Arrestato Oreste Vigorito, per la truffa dell’eolico.
(Il Sannio quotidiano del 11-11-2009)
Eolico, arrestato Oreste Vigorito
“Via col vento” il nome in codice dato all’operazione, dal titolo di un celebre romanzo e di uno dei film che hanno fatto la storia del cinema. “Via col vento” ovvero il business dell’eolico, pale che girano e creano cifre a nove zeri. La chiamano energia pulita: un affare colossale, anche a colpi di contributi pubblici. Come quelli che sarebbero stati percepiti indebitamente attraverso un presunto sistema di truffa ai danni dello Stato; un meccanismo finito al centro di un’inchiesta diretta dalla Procura di Avellino, di cui è ‘numero uno’ il dottore Mario Aristide Romano, e condotta dalla guardia di finanza irpina, comandata dal colonnello Mario Imparato.
Quattro le persone arrestate sulla scorta di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere chiesta dal pm Maria Luisa Buono ed emessa dal gip Paolo Cassano. L’elenco si apre con Oreste Vigorito, 63 anni, di Napoli, amministratore delegato dell’Ivpc (uno degli operatori più importanti nel settore dell’eolico) e presidente del Benevento calcio, e continua con Ferdinando Renzulli, 43 anni, di Avellino, consulente economico e finanziario del gruppo Ivpc (è anche direttore generale della società calcistica); Vito Nicastri, 53 anni, di Alcamo, in provincia di Trapani, e Vincenzo Dongarrà, 47 anni, di Enna.
Respinta invece l’adozione di una misura restrittiva nei confronti di V.D., 54 anni, di Milano, dirigente dell’istituto di credito che aveva curato l’istruttoria e l’erogazione dei fondi, indagato a piede libero al pari di altre dieci persone. L’accusa: associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata.
L’indagine, avviata nel 2007, è stata supportata da intercettazioni telefoniche ed è stata scandita dai sigilli apposti nel tempo a sette parchi eolici riconducibili a nove società di Avellino, e dal sequestro preventivo di somme concesse in base alla legge 488, ma non ancora erogate, per circa 30 milioni di euro.
Ieri l’esecuzione dei provvedimenti: prelevati dalle loro abitazioni di Napoli ed Avellino, Vigorito e Renzulli sono stati dapprima accompagnati presso la caserma delle fiamme gialle (nella foto), quindi trasferiti presso la casa circondariale di Bellizzi Irpino, in attesa dell’interrogatorio. Vigorito, in particolare, sarà ascoltato sabato. Entrambi sono difesi dal professore Alfonso Furgiuele, che dichiara: “Riteniamo di essere in grado di dimostrare in modo documentale l’insussistenza delle accuse”.
Sono invece ospiti delle carceri siciliane, Nicastri (avrebbe avuto il compito di reperire i contratti di locazione dei terreni) e Dongarrà (si sarebbe occupato dei rapporti con le banche), fermati dai finanzieri dei comandi locali.
Business del vento – L’Espresso