La Luminosa difende l’affare e promette meraviglie.
(Il Sannio Quotidiano del 30-10-2009)
«La centrale avrà effetti positivi»
Centinaia di posti di lavoro, sconti sulla bolletta elettrica, bassissimo impatto ambientale, persino un nuovo boschetto con alberi di pregio e un miniparco sul fiume. Nella descrizione fatta da ‘Luminosa’, la centrale termoelettrica a gas metano che dovrebbe sorgere nell’Area di Sviluppo Industriale di Ponte Valentino è un piccolo eden fatto di benefici per il territorio e praticamente nessuna controindicazione. I rappresentanti della società partenopeo-milanese-elvetica hanno incontrato ieri mattina in città gli organi di informazione per illustrare gli aspetti positivi del proposto intervento e minimizzare le possibili ricadute dannose.
L’inquinamento? “La nostra centrale – ha dichiarato l’amministratore delegato di ‘Luminosa’, Marco Ortu – ha un elevato indice di efficienza pari al 56%, in linea con gli impianti più produttivi e moderni in Europa. Siamo entro i limiti di legge per quanto riguarda le emissioni di ossido di azoto e di anidride carbonica”. “La realizzazione della centrale – ha aggiunto il responsabile delle tematiche ambientali, Paolo Stigliano – inciderebbe solo per una minima parte sulla media annua delle emissioni inquinanti nell’atmosfera del territorio di Benevento”. Stigliano ha citato le campagne di monitoraggio degli inquinanti condotte in città tra il 1994 e il 2001, e nell’aprile-maggio 2007 all’interno dell’Area industriale di Ponte Valentino. “E’ emerso che a Benevento – ha riferito il rappresentante di Luminosa – ci sono concentrazioni di inquinanti ben al di sotto dei limiti di legge”. Una affermazione che contrasta chiaramente con i provvedimenti di chiusura al traffico emessi dal Comune di Benevento nella scorsa stagione in seguito ai ripetuti superamenti delle soglie di legge, ripetutisi peraltro anche nel 2009 come riferito nei giorni scorsi da Il Sannio quotidiano.
Nessun problema secondo ‘Luminosa’ anche per quanto riguarda l’impatto paesaggistico, come ha spiegato Giuseppe Iadicicco, responsabile dell’inserimento architettonico dell’impianto ed ex assessore all’Urbanistica del Comune di Benevento: “La centrale sarà realizzata con materiali e accorgimenti estetici che consentiranno di ridurre al minimo l’impatto. In più, saranno piantati alberi di medio e alto fusto che eleveranno ancora più il livello di naturalità dell’area e saranno realizzati percorsi nei pressi del fiume per rendere fruibile una zona che storicamente è sempre stata visitata dai beneventani”. E per ‘nascondere’ il più possibile alla vista il camino della centrale, alto 60 metri, si ricorrerà a un particolare escamotage: “Rivestiremo la ciminiera di pannelli sfaccettati che rendono meno visibile la struttura. Esattamente come si faceva nella Seconda Guerra Mondiale per nascondere le navi alla vista dei sommergibili”.
A fronte di ripercussioni ambientali giudicate minime, la realizzazione della centrale avrebbe, secondo i proponenti, notevoli ricadute positive: “L’energia prodotta – ha sostenuto ancora Ortu – sarà offerta alle imprese locali, agli enti e ai cittadini e potrà garantire vantaggi in termini di un forte risparmio sulle bollette. La realizzazione della centrale rappresenta inoltre una grossa opportunità occupazionale. La costruzione dell’impianto richiederà l’impiego di circa 500 persone, 200 a regime in esercizio”. L’amministratore di Luminosa ha però chiarito che “non tutte le maestranze saranno reperite in loco”. Ortu ha prefigurato infine altri benefit per il territorio: “Sono previste compensazioni che verranno formalizzate tramite convenzioni con gli enti locali. In particolare, è prevista la realizzazione di alcune opere pubbliche e la corresponsione di 0,2 euro per ogni megawatt/ora di energia elettrica prodotta dalla centrale”.
