Boccalone e Damiano non vogliono commentare la loro disastrosa gestione del Piano di Recupero di via Galanti.
Di seguito riportiamo le risposte di Boccalone e Damiano al comunicato della Associazione Altrabenevento sulla richiesta di Rinvio a Giudizio per la torbida vicenda di via Galanti:
Gazzetta di Benevento, 02-02-2010 19:13
Da Nicola Boccalone, consigliere comunale e coordinatore cittadino del Pdl, riceviamo e pubblichiamo la seguente nota di risposta a Gabriele Corona, presidente di Altrabenevento.
Come morsa da una tarantola: questa è la reazione avuta dall’Associazione Altrabenevento e dal presidente Corona al suo accostamento con l’assessore Damiano quando è stato sottolineato che sono entrambi facce della stessa medaglia.
Anche se entrambi sostanzialmente convergenti con il sindaco Pepe, Corona ha voluto sottolineare di essere però distinto e distante dall’assessore Damiano. Chi affronta battaglie ed espone se stesso merita rispetto anche se il più delle volte scivola nella faziosità più assoluta facendo del proprio riferimento un feticcio insopprimibile.
Su via Galanti la giustizia deve fare il suo corso. Deve avere però pazienza chi ha animus giustizialista trasformando gli indagati già in condannati altrimenti si evidenziano ingiustificabili accanimenti, non solo politici, nei confronti di taluni, tralasciando questioni importanti che non riescono a trovare risposte se non qualche timida attenzione sul piano della responsabilità contabile.
Lascia perplessi il fatto che nessuno voglia occuparsi di questioni come:
– l’ampliamento del Tribunale di Benevento; dopo aver approvato il progetto esecutivo con delibera n. 20 del 15 febbraio 2007 e determina n. 6 del 08 gennaio 2008, venivano aggiudicati i lavori all’Ati: Dago allestimenti – Costruzioni e restauri Capossela – Seit sas – Costruzioni Demal – Di Stasi Vincenzo, con un ribasso del 10,69%, che pur non essendo migliore degli altri ribassi, è stato compensato da minori tempi di realizzazione offerti.
L’opera doveva essere ultimata il 10 ottobre 2009. Ad oggi siamo poco oltre le fondamenta. Le recenti sentenze del Tar rappresentano, poi, una evidente bocciatura sulla qualità di gestione delle procedure di appalto;
– l’incapacità dopo 9 mesi di gara di procedere alla aggiudicazione dell’appalto di Santa Maria degli Angeli denominato Contratto di quartiere II è, a dir poco, inquietante;
– dopo circa oltre 2 anni e mezzo dalla adozione della delibera 150/06, dopo che il sindaco Pepe, fino a due giorni prima affermava che Zamparini non avrebbe mai aperto se non realizzava le urbanizzazioni previste, la Giunta Pepe comincia ad accorgersi che non è stato realizzato nulla, che i capannoni non sono stati abbattuti e che per gli oneri di urbanizzazione mancano precisi riscontri sulla quantificazione e versamento;
– sull’altra mega struttura, Leclerc, la Giunta Pepe ha concesso di tutto nel fragoroso silenzio di tutti;
– la dirigenza all’urbanistica negli ultimi tempi è passata da avvocati senza titoli dirigenziali ad altri in età pensionabile aggravata dall’incompatibilità per patrocinare cause a favore e contro il Comune, fino ad arrivare ad ingegneri senza titoli e con l’apporto di consulenti/collaboratori che gestiscono l’urbanistica anche in luoghi diversi dalla mega struttura;
– la gestione del personale ha cominciato a trovare qualche timida reazione a fronte di gestioni che mortificano i dipendenti tutti;
– le innumerevoli consulenze ed incarichi di collaborazione che il dirigente di staff Mancini continua a conferire senza specifici criteri ma soltanto con short list che hanno solo il senso di giustificare quello che già in realtà si intende fare;
– gli incarichi professionali dati a sorelle, genitori e non solo di consiglieri comunali di maggioranza secondo criteri di affidabilità politica;
– una Amts che ha fatto concorsi con posti recuperati dopo l’assegnazione brutale del servizio scuolabus con maggiorazione di costi per la comunità e mortificazione per i vecchi autisti;
– il primato dell’aumento della Tarsu del 100% con servizio gestito da una società che agisce come se fosse una ditta individuale in spregio delle regole sul reclutamento del personale che è avvenuto attraverso acquisizioni aziendali e il ricorso alle cooperative;
– squilibri finanziari per assenza di titoli giuridici idonei a sostenere i crediti e con debiti certi che vengono “dimenticati” nei cassetti …. ;
– criteri e metodi utilizzati per la definizione di tutte le sub-aree, dopo il deliberato del consiglio comunale.
