggi. La grande impresa di costruzioni nel 2007 ha proposto la piattaforma logistica con l’arrivo di Ikea ed altre imprese private capaci di investire fino ad un miliardo di euro determinando tremila nuovi posti di lavoro. Non si è vista Ikea, sono spariti gli altri finanziatori e il Consorzio Etruria vive in questo momento una grave crisi tanto da non riuscire neppure a realizzare gli appalti già assegnati, come quello della tramvia di Firenze. Nei giorni scorsi ha messo in cassa integrazione i suoi 296 lavoratori e la stessa fine faranno altri 700 dipendenti delle imprese edili collegate. Un disastro che allarma il consiglio regionale della Toscana, molte amministrazione comunale del centro Italia e ovviamente i lavoratori e i sindacati. Che cosa farà a Benevento? Rinuncerà alla piattaforma logistica e agli alloggi a Capodimonte, oppure cederà il progetto ad altre imprese più facoltose?
Di certo le difficoltà del Consorzio Etruria sono il segno più eclatante di una crisi del settore edile nella fiorente toscana, dove negli ultimi due anni hanno chiuso 243 aziende e sono stati licenziati 1794 operati e tecnici. È una crisi del mercato che preoccupa tutti ma che a Benevento viene stranamente ignorata da un’amministrazione che si avvia a consentire una grande cementificazione del territorio e da imprenditori locali in imbarazzato silenzio. Chi non teme la crisi è invece la società i Normanni costituita dal notaio beneventano Vito Antonio Sangiuolo e dall’imprenditore napoletano Marcello Fasolino, notoriamente vicino al PdL, promotore della società Luminosa che vuole realizzare a Benevento la mega centrale a turbogas. I Normanni hanno proposto un altro progetto di housing sociale che prevede alcune centinaia di alloggi e poi servizi e negozi nella Rotonda delle Scienze. L’amministrazione comunale fa sapere informalmente di essere contraria al progetto, ma quell’area finora destinata anch’essa ad esproprio per realizzare un terminal bus, nel nuovo PUC diventa zona F4 e cioè destinata alla costruzione, per l’appunto, di alloggi e servizi. Sarà forse per questo motivo che il PUC piace ai consiglieri del PdL che gradiscono molto anche la centrale Luminosa.
Il presidente – Gabriele Corona