Ingegneria affaristica
Dopo una settimana dagli arresti di amministratori e tecnici del partito di Mastella, l’Udeur sannita il 22 gennaio si ricorda di esprimere la solidarietà pure a Carlo Camilleri, consuocero dell’ex ministro, piantonato all’ospedale Rummo.
Questo il laconico comunicato “La segreteria provinciale dei Popolari-Udeur, la segreteria cittadina ed il Gruppo consiliare al Comune di Benevento esprimono vicinanza e solidarietà all’amico Carlo Camilleri per la vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto, nella ferma convinzione che la serietà, la professionalità e l’onorabilità, valori che hanno sempre contraddistinto la sua azione, alla fine emergeranno. Stringono in un caloroso abbraccio tutta la famiglia Camilleri, con l’auspicio che Carlo possa tornare al più presto tra i suoi affetti.”
I Magistrati di Santa Maria Capua Vetere contestano all’ingegnere 17 capi di imputazione ed in particolare di “aver promosso ed organizzato… una associazione per delinquere, operante prevalentemente nell’ambito territoriale della Regione Campania, finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di delitti (in particolare contro la P.A.) e, soprattutto, all’acquisizione del controllo delle attività pubbliche di concorso e gare pubbliche bandite dagli Enti territoriali campani attraverso la realizzazione di reati di falsità ideologica, turbata libertà degli incanti (turbativa d’asta, ndr); corruzioni e rivelazioni del segreto di ufficio. In tali Enti pubblici, in particolare, gli indagati talvolta prestavano direttamente la propria attività pubblica, talaltra vi entravano grazie ad un più vasto sistema clientelare poggiante anche sulla forza derivante al sodalizio dal solido legame con i vertici del partito politico UDEUR, ed in particolare del suo segretario nazionale, sen. Clemente Mastella, e ciò anche mediante condizionamento dell’attività della P.A.: il tutto allo scopo di procurare – agli associati ed a terzi – ingiusti profitti e in generale ingiusti vantaggi e comunque l’asservimento della funzione pubblica agli interessi del gruppo.”
All’ing. Carlo Camilleri sono contestati altri 16 capi di imputazione.
Leggi:
L’articolo di Conchita Sannino su Repubblica;
Le contestazioni dei Sostituti Procuratori della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere
Le decisioni del Gip dello stesso Tribunale
L’articolo di Massimo Solani sull’Unità
Da Repubblica del 17 gennaio 2008
Ingegnere e Consuocero è lui il regista del potere.
Conchita Sannino
“Di cultura centrista e di modi spregiudicati, dicevano i maligni fino a ieri. Di sinistra, continuavano le cattive voci, c’era quell’intestazione geografica sulla sua ultima poltrona: “presidente (formalmente: segretario generale) dell’Autorità di Bacino Sinistra Sele “. Ritratto di un professionista duble face, monumento ai conflitti di opportunità e alle ambigue commistioni di ruolo di cui è gravida la terza Repubblica. Sicchè l’ingegnere di Benevento poteva guidare legittimamente uno degli studi privati più richiesti d’Italia e tessere una rete di nomine e incarichi tra le più dense del Mezzogiorno d’Italia.
Da Roma a Cerreto Sannita era l’Ingegnere, titolo che compariva anche per sei volte in sei righe di comunicato, a ogni nuovo incarico, a ogni gradino saltato. Da Roma in su, invece, scattada il titolo più restringente, il Consuocero. È lui l’uomo che secondo la Procura di Santa Maria Capua Vetere è stato il “promotore della ragnatela di potere messa su con la collaborazione del suo braccio destro Antonello Scocca e di due docenti universitari, Domenico Pianese e Paolo Budetta. Il regista di una “associazione a delinquere” i cui contorni (stando alla geografia degli arresti) coinciderebbero, poltrona più poltrona meno, con quelli dell’intero organigramma del Campanile.
Al telefono aveva un incipit blindato : “mi ha chiamato mo Clemente”. Ma ai più fidati interlocutori consegnava anche dettagli sull’umore dell’eminente parente, come accadde in una telefonata del dicembre 2006: ” l’ho visto ieri sera: stava come un pazzo “. Perché se Clemente disponeva, lui organizzava. Se il Ministro alzava la voce, lui batteva il pugno. La sua non era stoffa da esecutore, la tesi degli inquirenti.
Sarà ovviamente un caso che il 59enne ingegnere sia anche l’unico, dei 23 destinatari delle misure di custodia cautelare che ieri non è stato sorpreso in casa dai carabinieri, né si è fatto prendere dal panico o dall’indignazione lanciata via portavoce: colpa di un malore che proprio la sera prima del blitz lo ha spinto a richiedere le cure dei sanitari, nell’ospedale di Benevento, la città- ventre nella quale la Mastelleide, di lustro in lustro, si è via via affermata come scienza esatta.
Facciamo un passo indietro, allora. L’ingegnere Carlo Camilleri classe 1949, nasce a Benevento ma è di lontane origini siciliane. Sposato ad una distinta signora a sua volta figlia di un potente ex-ingegnere della Cassa del Mezzogiorno, ha due figlie, di cui una – l’avvenente Alessia – viene impalmata dal primogenito di Clemente mastella e di Sandra Lonardo nell’estate 2006, in una Ceppaloni travolta dalla festa, con tripudio di presenze governative. Da oltre due anni il consuocero è segretario generale dell’Autorità di Bacino Sinistra Sele. Ma prima era stato nell’ordine: uno dei consulenti del Comitato tecnico scientifico della Giunta Bassolino; uno dei consulenti degli assessorati all’Ambiente; il Presidente della Confidi di Benevento (nomina che fu sponsorizzata e salutata nel dicembre 2004 “con grande soddisfazione” dall’allora vertice di Confindustria di Benevento); e poi era stato segretario provinciale di Benevento dell’Udeur; presidente dell?istituto Autonomo Case Popolari di Benevento ovviamente subentrato a Lucio Lo nardo cugino di Sandra la moglie del Ministro Mastella; lo stesso Lucio Lo nardo che si è scambiato l’incarico alla guida dello IACP con il consuocero dell’eminente parente. Mentre un altro Camilleri, Bruno, suo fratello, è stato consigliere comunale a Benevento e candidato sindaco (sconfitto) ovviamente per conto del Campanile di famiglia.
Solo di recente, sembra per colpa di un problema al cuore Camilleri era stato sottoposto a un periodo di riposo, faticosa pausa dalla rete di rapporti, strategia di occupazione di posti, suddivisione di incarichi. Qualche mese fa eccolo operare una sorta di selezione di personale del Bacino Sinistro Sele i cui esiti forse rappresentano il materiale più recente dell’inchiesta. Benché si facesse vedere in quegli uffici una volta a settimana, aveva deciso da poco di firmare un’aspettativa a sorpresa, nominando quale vicario un suo funzionario. Nessuno ci aveva creduto, il consuocero in ferie?”