Queste sono solo alcune delle questioni che non dovrebbero sfuggire all’attenzione di una associazione che sostiene di essere contro il malaffare e la illegalità.
Non affrontare queste cose ma pensare solo di distinguersi dall’assessore Damiano che, consapevole della sua solitudine politica, non vive oggi il suo migliore momento politico, può essere una posizione comprensibile ma non soddisfacente.
Sono pronto ad affrontare fino in fondo queste e tante altre questioni che attengono alla legittimità dell’azione amministrativa-politica, dopo di che anche a proporre l’iscrizione all’associazione Altrabenevento che sicuramente sarà aperta ad ogni contributo per evitare che si possa pensare che l’associazione sia strumento per fare sostegno politico al solito feticcio.
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Da Gazzetta di Benevento del 3 febbraio 2010
Pepe, Damiano e Del Vecchio in coro: Abbiamo aperto più di 100 cantieri altro che inefficienza!
L’assessore ai Lavori Pubblici rivela di aver querelato Roberto Capezzone e che andrà in Procura a denunciare lo sperpero di danaro pubblico fatto dal centrodestra
di Erica Di Santo
Conferenza stampa fiume, durata ben due ore, quella tenutasi presso l’Assessorato ai Lavori Pubblici del Comune di Benevento.
Presenti l’assessore Aldo Damiano, il sindaco della città di Benevento, Fausto Pepe, e l’assessore alla Cultura del Comune di Benevento, Raffaele Del Vecchio.
Presentato il consuntivo di tutte le opere realizzate e cantierate in questi tre anni e mezzo di amministrazione Pepe e, nell’occasione, non sono mancati anche degli attacchi o dei riferimenti polemici nei confronti della macchina gestionale delle vecchia amministrazione targata Sandro D’Alessandro ed anche alla attuale opposizione che “compie interventi solo di carattere giuridico, soffermandosi sui punti e sulle virgole, senza muovere alcuna sana critica politica”.
Ed iniziamo dalle cifre elencate da Damiano che ha aperto il suo intervento, ringraziando “tutti i dipendenti comunali, di cui siamo orgogliosi e tutta la macchina amministrativa che ci sostiene. Ora consentiteci di far conoscere alla cittadinanza questo primo risultato amministrativo che va da giugno 2006 fino ad oggi.
Ebbene abbiamo aperto più di 100 cantieri, 77 completati e 25 ancora in corso, a dispetto della vecchia amministrazione che, in 13 anni, ne ha prodotti solamente 80, al massimo 90 in una così grande mole di tempo”.
