Comitati civici contro l’inceneritore: Gianvito Bello rinunci alle biomasse
Comitati Civici di San Salvatore Telesino e Guardia Sanframondi contro l’Inceneritore
Gianvito Bello: Fonti rinnovabili o biomasse inesistenti (ma persistenti)?
Sono passati solo due mesi dalla CDS decisoria sull’impianto di incenerimento previsto per San Salvatore Telesino, che ha bocciato il progetto Vocem, ma sono già ricomparse le biomasse in Provincia di Benevento.
Roboanti proclami e innumerevoli comunicati stampa su una programmazione provinciale progressista e lungimirante e una diversa politica energetica vengono spazzati via in un sol colpo dall’Assessore Gianvito Bello.
Cancellata l’affermazione, sempre confermata dal presidente Cimitile che “la politica energetica provinciale era improntata esclusivamente sulle fonti rinnovabili (fotovoltaico)”.
Dal titolo del comunicato stampa: “Provincia via libera agli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili” del 30 settembre 2009, http://www.ilquaderno.it/provincia-via-libera-agli-impianti-produzione-energia-fonti-rinnovabili-39360.html, ci saremmo aspettati che, finalmente, si desse vita al “Tempio del sole”centrale tecnologicamente avanzata da 20 MW” o alla installazione sugli edifici pubblici, come scuole e uffici, di impianti fotovoltaici finanziabili, e quindi altamente convenienti sia per il pubblico che per il privato.
Invece l’Assessore Bello coglie l’occasione per proporre impianti di “ fotovoltaico, eolico, idroelettrico fino ad 1 MW di potenza; nonché quelli alimentati a biomasse e/o biogas fino a 5MW”
La nuova stagione di “politiche energetiche e alternative” basata su “un progetto completo di filiera”, contrariamente a ciò che ci aspettavamo, e che l’assessore comunicava essere stato approvato anche in sede regionale, non è che la stessa vecchia strategia osteggiata da tanti cittadini. L’assessore propone, infatti, ASSURDAMENTE, agli enti locali e ai privati di presentare progetti, autorizzabili in 90 giorni, per impianti che utilizzano come materia prima biomasse “inesistenti” nella nostra provincia, e quindi rifiuti, per una quantità di 55.000 tonnellate annue per ottenere una potenza ‘pari’ alla metà della centrale progettata dalla Vocem per San Salvatore Telesino.
Ecco cancellate in un baleno tutte le chiacchiere “coraggiose” fatte fin’ora, salvo poi sostenere il primo comitato locale che ovviamente si costituirà nel primo sfortunato paese della Provincia in cui sarà presentato un progetto di biomasse da 5 MW.
Tutte le parole spese contro la Vocem sono sfumate in modo indegno nella desolazione di un ritorno al “nardoniano“ ardore di bruciare la mitica paglia, e magari anche qualche copertone abbandonato.
Ma l’assessore Bello non aveva promesso di cambiare e migliorare il PEA proprio per il macroscopico errore, commesso precedentemente, di prevedere due centrali nella nostra provincia?
Solo qualche mese fa l’assessore Bello litigava con Izzo, consigliere PDL alla Provincia, e affermava, riferendosi alla Luminosa: “«La Provincia di Benevento si è dotata del Piano Energetico Ambientale Provinciale (PEA) con una delibera del Consiglio Provinciale del 2004. La Provincia sannita è stata, dunque, la prima in Campania a dotarsi di un Piano e lo ha fatto ben cinque anni prima dell’adozione da parte della stessa Regione di uno strumento analogo. Attualmente, la Provincia ha in corso l’aggiornamento del documento di pianificazione, con il supporto dell’Università del Sannio. In ogni caso, nella sua versione vigente, il PEA non prevede alcun impianto di produzione di energia utilizzando il biogas, essendo anzi l’intera pianificazione delle politiche energetiche provinciali improntata esclusivamente sulle fonti rinnovabili (fotovoltaico). la Provincia ha sottoscritto nel 2007 un Accordo Quadro con la Regione e l’Università del Sannio per un polo di eccellenza per una filiera energetica da fonte rinnovabile (fotovoltaico), sia per quanto concerne la produzione in sé della stessa, catturando la luce del sole, sia per quanto riguarda tutta la linea di manufatti occorrenti per tale necessità. Già oggi il Sannio produce circa 400 MW di energia da fonte rinnovabile immettendola nella rete: siamo in condizione di poter immettere in rete, entro il 31.12.2010, altri 100 MW di energia da fonte rinnovabile.”
