Relazione Corte dei Conti: “la corruzione ostacola lo sviluppo in Italia”. E a Benevento?
da rainews24.it 17 febbraio 2010
Roma. Sull’Italia e sulle sue prospettive di crescita grava “una sorta di ombra o di nebbia che sovrasta e avvolge il tessuto più vitale e operoso del paese”.
Nella metafora del presidente della Corte dei Conti Tullio Lazzaro la denuncia del’organo di controllo della spesa pubblica: “Nel 2009 c’è stato un boom di denunce per i reati di corruzione e concussione”.
Sempre peggio
“Il fenomeno, per quanto riguarda i reati di corruzione, concussione e abuso di ufficio – dice il procuratore generale della corte dei conti, Mario Ristuccia, nella relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario – continua a presentare carattere di gravita’, dal momento che, pur con la difficolta’ di confrontare e coordinare dati provenienti da fonti diverse, deve comunque ritenersi che il numero delle denunce per fatti di corruzione e concussione accertati nel 2009 è fortemente aumentato rispetto al 2008”.
In particolare, nel periodo gennaio-novembre 2009 ci sono state 221 denunce per corruzione, il 229% in più rispetto al 2008, 219 per concussione, pari al 153% in più rispetto all’anno precedente, e 1.714 per abuso di ufficio.
Niente trasparenza, grazie
Corruzione e tangenti, dice il presidente della Corte, Tullio Lazzaro, non accennano a diminuire e pesano sullo sviluppo del Paese perché “si verificano nell’ambito di gare di appalti, di realizzazione di opere pubbliche e lavori, di interventi di manutenzione su beni della collettività”. Per Lazzaro esistono “pervicaci resistenze che questa patologia sembra opporre a qualsiasi intervento volto ad assicurare la trasparenza e l’integrità nelle amministrazioni possono dirsi una sorta di ombra o di nebbia che sovrasta e avvolge il tessuto piu’ vitale e operoso del paese – dice lazzaro – non si puo’ fare a meno di notare che l’oscuramento resta tuttora grave, non accenna neppure lentamente a dissolversi o a flettere nella sua intensità ispessita”.
Dove si annida la nebbia
Nella relazione del procuratore generale emerge che Lombardia, Campania, Sicilia, Lazio e Puglia sono le regioni dove i reati di corruzione e concussione sono piu’ diffusi; regioni dove, rileva il procuratore generale, “maggiori sono le opportunita’ criminali in considerazione del pil pubblico piu’ elevato, delle transazioni a rischio quantitativamente più numerose e dal maggior numero di dipendenti pubblici”.
Nel 2009 le procure regionali della corte dei conti hanno complessivamente emesso 92 citazioni per danni erariali di cui 21 in Toscana, 18 in Lombardia, 11 in Puglia, 10 in Sicilia, 7 in Umbria e Piemonte, 5 a Trento, 4 in Calabria, 3 nel Lazio, 2 in Abruzzo e in Emilia romagna, 1 in Friuli Venezia giulia e Liguria. 21 le sentenze emesse.
Quegli ospedali e ponti mai finiti
Uno dei capitoli che maggiormente pesa nell’attività della Corte dei Conti è quello delle “opere incompiute”, vale a dire “progettate e non appaltate ovvero non completate o inutilizzabili per scorretta esecuzione”. Il pg della magistratura contabile Mario Ristuccia ha sottolineato che questo fenomeno “determina un ingente spreco di risorse pubbliche”.
Chi riscuote
Nel settore della riscossione tributaria, ha ricordato ristuccia, sono emerse nel recente passato “rilevanti irregolarità commesse dell’espletazione del servizio da parte delle societa’ concessionarie”. In particolare, dalle indagini effettuate
dalla Guardia di finanza su delega dei pubblici ministeri contabili e’ emersa una realtà di “procedure di riscossione assolutamente anomale” di vaste proporzioni: “in innumerevoli casi i concessionari, anziche’ procedere alla ricerca del contribuente e dalla esecuzione forzata sui beni, si limitavano a registrare ‘a tavolino’ accessi ed atti esecutivi improduttivi, un servizio organizzato non tanto per pervenire a una effettiva riscossione dei tributi, quanto per costruire una documentazione che potesse, ad un esame superficiale, apparire probatoria di un’intensa attività di riscossione che in realta’ non era stata effettuata”.
Il procuratore generale della Corte dei conti ha quindi ricordato che con il passaggio dalla gestione in concessione affidata per lo piu’ a istituti di credito alla gestione diretta della riscossione da parte dell’agenzia delle entrate, è stata avviata una sanatoria esattoriale che ha comportato per le casse dello stato un’entrata di circa 180 milioni. Nel solo 2009, ha concluso Ristuccia, la Corte ha portato a termine 25 giudizi di appello in materia di responsabilità per inadempimenti nell’espletamento del servizio di riscossione, con condanne al risarcimento per circa 6,2 milioni di euro.
I comuni indebitati con i titoli spazzatura
“E’ necessario, allo stato, monitorare attentamente il fenomeno delle ‘rimodulazioni’ dei derivati che possono determinare effetti a cascata con esposizioni finanziarie, progressivamente sempre più insostenibili. Infatti, certe situazioni di debito e squilibrio si riflettono nel tempo, anche per 20 o 30 anni e rischiano di impegnare le generazioni future”, ha ammonito il procuratore generale della Corte dei conti, Mario Ristuccia, nella relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, facendo il punto sull’indebitamento delle amministrazioni italiane legato operazioni su derivati.