Ed ecco, quindi, le prime cifre: viabilità di contrada Pezzapiana: 250.000 euro; risanamento area dell’ex-Lazzaretto 1.800.000 euro; per l’area di Ponte Valentino 3.700.000 euro; per la segnaletica stradale 1.200.000 euro; per la seconda parte dell’area archeologica del Sacramento 3.000.000 euro; per quella inferiore, ove è ubicato il teatro un altro 1.000.000 di euro; Palazzo Paolo V, opera da noi ultimata con la sola progettazione risalente al 12 ottobre 2006: 802.000 euro; il risanamento dell’ultimo piano di Palazzo Mosti per 1.200.00 euro ed ancora la pedonalizzazione del centro storico per 3.000.000 di euro; 140.000 per il restauro del Teatro Romano; 295.000 euro per il restauro delle mura longobarde; 2.400.000 per San Vittorino Lotto A e 5.250.000 per il Lotto B; 161.000 euro per il completamento dei campi da Tennis lungo viale Atlantici; 129.000 per il palazzetto Mario Parente; 200.000 per la piscina comunale; 25.000 per Piano Cappelle; restauro degli immobili comunali 150.000 progettati, iniziati ed ultimati; 676.000 per il completamento della chiesa di Santa Sofia; 200.000 per la manutenzione di immobili; 510.000 per la raccolta rifiuti; 900.000 per la tinteggiatura degli edifici scolastici; 300.00 per il Campo di Calcio; 100.000 per Contrada Olivola; 25.000 per il completamento della rete fondiaria; 70.000 per le zone di pedonalizzazione; 100.000 per ripristino e manutenzione delle strade, in vista del passaggio del Giro d’Italia e così via, tutto ciò a dimostrare che, quando le opere nascono bene, finiscono bene senza passare 13 anni, con gravi ritardi di gestione iniziale”.
“Ed ora – ha detto ancora Damiano – siamo noi, a dover risolvere i problemi creati da loro. Tutto questo fatto senza collaborazioni esterne ed ha visto la realizzazione, da parte della macchina amministrativa, dal 2006, di tantissimi progetti che io definirei la Banca del Comune di Benevento che vanta ben 311 milioni di euro che qualsiasi amministrazione comunale verrà dopo, si ritroverà”.
“Vi lascio – ha continuato – un’altra cifra su cui riflettere: da una rilevazione effettuata, a fine 2009, noi abbiamo speso 480.00 euro per lavori di somma urgenza, quali ad esempio i lavori che sono necessitati al Rione Libertà, dopo l’alluvione dello scorso mese di settembre. Ebbene, nel periodo di tempo che andava dal 2001 al 2006, sono stati spesi 1.700.000 euro evidentemente facendo passare, per somma urgenza, qualcosa di deleterio”.
Altra puntualizzazione circa la questione lunghezza delle gare d’appalto.
“Siamo stati imputati di aver perso tempo per la durata della gara d’appalto della zona di Santa Maria degli Angeli, cioè 7 mesi.
Dico che questo periodo è ben poca cosa per un progetto complesso che prevede 4 interventi. E’ una gara di tipo europeo e prevede 4 progettazioni che, nello specifico sono: 1) recuperare immobili e verde per 3.700.000 euro; 2)collegamenti vari tra via Dei Mulini ed il fiume Sabato; 3) un parcheggio pubblico sotterraneo per 1.9000.000 euro; 4) una scuola dell’infanzia per 2.000.000 di euro. E’ quindi una gara che prevede una commissione che deve valutare quattro progetti ed analizzare 22 elaborati progettuali. Se qualcuno pensa che si possa fare prima, bontà loro, noi riteniamo che se la commissione ci mette tanto tempo, vuol solo dire che quelli sono i tempi necessari.
Sette mesi sono ben poca cosa, a confronto della gara d’appalto per il depuratore cittadino, per 5 milioni di euro, 10 miliardi delle vecchie lire, fatto con commissioni esterne.
Il city manager di allora, che oggi si scandalizza per questi sette mesi, dovrebbe spiegarci perché non si scandalizzò anche allora. Mi auguro che ci dia una risposta, anche se, quando si parla di queste cose, essa non arriva mai”.
Poi altri dati circa: “Il Parco Progetti”. “Con 66 milioni di euro abbiamo fatto importanti interventi: 7 milioni per l’incubatore di imprese, 4.900.000 per il Pip, 3.000.000 per la pubblica illuminazione, 2.500.000 per contrada Cellarulo, e speriamo di averne ancora a disposizione 7.500.000 da poter attingere da esso per completare la zona di piazza Duomo”.
E su piazza Duomo prosegue: “La posa della prima pietra avvenne nell’aprile del 2006, mese molto proficuo in tal senso (il mese dopo ci furono le elezioni comunali). Ebbene, ci fu un intervento su cui si iniziò a lavorare in un cantiere con problematiche ancora non risolte alle spalle. Noi abbiamo ripreso i lavori nell’ottobre del 2007, nonostante ricorsi di privati e problematiche varie, ci stiamo lavorando affinché queste vengano meno ed il lavori proseguano”.
