“SOS, SOS: cittadini, senza le intercettazioni dei criminali la vostra sicurezza è a rischio!”
di Paolo Flores d’Arcais, Il Fatto Quotidiano, 2 aprile 2010
“SOS, SOS: cittadini, senza le intercettazioni dei criminali la vostra sicurezza è a rischio! Difendetevi! Dite no all’infame legge governativa che premia i criminali!”. Seguono alcuni esempi, dalla violenza sessuale alla rapina, dal tentato omicidio alla pedofilia, dal disastro colposo alla truffa finanziaria.
Se in Italia ci fosse uno straccio di opposizione, questa campagna politica, di informazione e di lotta, sarebbe già partita, saturando il Paese di manifesti, dando indicazione ai parlamentari, dirigenti, militanti, di non parlare d’altro, in ogni talk show, nei siti web, al bar sport, in discoteca, in parrocchia, intervenendo in tutti i “telefoni aperti” di ogni radio nazionale e locale, e negli altri innumerevoli modi che un minimo di “immaginazione democratica” saprebbe scovare.
Di modo che, molto difficilmente Berlusconi riuscirebbe nel suo diktat di far approvare entro aprile la legge-dono ai delinquenti spacciata come legge contro le intercettazioni. Perché accadrebbe che “chi di paura ferisce, di paura perisce”, visto che la paura non è un sentimento di cui si debba lasciare il monopolio al governo, la può – anzi deve – utilizzare anche l’opposizione, e con piena onestà intellettuale: perché la legge voluta da Berlusconi rende davvero inerme il cittadino di fronte a mille tipologie di criminali, mentre la caccia al clandestino del razzismo berlusconian-leghista non muta di una virgola il tasso di sicurezza nelle nostre città (basterebbe una polizia più efficiente, a cui il governo non paga invece neppure la benzina delle “volanti”).
L’impagabile Veltroni se ne è uscito con la richiesta di una opposizione “aggressiva”: ma lo scrivevano i giornali di ieri, 1 aprile, giorno di pesci. Oppure la politica del buonismo e del dialogo ad ogni costo l’abbiamo inventata, caldeggiata e praticata noi? Se davvero l’opposizione vuole tornare “in piedi” come dice l’altro impagabile (Bersani) cominci allora con una battaglia campale contro l’oscena legge che in un colpo solo mette mordacchia e manette a magistrati e a giornalisti.
La paura della “gente” è il suo grande atout, e avrebbe dovuto esserlo da tempo, poiché sicurezza e legalità sono sinonimi e sul tema “sicurezza” il governo può trovare la sua Caporetto. Purché l’opposizione faccia sul serio, con le “barricate” e gli “aux armes citoyens” informativi e propagandistici che la nostra democrazia ferita ancora consente.
Si muovano ora. Ma se non sanno vincere neppure questa facile battaglia, si facciano da parte. Definitivamente.