Sede al Rione Libertà polemica suicida della ASL
La Direzione della ASL Bn1 si avventura in una polemica con Rifondazione Comunista e nel tentativo di assicurare il rispetto delle procedure per l’acquisto di una “sede che non c’è” conferma le irregolarità per la mancata procedura della gara di appalto.
Rifondazione risponde ed invita la Direzione ASL ad assumersi le sue responsabilità per la mancata realizzazione della sede al Rione Libertà nonostante il finanziamento regionale concesso 5 anni fa.
IL MATTINO del 23/11/2005
«Rifondazione s’informi»
«Sul Progetto della Spina Commerciale di Benevento Rifondazione Comunista fa teoria disinformata».
È quanto si afferma in una nota dell’Asl in merito alla polemica sorta, appunto, sulla realizzazione di una struttura che sarà occupata dall’Asl al rione Libertà. In merito alle notizie diffuse dalla segreteria regionale del partito della Rifondazione Comunista e a ulteriore e definitivo chiarimento circa la problematica “P.R.U. rione Libertà – Progetto Spina Commerciale e Servizi”, infatti, la direzione generale della Asl Bn1 in una propria nota sostiene che «alla domanda “perché la Asl non ha indetto una gara d’appalto ….?” è ovvia la risposta: l’Asl non poteva, essendo la procedura P.R.U. (con tutti i connessi endoprocedimenti) di competenza del Comune di Benevento».
La Asl Bn1 evidenzia poi che «il Comune di Benevento non ha svolto “mediazioni” ma funzioni istituzionali proprie, esercitate anche il 30/07/1999 con l’indizione del bando per un confronto concorrenziale pubblico per la realizzazione delle opere private tra le quali era indicata, al primo posto, la cosiddetta “Spina Commerciale e Servizi in zona F1 /z di P.P.E.
Questi sono i fatti, tutto il resto è teoria disinformata. Per informarsi correttamente, in modo esauriente e risolutivo, basterebbe che gli interroganti leggessero la deliberazione n. 547 del 28/09/1999 e l’accluso Protocollo d’Intesa.
Con quell’atto la Asl, scegliendo di localizzare propri servizi al rione Libertà ed indicando, in rapporto a questi, la stima del relativo fabbisogno in mq., accettava, senza riserva alcuna, di essere parte di un progetto più ampio ed interistituzionale e di contribuire in modo concreto e, forse, decisivo al rilancio di una zona fondamentale della città di Benevento».
Infine, nello stesso documento, l’Asl ribadisce che «non ha acquistato la struttura e che, anzi ne ha subordinato l’acquisizione alla realizzazione in piena ed assoluta conformità alle vigenti normative statali e regionali in materia di requisiti minimi delle strutture sanitarie ed alla consegna entro il termine ultimo, perentorio ed improrogabile, del 30/09/2006 e che ha trasmesso, in tal senso, atto di diffida al signor Sindaco di Benevento significando che in carenza dei citati presupposti “… si riterrà svincolata da qualsiasi obbligo contrattuale …..».
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Partito della Rifondazione Comunista
Comunicato Stampa
La Direzione della ASL Bn1 si avventura in una polemica suicida pur di non assumersi le proprie responsabilità per la mancata realizzazione della sede al Rione Libertà nonostante il finanziamento regionale concesso 5 anni fa.
La Direzione della ASL di Benevento ci accusa di disinformazione relativamente alla interrogazione presentata dal nostro gruppo regionale, finalizzata a fare chiarezza sulle ragioni che hanno indotto l’Azienda Sanitaria a concordare con una società privata le caratteristiche costruttive di una struttura da acquistare senza la gara di appalto.
La ASL sostiene che la gara sarebbe stata esperita dal Comune di Benevento con una procedura di Concorso Pubblico Concorrenziale del 30 luglio 1999.
Allora è bene ricordare che quel Bando di Concorso riguardava la scelta di una società privata che avrebbe dovuto realizzare al Rione Libertà, nell’area alberata tra le due chiese, una “Spina Commerciale e dei servizi”secondo un Progetto Preliminare che prevedeva solo negozi e servizi ricreativi e culturali dal costo preventivato di £. 6.500.000.000, senza alcun riferimento alla possibilità di realizzare una sede ASL dal costo di £. 9.700.000.000.
Infatti, solo il 21 settembre 1999, cioè due mesi dopo la pubblicazione del Bando del Concorso, il Sindaco di Benevento e il Direttore della ASL firmarono un Protocollo di Intesa decidendo che si poteva realizzare al Rione libertà una struttura che la ASL si impegnava ad acquistare per servizi sanitari.
Ma questa possibilità, estremamente interessante per le società private, come fu pubblicizzata?
Non risulta che fu riaperto il Bando per chiarire ai possibili partecipanti che si poteva presentare un progetto per una sede pubblica che la ASL si impegnava ad acquistare con finanziamento regionale.
E’ utile ribadire che per una gara di appalto per la costruzione di una strada da 1 milione di euro (cioè 2 miliardi di lire) partecipano in genere oltre 100 ditte che devono affannarsi a fare un ribasso di circa il 30%, figurarsi se il bando riguarda una sede pubblica da realizzare senza sconti.
Invece, nel caso della “Spina Commerciale e dei servizi”, il 28 ottobre 1999, fu presentata al Comune una (dico 1) sola proposta che non si limitava ai negozi e ai servizi culturali e ricreativi, ma prevedeva anche una sede ASL. Secondo il progetto presentato non si trattava di una sede generica perché venivano indicati esattamente i servizi sanitari previsti dal Protocollo di Intesa e dalla successiva Deliberazione del Direttore Generale, che non erano e non potevano essere, noti al momento del Bando.
Da allora la ASL , il Comune di Benevento e la società Pertenope si sono incontrate più volte per modificare il progetto, per concordare il costo della struttura da acquistare e i tempi di consegna prima fissati a maggio 2003, poi prorogati a maggio 2005, poi ancora ad ottobre 2005 e recentemente, dopo la presentazione del Dossier di “altrabenevento”, prorogati ancora al 30 settembre 2006.
Il Comune di Benevento e la ASL gareggiano per assumersi il merito di “aver pensato” ad una sede della ASL per gli abitanti del Rione Libertà ma nessuno si assume la responsabilità per la mancata realizzazione di quella sede dopo 6 anni.
Se la ASL avesse fatto la Gara di appalto, sicuramente avrebbe già realizzato quella nuova sede per la quale la Regione Campania ha concesso un finanziamento di oltre 9 miliardi di vecchie lire da oltre 5 anni.
La ASL di Benevento invece di accusare gli altri di disinformazione, perché non spiega i tanti misteri di questa storia? E il Sindaco del Comune di Benevento, tanto assetato di inaugurazioni, perché tace su questa questione?
Benevento, lì 23.11.2005 Per la Segreteria Regionale
Gianluca Serafini