http://www.tvsette.net/modules.php?name=News&file=article&sid=12243
L’assessore sa bene che per biomassa si intende anche la parte biodegradabile dei rifiuti e che nella provincia di Benevento non sarà mai possibile reperire 55.000 tonnellate annue ( per ogni impianto) di biomassa vergine intesa come sfalci ed altri scarti dell’agricoltura, pertanto non riusciamo davvero a comprendere come mai ha inteso proporre ad enti e privati di attivarsi per presentare progetti simili, se non stravolgendo la vocazione del territorio e… le sue stesse parole.
“Nel Sannio verranno realizzati le macchine, gli impianti e gli strumenti che consentono di ricavare l’energia dalla luce del sole. Si rafforza la sensibilità collettiva circa una produzione eco-compatibile e da fonti non inquinanti e riproducibili. Dal canto suo la Provincia di Benevento ha interessato da mesi tutti i Comuni per la sottoscrizione di singoli Accordi di programma, come quello già siglato con il capoluogo. L’assessore Bello sottolinea che l’ente provincia conta di giungere entro l’estate, come obiettivo di fondamentale rilevanza strategica a varare programmi per la produzione di energia per 100 Megawatt.” http://www.rinnovabili.it/contratti-di-programmalassessore-bello-la-provincia-in-prima-linea-per-lenergia-alternativa
La programmazione energetica e ambientale va necessariamente fatta con un ampio confronto democratico e in un contesto di rigorosa tutela ambientale dei territori, e secondo le specificità e le potenzialità degli stessi. Non si può individuare il futuro di questo territorio nell’agricoltura sostenibile e di qualità, nel turismo rurale archeologico, nei prodotti “ locali ” e continuare a parlare di grandi centrali a biomasse per produrre energia da mettere in rete o per scopi speculativi.
Le politiche energetiche vanno indirizzate all’autonomia ed al supporto delle aziende locali che si consegue con l’azione combinata del risparmio e dell’autoproduzione ricorrendo al fotovoltaico, al solare termico, alla geotermia ed al micro-eolico. Solo così si può perseguire la possibilità di soddisfare le esigenze energetiche dei singoli, ottenere risparmio economico in bolletta e, nel contempo, non aggiungere un Kw in più di quanto necessita, nell’interesse della salvaguardia del territorio.
Saremo mai in grado di mettere in piedi finalmente un piano provinciale che sia coerente in tutte le sue parti, dall’energia all’economia, dall’ambiente alla qualità della vita, dal “dichiarato” alla realtà? Ogni deroga alla coerenza e’, come sempre, un cattivo indice, specialmente in assenza di confronto pubblico.
L’assessore, prima di annunciare investimenti in campo energetico non condivisi, o suggeriti dai soliti noti, dovrebbe ricordare le dichiarazioni rilasciate in precedenza, per non farle rimanere vuote parole pronunciate solo per arginare proteste o cavalcare movimenti diffusi nati in difesa di politiche sostenibili e rispettose della volontà dei territori.
All’epoca sosteneva anche la necessità che si attivassero “le procedure per la pianificazione territoriale. Decisivo sarà il coinvolgimento del territorio a cominciare dai comuni ma anche dalle associazioni.
In tale attività è assolutamente centrale il ruolo del Consiglio Provinciale, in quanto occorre regolamentare, con un attento studio di pianificazione, in linea con il Piano Territoriale di Coordinamento, le tante iniziative che da più parti provengono. Dovrà, infine, essere avviata un’attività di informazione dei cittadini e di coinvolgimento delle comunità. L’obiettivo è quello di agevolare gli investimenti in un settore strategico quale quello energetico, in un contesto di organizzazione e programmazione degli interventi, compatibile con le caratteristiche e peculiarità dei territori interessati”. http://www.ilquaderno.it/polo-energie-alternative-bello-sara-coinvolto-territorio-25934.html
Pertanto, chiediamo all’assessore Bello di rivedere le sue proposte di impianti, ed al Presidente Cimitile di esercitare un maggiore controllo su come gli assessori della Provincia realizzano i piani originari espressi sin dal momento del Suo insediamento e riconfermati, almeno a parole, in innumerevoli comunicati stampa.