Poi il punto cruciale della conferenza stampa. Damiano, carte e fotografie alla mano con tono fermo e deciso, ha affermato, facendo una piccola parentesi iniziale: “Sono un po’ amareggiato per gli attacchi mossi dalla stampa e da qualcun’altro nei confronti della nostra amministrazione, che ci incolpa di una cattiva gestione dei fondi pubblici, di carenza di progettazione, sperpero di denaro pubblico e così via. Voglio, quindi, soffermarmi sul già citato depuratore di contrada Olivola. Vi comunico, pubblicamente, che mi recherò in Procura personalmente per denunciare, dopo averlo fatto già in Consiglio comunale ed alla Corte dei Conti, lo sperpero di denaro pubblico che c’è stato per il depuratore di contrada Olivola.
A giorni depositerò questa denuncia, come quella relativa agli alloggi al Rione Libertà e per tutta un’altra serie di interventi, per vedere a chi sono ascrivibili quelle responsabilità”.
E mostrando lo scheletro di cemento del depuratore: “Basta a cattedrali del deserto come queste. Perché la città deve subire queste cose? Perchè sono serviti 5 milioni di euro per un depuratore che ha funzionato solo 6 mesi quando lo stesso responsabile dei lavori in data 2 luglio 2002 scrisse al dirigente dei lavori pubblici Capone, a Boccalone ed al sindaco D’Alessandro avvertendogli di tutto quello che poi si sarebbe verificato in seguito?Perchè non venne fatto un contratto di gestione? In 13 anni con 5 milioni si poteva fare altro e non sprecare soldi per creare poi solo un “palco per i nostri giovani”.
Altro tema:”Capannoni Zamparini”.
“In quest’occasione chiarisco bene i dati, in modo tale che arrivino a tutti. I tre capannoni furono autorizzati l’8 febbraio 2002. Dopo 21 mesi, a seguito di esposti e denunce, si verificò lo Statuto. L’amministrazione di centro-destra si rese conto che non andavano autorizzati (per la vicinanza del fiume e per le ormai arcinote questioni) e capirono di essere stati ingannati.
Dal giorno dopo, quindi dal 26 novembre del 2003, essi avrebbero dovuto esser demoliti, ma ciò non avvenne. Quindi si arrivò al 2 marzo del 2005, quando si sottoscrisse un accordo con coloro i quali li presero in giro e li ingannarono prima, dicendo che, da data 2 marzo 2005 entro sei mesi, essi dovevano essere abbattuti.
Scaddettero i sei mesi e non vennero abbattuti. E poi, chiedono loro a noi, perché non vengono abbattuti ora”.
Quindi passa a parlare della questione: “Palazzo di Giustizia” e dice: “Qualcuno si vanta di aver lasciato lì tutto il progetto. Il progetto preliminare di 6.200.000 euro, risale al 26 marzo del 2002. Si è avuto il coraggio di tenerlo nel cassetto dal preliminare all’esecutivo, dal 2002 al 2003, per poi finalmente arrivare al 2007, quando è stato approvato da noi. E’ vero che è stato finito nel 2009, ma doveva esser già completato nel 2004. Ed oggi si meravigliano dei tempi tanto lunghi!”
A questo punto prende la parola Del Vecchio che asserisce: “Il volume di cose realizzate testimoniano il dinamismo e la voglia di fare di questa Amministrazione. A monte c’è una strategia politica fatta in vista di una prospettiva futura, ampia ed a largo raggio per la città. Abbiamo una strategia chiara ed organica ed i nostri lavori pubblici vengono fatti anche in vista di un maggior richiamo turistico. Quando le stesse persone stanno allo stesso posto per 13 anni, ormai hanno esaurito tutto. Che credibilità avete oggi? Cosa potete fare ora che non avete già potuto fare prima? Noi chiediamo al centrodestra di darci gente di 30-40 anni, non sfruttata e che finora non ha avuto la possibilità di farsi conoscere e di fare qualcosa.
