Il Sindaco: è colpevole chi vuole spiegazioni per i ritardi
D’Alessandro invece di rispondere nel merito al Dossier di “altrabenevento” e alle interrogazioni dei consiglieri comunali, sostiene, in una intervista rilasciata a TV7, che i lavori per la Spina Commerciale non proseguono per colpa di Gabriele Corona che ha denunciato i ritardi e dell’Assessore Regionale all’Urbanistica, Gabriella Cundari dei Verdi che non vorrebbe concedere altri finanziamenti per la realizzazione dell’opera.
Corona risponde precisando che la Spina Commerciale è un “Intervento privato da realizzare con finanziamenti privati” e che non si possono utilizzare fondi regionali per tale opera mai avviata da oltre 5 anni.
Eugenio Feleppa, presidente provinciale dei Verdi, difende l’Assessore Cundari e ricorda che la Regione ha già concesso finanziamenti per circa 20 miliardi di vecchie lire ma il Comune di Benevento ne ha utilizzati solo 5 e mezzo. I ritardi per la realizzazione delle opere pubbliche e degli alloggi- dichiara Feleppa- sono dovuti unicamente alla incapacità del Comune di Benevento e ad incomprensibili ragioni dei soggetti privati.
Il Sindaco attacca Corona a TV7
Nel corso della trasmissione “Viva voce” trasmessa da TV 7, giovedì 15 dicembre, il Sindaco, Sandro Nicola D’Alessandro, spazientito per le domande dei giornalisti che gli chiedevano di parlare non solo del Corso Garibaldi ma anche dei lavori non eseguiti per il Recupero del Rione Libertà, ha dichiarato:
“Lo sai perché abbiamo dei problemi per via Galanti e per la Spina Commerciale? Perché un dipendente pubblico, tal Corona, ha fatto un Dossier e lo ha portato all’Assessore Regionale Cundari, che è dei Verdi, che ritengo abbia poco tempo a disposizione, ma mi risulta stia leggendo questo Dossier e non vuole finanziare ancora questo Programma di Recupero del Rione Libertà. Aspettiamo ancora un poco e poi il sottoscritto viene in questa emittente, e non solo, e dirà perché non partono i lavori per la Spina Commerciale”
A questo punto il giornalista gli ricorda che l’Assessore Petrucciano aveva dichiarato al Sannio Quotidiano che i lavori non procedevano perché non era stato risolto il problema dei suoli tra IACP e Comune, ma Sandro Nicola D’Alessandro, insiste e sorprendentemente dichiara:
“Mi sembra di essere stato chiaro: ci sono dei problemi politici anche abbastanza seri con l’assessore dei Verdi della Regione Campania”
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La risposta di Gabriele Corona
Il giorno dopo, 16 dicembre, Gabriele Corona rilascia a TV7 la seguente dichiarazione trasmessa nel notiziario:
“Il Sindaco dichiara che siccome avrei presentato all’Assessore Regionale dei Verdi, Cundari, un Dossier, allora si sono bloccati i lavori della Spina Commerciale al Rione Libertà, ma questa è una fesseria inaudita. Almeno si leggesse le carte. L’Accordo di Programma tra Regione e Comune di Benevento stabilisce che la Spina Commerciale e dei Servizi è un intervento privato da realizzare con finanziamenti a totale carico del privato. I finanziamenti della Regione Campania non possono essere utilizzati per quest’opera.
La Concessione Edilizia e la Convenzione Urbanistica sono del 2000, ma i lavori non sono mai iniziati. E’ stata fatta solo una parte dello scavo per le fondazioni. Non c’entra nulla il Dossier presentato da “altrabenevento” dopo 5 anni dalla Concessione Edilizia e l’Assessore Cundari, che è stata appena nominata, non ha alcuna responsabilità per la mancata esecuzione dei lavori. Questo Sindaco deve stare più attento quando fa dichiarazioni di questo tipo per non fare altre brutte figure dopo quelle che ha fatto l’assessore all’urbanistica. Rispondessero nel merito delle cose scritte nel Dossier e spieghino alla città perché non sono stati utilizzati i tanti finanziamenti della Regione per il Piano di Recupero del Rione Libertà. Propongo a TV7 di organizzare un dibattito pubblico con l’assessore Petrucciano e con il Sindaco per fare chiarezza su tutta la vicenda”.
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La risposta di Eugenio Feleppa
Il 17 dicembre TV7 trasmette anche una dichiarazione del presidente provinciale dei Verdi il quale dichiara che le accuse del Sindaco all’Assessore regionale all’Urbanistica sono assolutamente immotivate e nascondono il maldestro tentativo di addossare alla Regione le responsabilità per la mancata realizzazione del Programma di Recupero del Rione Libertà che invece sono tutte da attribuire alla Amministrazione Comunale di Benevento.
Infatti- dichiara Feleppa – la Regione ha concesso al Comune nel 1999 un finanziamento di £.4.800.000.000 per la realizzazione di 24 alloggi pubblici per i quali non è stata neppure indetta la gara per l’appalto; nel 2000 sono stati accreditati altri 9 miliardi e 300 milioni di lire per varie opere pubbliche, ma Viespoli e D’Alessandro ne hanno speso finora solo 5 miliardi e mezzo; nel 2001 la Regione ha assegnato al Comune altri 5 miliardi di lire per le opere di urbanizzazione a via Galanti, ma anche questo finanziamento è rimasto assolutamente inutilizzato.
D’Alessandro deve spiegare che fine hanno fatto questi finanziamenti, perché le opere pubbliche non sono state eseguite dopo 5 anni dall’Accordo di Programma Regione-Comune e perché non sono stati realizzati gli alloggi di via Galanti e la Spina Commerciale da parte di ditte private che si erano impegnate ad utilizzare fondi propri senza contributi pubblici