Concetti rimarcati anche dal vicepresidente di ‘Luminosa’, Marcello Fasolino, in una nota diffusa a margine della conferenza cui era assente per motivi personali: “L’investimento programmato a Benevento – sostiene Fasolino – del quale dal primo momento sono stato il promotore e per il quale ho delega nei confronti degli enti locali, non presenta alcun rischio ambientale. Non avrei mai propugnato con tanto vigore questo progetto proponendo uno scambio tra salute dei cittadini e vantaggi economici”.
I referenti della società hanno infine escluso che la nota del Ministero Beni culturali, relativa alle difformità nel progetto esaminato nel 2005, possa inficiare l’iter autorizzativo, così come la revoca del parere Via della Regione richiesta dalla Provincia: “Si è ingigantita – ha dichiarato Ortu – la valenza della nota ministeriale. E’ solo una integrazione che era stata richiesta anche a tutti gli altri enti partecipanti alla conferenza dei servizi dello scorso 21 settembre”. “Il progetto è perfettamente regolare – ha aggiunto Stigliano – perchè indica la predisposizione dell’impianto alla cessione di energia termica alle altre aziende dell’Area”.
Da segnalare la presenza in sala di alcuni cittadini che hanno espresso forti perplessità sulla realizzazione dell’impianto, in particolare con la esposizione di un cartello con la scritta ‘No alla centrale – L’ambiente non si compra’.
****************************
(Il Mattino del 30 ottobre 2009)
30/10/2009
Il progetto Luminosa prevede la realizzazione di una centrale termoelettrica a gas a ciclo comnbinato dalla capacità di 400 megawatt. La produzione di energia, pari a 2 milioni di megawattora all’anno, potrà servire elettricità e calore alle imprese e a 150mila famiglie del territorio, nonché essere in parte immessa nella rete nazionale. I responsabili della società hanno consegnato, ieri mattina, un quadro ovviamente rassicuranmte dell’iniziativa, parlando di un impianto che rappresenta una risorsa importante in grado di dare impulso economico al territorio beneventano, mantenendo inalterate le sue principali caratteristiche. «Luminosa, che potrà essere costruita entro il 2012, sarà un impianto all’avanguardia, grazie ad un livello di efficienza pari al 57 per cento ed all’utilizzo di tecnologie per la riduzione delle emissioni e dell’impatto sull’ambiente – sostengono i vertici societari – . La costruzione dell’impianto richiederà l’impiego fino ad un massimo di 500 persone. Con la centrile a regime, sarà possibile offrire occupazioni stabili e posizioni qualificate per diversi profili professionali, anche elevati, e generare un importante indotto per almeno 100 posti di lavoro. Luminosa è il nome della società creata per lo sviluppo della centrale ed è controllata dalla Bkw Italia Spa, filiale italiana della Bkw Fmb Energie Ag, una delle maggiori società svizzere nel settore energetico. La società locale Ingegno Energia detiene una quota di minoranza con l’incarico di sviluppare il progetto sul territorio. Le centrali a ciclo combinato sono impianti basati su una tecnologia ad elevata efficienza, che consente di utilizzare in maniera ottimale il calore di combustione». «Si tratta di impianti più eco-compatibili, in termini di contenimento di emissione di CO2 e significativa riduzione dell’insieme delle emissioni, rispetto alle centrali tradizionali (carbone-olio combustibile). Grazie alle tecnologie di cui dispone Luminosa, le emissioni inquinanti in atmosfera si attesteranno entro i 40 mg/Nm3 per i gas NOx, e i 30 mg/Nm3 per le emissioni di anidride carbonica, al di sotto dei limiti di legge. L’intenzione di Luminosa è, inoltre, di essere pienamente parte del contesto territoriale, inserendosi in esso in maniera armonica. L’impianto presenta un designa particolarmente studiato che lo integra nell’ambiente circostante. Nello stesso tempo, l’impatto acustico è ridotto al minimo, rispettando tutte le attuali normative di legge».