La Luminosa adotta il “sistema Zamparini”: promette posti di lavoro e parco fluviale mentre paga la pubblicità alla stampa locale.
Altrabenevento- Comunicato stampa del 30 ottobre 2009
La società Luminosa ha rifiutato il confronto pubblico da noi proposto ed ha preferito tenere da sola una conferenza stampa per spiegare, come l’acquaiolo, che la sua centrale elettrica non fa male facendo riferimento ad esami sulla qualità dell’aria misurata 8 anni fa dalle due centraline installate in città che però all’epoca non misuravano le polveri sottili. Si tratta di micro particelle, le PM10, estremamente pericolose già presenti nell’aria umida in città e a Ponte Valentino, come più volte segnalato dalle autorità competenti, che vengono prodotte in gran numero anche dalle centrali elettriche a combustione, come quella proposta dalla società napoletano-svizzera.
Recentemente, proprio la Commissione ministeriale di Valutazione dell’Impatto Ambientale ha dichiarato che la qualità dell’aria a Benevento sia al limite della tollerabilità, ritenendo pertanto che la centrale elettrica si potrebbe fare solo a condizione che le aziende già presenti a Ponte Valentino riducano l’inquinamento prodotto rinunciando a far funzionare i loro impianti per la produzione di acqua calda che dovrebbero acquistare da Luminosa. Però, il progetto presentato non prevede affatto gli impianti per la fornitura alle aziende di calore/vapore, cioè ponti e tubi che dovrebbero più volte attraversare i fiumi Calore e Tammaro. La Luminosa confessa che nel progetto quegli impianti non ci sono e quindi ammette che la favorevole Valutazione di Impatto Ambientale non tiene conto di quegli impianti fondamentali. Se poi la ditta dovesse integrare il progetto, allora l’iter procedurale per la autorizzazione alla costruzione dovrà cominciare da capo.
Queste considerazioni le abbiamo espresse più volte nel corso di otto mesi e solo recentemente le hanno fatte proprie la Provincia e il Comune, senza alcun merito da parte delle opposizioni consiliari perchè il documento proposto al Consiglio comunale dai tecnici di area PdL non fa alcun riferimento alla assenza di questi impianti e alla loro fondamentale importanza per contestare la Valutazione di Impatto Ambientale.
Finalmente anche il Consorzio ASI, dopo 8 mesi di nostre insistenze, si è deciso a revocare l’assegnazione del lotto e quindi si capisce la difficoltà della Luminosa che nel tentativo estremo di difendere l’affare da 300 milioni di euro, adotta il “sistema Zamparini”, cioè promette 500 posti di lavoro, annuncia la realizzazione di un parco fluviale con lo stesso progettista, e comincia a pagare cifre consistenti per acquistare pubblicità sui giornali, i portali di informazione on line e le televisioni locali.
Abbiamo visto che quel sistema nel 2006 funzionò per creare consenso intorno a Zamparini anche se poi tutti si sono accorti che i posti di lavoro promessi sono poca cosa, il parco fluviale non è stato ceduto al Comune e i commercianti locali aderenti al Consorzio “I Sanniti” sono in difficoltà al punto da affidare all’avv. Nicola Boccalone l’incarico di recuperare le quote non versate dall’imprenditore friulano. Speriamo che nel caso Luminosa i politici, i sindacati e gli imprenditori non si facciano abbagliare.