Il Comune di Benevento sapeva già nel 2005, che erano inefficaci le polizze assicurative presentate per il Piano di Recupero di via Galanti.
Altrabenevento – Comunicato stampa del 7 novembre 2009
La Guardia di Finanza in pochissimi anni ha arrestato per due volte Umberto Fiore, commercialista beneventano, già coinvolto nelle truffe per il mancato pagamento dell’IVA e la illegittima acquisizione di contributi previsti dalla legge 488 a favore di diversi imprenditori del Sannio.
Fiore è stato anche amministratore unico della UPM, una società del Principato di Monaco, unico socio della soc. Albatross Invest spa con sede legale a Roma ed uffici a Torrecuso, già sponsor della Accademia Volley di Benevento, che secondo la Guardia di Finanza, ha rilasciato almeno 2000 polizze assicurative inefficaci a favore di Enti Locali.
Anche il Comune di Benevento ha accettato alcune polizze fideiussorie della Albatross Invest
del valore totale di 27 miliardi e 700 milioni di vecchie lire, presentate dalla società Partenope scarl, a garanzia della corretta esecuzione della Spina Commerciale al Rione Libertà e dalla CON.CA. scarl a garanzia del Piano di Recupero di via Galanti.
Nel 2005, nella qualità di dipendente del Settore Urbanistica, segnalai per due volte all’Amministrazione Comunale che quelle Polizze Fidejussorie erano inefficaci e che l’Ente non avrebbe dovuto accettarle, trattandosi di una Società di Intermediazione Finanziaria non iscritta nell’apposito albo che autorizzava la emissione di garanzie assicurative a favore di Enti pubblici.
Non fui ascoltato e da tempo il Comune sconta quell’errore perché, proprio per assenza di valide Polizze assicurative, non ha garantito i prenotatati degli alloggi che hanno versato consistenti acconti per alloggi mai costruiti dalla ditta CON.CA. in via Galanti, e neppure ha recuperato le risorse economiche corrispondenti alla mancata realizzazione delle opere di urbanizzazioni da parte della stessa ditta.
Le Polizze della Albatross Invest depositate al Comune di Benevento sono state sequestrate dalla Procura della Repubblica nel 2006, ma ancora non è possibile sapere quali provvedimenti vuole assumere in proposito la Magistratura perché gli atti dell’inchiesta cominciata a luglio del 2005, dopo tre anni e mezzo, ancora non sono consultabili. Infatti il Sostituto Procuratore della Repubblica, Giovanni Tartaglia Polcini, ha inviato il 26 giugno scorso le comunicazione di chiusura indagini a carico di 17 persone accusate di vari reati, tra i quali la corruzione per una tangente da 30.000 euro, ma fino ad oggi ancora non vengono emesse le Richieste di Rinvio a Giudizio.
Questi sono i tempi inaccettabili della giustizia a Benevento di cui non si lamenta alcun politico.
Il presidente- Gabriele Corona