La Regione Campania esclude dal piano energetico la centrale elettrica prevista a Flumeri ma vorrebbe dare parere favorevole alla centrale a turbogas di Benevento.
Da Il Corriere delmezzogiorno.it – 10 febbraio 2010
Flumeri, la centrale elettrica non si farà.L’audizione in Regione delle comunità locali e la decisione della Commissione Ambiente
AVELLINO – Nessuna centrale elettrica per Flumeri. La commissione Ambiente del Consiglio regionale della Campania, dopo avere ascoltato i rappresentanti istituzionali e sociali del territorio interessato, ha approvato la proposta del consigliere regionale de La Sinistra, Angelo Giusto, di abolire dal piano energetico ambientale regionale la centrale pianificata nell’Avellinese. «La centrale non si farà – ha sottolineato Giusto, al termine dei lavori della commissione -, esattamente come chiede il territorio che è interessato da programmi di sviluppo incompatibili con la realizzazione dell’impianto e con la vivibilità delle popolazioni».
LA DISPUTA – «Finalmente la giunta regionale – ha proseguito – mette fine ad un lungo equivoco alimentato da una serie di pareri contraddittori e prende atto che l’Ufita, che ha già dato tanto alla Regione per l’emergenza rifiuti, con la discarica di Ariano Irpino, per l’energia pulita, con gli impianti eolici tutti concentrati nelle aree interne, per la disponibilità dell’acqua, con le sue sorgenti che alimentano l’intera Regione Campania, oltre che la Puglia, non può essere interessata dalla realizzazione di un impianto che sarebbe un vero e proprio accanimento territoriale volto a pregiudicarne lo sviluppo».
IL MOVIMENTO CIVICO – «Abbiamo tenuto tre audizioni con i sindaci dell’Ufita, con l’amministrazione provinciale e con il movimento civico “Cittadinanza attiva” – ha spiegato il presidente della VII commissione Michele Ragosta (Verdi) – ed è emersa con forza e con motivazione la scelta di dire no alla centrale elettrica di Flumeri. Così, oggi, la commissione, con l’approvazione dei Consiglieri Regionali irpini, Mario Sena (Pd) e Roberto Castelluccio (PdL), e dell’assessore Riccardo Marone, ha deciso, nella piena condivisione istituzionale e politica, di abolire definitivamente dal piano energetico ambientale regionale la centrale elettrica di Flumeri, atto al quale provvederà la giunta nei prossimi giorni».
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da Il Denaro del 16-12-2009 di Antonietta Miceli
Centrale Edison, Flumeri dice no
Il sindaco Antonio Giacobbe:?Nell’area troppi gli insediamenti produttivi
Centrale termoelettrica Edison, Flumeri continua a ribadire la propria contrarietà all’insediamento. La centrale da 380 megawatt dovrebbe sorgere nell’area industriale di Valle Ufita. L’impianto, proposto dalla Edison, viene individuato sin dal 2004 dalla Regione Campania come prioritario all’interno della macroarea comprendente le province di Avellino e Benevento. “Ma nell’area – sottolinea il sindaco Antonio Giacobbe – sono state aggiunte nuove fabbriche, ragion per cui l’impatto ambientale che ne deriva non può considerarsi analogo allo studio di fattibilità operato a suo tempo”. Per l’area industriale di Flumeri sono inoltre programmati altri progetti, stabiliti dall’accordo di reciprocità stretto tra i 70 comuni irpini.
Centrale termoelettrica a Flumeri, la querelle non si placa. Il Consiglio comunale, riunitosi proprio sulla questione, si oppone ancora fermamente alla realizzazione dell’impianto. Il primo cittadino, Rocco Antonio Giacobbe, ribadisce infatti che per l’area industriale di Flumeri ci sono ben altri progetti, stabiliti dall’accordo di reciprocità stretto tra i 70 comuni irpini. “Per l’ennesima volta la volontà è di dare a questa area un ruolo diverso, finalizzato all’integrazione delle tipicità locali con un’economia di tipo industriale mediante le grandi infrastrutture, come la piattaforma logistica, che sarà supportata da altre arterie stradali, salvaguardando al contempo l’ambiente circostante e le bellezze del territorio”, spiega Giacobbe.
L’ITER PARTE NEL 2004
L’impianto di Flumeri, proposto dalla Edison Spa, viene individuato sin dal 2004 dalla Regione Campania come prioritario all’interno della macroarea comprendente le province di Avellino e Benevento. L’iter dell’impianto irpino ottiene il decreto favorevole di Valutazione Impatto Ambientale dal ministero dell’Ambiente già nel 2006. Ma: “Nell’area industriale – sottolinea Giacobbe, “sono state aggiunte nuove fabbriche, ragion per cui l’impatto ambientale che ne deriva non può considerarsi analogo allo studio di fattibilità operato a suo tempo”.
LA POLITICA IN PRIMA LINEA
Anche la minoranza flumerese annuncia battaglia e chiede al sindaco di attivarsi per aprire un dialogo con la Regione Campania e con il Governo. “L’Irpinia e soprattutto la nostra zona non hanno bisogno di una centrale termoelettrica, perché la produzione di energia alternativa supera addirittura il fabbisogno del territorio”, spiega il capogruppo di minoranza, Luigi Ianniciello. Proprio durante l’ultimo Consiglio comunale, la compagine di Ianniciello presenta un documento per evidenziare i danni ingenti causati dalla installazione di una centrale termoelettrica. “Ci opponiamo all’impianto – spiega – perché abbiamo in mente per la Valle Ufita e quindi per Flumeri un altro tipo di sviluppo. Con la centrale aumenteranno le emanazioni di ossido di carbonio e di azoto. L’acqua del fiume Ufita si riscalderà”, chiosa il consigliere di opposizione.
“In Italia – sottolineano in una nota gli esponenti di Rifondazione – si ritorna a parlare di nucleare e di centrali termoelettriche. Questo tipo di centrali crea una crescente insicurezza sociale e rischi per la salute di comunità intere abbandonate al degrado, con un netto peggioramento della qualità della vita e il dissesto, la desertificazione e l’inquinamento del territorio con danni irreversibili”.
Sul caso prende posizione poi il mondo dell’associativismo, come il Meetup “Amici di Beppe Grillo” di Avellino. “E’ nostra viva intenzione sottolineare come il documento riconosca l’importanza del ruolo delle energie alternative e rinnovabili, da anni individuate dai vari Meetup nazionali come vera fonte energetica del futuro, escludendo quindi le insostenibili Centrali termoelettriche e nucleari”, spiega l’associazione.