Lettera al questore: “chi è il funzionario che ha nostalgia della vecchia Polizia Politica e ha fatto rimuovere lo striscione?”
ALTRABEVENTO – associazione per la città sostenibile contro il malaffare
via Annunziata, 127 – Benevento
Benevento, 17 febbraio 2010
Ill.mo Dott. Alberto Intini, Questore di Benevento
Illustre dottore, Le scrivo in merito allo striscione da me issato sabato scorso sugli appositi pali dinanzi alla Villa Comunale, per denunciare alla cittadinanza il comportamento ambiguo degli amministratori e dei politici locali che non hanno efficacemente rappresentato alla Regione Campania e al Ministero dello Sviluppo Economico i motivi di contrarietà alla costruzione di una Centrale Turbogas a Benevento per la quale la Provincia e i Comuni di Benevento, Pietrelcina e Paduli hanno espresso un parere formalmente contrario.
I motivi di opposizione a quell’impianto proposto dalla soc. Luminosa sono stati espressi dal febbraio 2009, dalla associazione che rappresento, con numerosi documenti, conferenze stampa ed incontri con amministratori e politici di tutti gli schieramenti, e poi anche con diffide ed esposti inviati ai Ministeri, agli Enti competenti e alla Procura della Repubblica.
Recentemente anche a Flumeri (Avellino) i comitati civici, i sindaci del comprensorio con i consiglieri regionali ed i parlamentari eletti in zona, si sono mobilitati contro il progetto di Centrale a Turbogas simile a quella ipotizzata a Benevento, ed hanno convinto la Regione Campania ad eliminare dal Piano Energetico qualunque riferimento alla possibile costruzione di quell’impianto. Invece, la Regione si appresta a dare parere favorevole alla costruzione della centrale che la Luminosa vorrebbe costruire a Benevento, mai prevista nella programmazione regionale.
E’ una beffa che pur essendo stata annunciata dalla stampa, non è stata in alcun modo commentata da parte dei vari rappresentati politici eletti nel Sannio, tranne il Presidente della Provincia che però si è limitato ad esprimere disappunto per le decisioni non ancora formalizzate degli amministratori regionali.
E così, per un comportamento politico che abbiamo già pubblicamente definito “da ignavi”, Benevento, città che punta sulla qualità del territorio e dei prodotti agricoli, rischia di trovarsi un impianto a forte impatto ambientale alla confluenza dei fiumi Calore e Tammaro, in pieno “corridoio ecologico” definito dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale e dal Piano Territoriale Regionale, con la produzione notevole di inquinanti, soprattutto PM10 il cui limite di legge è già stato superato per 24 giorni dall’inizio dell’anno 2010.
Si immagini che cosa potrebbe succedere nella malaugurata ipotesi si dovesse costruire quella Centrale da 400 mega watt di potenza in una zona caratterizzata da forte umidità dell’aria.
Ritengo, quindi, sia comprensibile la nostra preoccupazione e la necessità che abbiamo avvertito, insieme agli ambientalisti del “Coordinamento delle associazioni e dei comitati contro la Centrale a Turbogas” di avviare altre iniziative di protesta, pacifiche e civili, con volantinaggio, raccolta firme e la apposizione dello striscione con la scritta “PERICOLO TURBOGAS PER COLPA DEI POLITICI”
L’ho issato sabato scorso alle ore 18,30 circa, quando la Villa Comunale era già chiusa, senza creare interruzione di pubblico servizio, danni, turbativa o intralcio alla circolazione e rivendicando il gesto con un comunicato stampa su carta intestata e a mia firma.
Dopo poco alla pattuglia della DIGOS giustamente intervenuta sul posto, ho spiegato il senso della protesta ed ho fatto notare che non vi erano né pericoli né intralci di alcun genere. Subito dopo ho telefonato al sindaco, Fausto Pepe, per dare notizia della protesta e per assicurare che lo striscione sarebbe stato da me rimosso il giorno dopo, domenica. Anche questo particolare ho riferito agli ispettori della DIGOS che ancora si trattenevano in zona precisando, quindi, che il Comune, proprietario della Villa Comunale, non ha affatto chiesto la rimozione immediata dello striscione.
Evidentemente queste argomentazioni sono state prese in considerazioni dalla DIGOS che infatti, non ha sequestrato lo striscione.
Invece, nella notte, alle 1,30 circa, i Vigili del Fuoco hanno provveduto a rimuovere il telo su richiesta della Questura senza che alcuno si preoccupasse di avvertirci. Fino a questo momento non ho ricevuto verbali di sequestro o alcuna comunicazione dalla quale comprendere chi e perché ha ordinato la rimozione di quello striscione. La stampa locale ha scritto, in qualche caso, che l’intervento dei Vigili del Fuoco sarebbe stato richiesto dalla DIGOS mentre su altre testate si indica la Squadra Mobile come responsabile della decisione. Sempre la stampa locale riferisce che “dalla Questura fanno sapere che lo striscione è stato rimosso perché non autorizzato e posto in zona di affissione vietata”, ma questo non risulta da alcuna comunicazione ufficiale. E poi, che cos’è la “affissione” di uno striscione ?
Possibile che siamo improvvisamente ritornati ai periodi bui della democrazia quando non era dato sapere ufficialmente perché la Polizia avesse effettuato un sequestro limitandosi a dare veline alla stampa? Possibile che ancora dopo quattro giorni nessuno ci ha ancora fatto sapere che fine ha fatto lo striscione da noi acquistato a nostre spese e senza contributi pubblici, per contrastare la costruzione di una mega Centrale Elettrica inquinante e dannosa per tutta la popolazione? Possibile che qualche funzionario che ha evidentemente nostalgia per la vecchia Polizia Politica, ritenendo che non si possa mai consentire alcuna critica agli amministratori, si sia arrogato il diritto di fare intervenire la Volante per effettuare un sequestro che la DIGOS non aveva voluto fare? Possibile che si impegni la Squadra Mobile in piena notte per rimuovere uno striscione mentre la città è in balia dei furti nelle abitazioni?
Con rammarico Le devo francamente dire che non è questa la Polizia con la quale, come associazione, abbiamo avuto modo di collaborare più volte negli ultimi cinque anni per la lotta alla criminalità e al malaffare.
Prendiamo atto che qualcosa è cambiato recentemente in questa città, ma ritenendo di avere diritto di svelare il mistero dello striscione, Le chiedo di indicarci chi era il Funzionario di Turno nella notte tra sabato 13 e domenica 14 febbraio che ha ordinato la rimozione del telo e contestualmente, Le chiedo copia dei rapporti e dei verbali redatti dagli agenti intervenuti.
Grazie per l’attenzione.
Il presidente – Gabriele Corona