In questa città si sono sovvertiti i ruoli. Conosciamo l’arroganza non del potere, ma quella della opposizione.
Noi, in silenzio, lavorando per guidare la città, invece, abbiamo già avuto il giudizio positivo da parte della popolazione che ci ha votato nel 2006. Abbiamo in mente il disegno di una città che vuole crescere, non conservarsi. No alle belle statuine, ci mettiamo in gioco totalmente. Contineremo così con serenità”.
In conclusione l’intervento del sindaco Fausto Pepe dai tratti non sempre pacati, ma abbastanza perentori.
“Nel libello, fatto girare dalla vecchia Amministrazione si parlava dei 3 milioni di euro spesi per il Parco Verde al Rione Libertà. Ora di quello c’è rimasto solo un teatrino vandalizzato. Ebbene, nessun amministratore, nè la stampa possono voltare la faccia su cose come queste. Idem per quanto riguarda la Caserma della Guardia di Finanza.
Tre mesi fa, feci già una denuncia. Ci fu un contratto sottoscritto tra il Comune ed il sindaco D’Alessandro che sottopose una struttura alla Guardia di Finanza, senza sapere che lì c’erano dei proprietari e degli affittuari.
Il tutto mettendo delle penali altissime per l’Amministrazione, nel caso in cui non si fossero rispettati i termini… e poi dicono che noi stiamo in ritardo con i lavori! Quello fu un atto falso… equiparabile quasi alla vendita della Fontana di Trevi. Il consigliere Nicola Boccalone dovrebbe rivolgere quelle stesse domande al city manger di allora che risponde allo stesso nome di Nicola Boccalone.
Ci chiede i lumi di un passato che non riguarda noi, ma che appartiene alla vecchia amministrazione. Mescolare le carte è fondamentale per nascondere il passato”.
E poi continua, sempre rivolgendosi al consigliere d’opposizione: “Basta con le offese personali chiedo pubblicamente a costui di chiarire a chi si riferisce quando parla di “Ingegneresenza titoli”. Faccia nomi e cognomi. Dica i fatti e non faccia pantomime. Cercano così bene a confondere le idee che, quasi quasi, ci riescono! Siamo arrivati al punto che ci interrogano sulle proprie malefatte amministrative e politiche”. Ed ancora: “A chi si riferisce?Lo renda pubblico. Il suo è un dovere. Non bisogna screditare nessuno con queste notizie criminis. E sempre in tema di chiarezza e, onde porre fine a certe allusioni da parte della minoranza, prima di concludere una rivelazione fatta dall’assessore Damiano: “Fin’ora non ho mai detto che mesi fa mi sono recato in Questura per querelare Roberto Capezzone per un problema riguardante una questione su Rione Libertà”.
E poi un altro attacco, sempre sullo stesso argomento, rivolto ancora una volta da parte dell’assessore Damiano nei confronti dello stesso Boccalone: “Come mai, fino a poco tempo fa, quando venivano delle imprese da fuori per costruire palazzi ed immobili, poi si aveva l’obbligo da parte delle stesse di passare in un certa agenzia immobiliare?
Forse perché il soggetto in questione era socio di quell’agenzia? Ebbene, si faccia chiarezza.
Al cittadino va detta la verità”.
L’ultima battuta, in conclusione, nasce aprendo a caso il famoso libello della vecchia amministrazione.
Tema beni culturali ed edilizia scolastica. Pepe legge ed elenca le sole opere di restauro riportate in materia di beni culturali fatte per le varie chiese della città e niente più.
Quindi si rivolge a Del Vecchio e dice: “Se tu avessi fatto solo questo tipo di interventi, ti saresti già dimesso”.
Sul tema edilizia scolastica, legge: “Dodici scuole messe a norma con opere di edilizia scolastica” e commenta: “ad oggi non ce n’è nessuna adeguata. Praticamente, sono passati 13 anni di niente. Non c’è proprio paragone tra questa nostra efficienza amministrativa e la loro”.