Conferenza dei Servizi per l’inceneritore a San Salvatore Telesino. Appello dei Comitati
Comitati Civici di San Salvatore Telesino e Guardia Sanframondi contro
la costruzione di un Inceneritore a San Salvatore Telesino
Comunicato del 21.luglio.2009
Dicono di voler realizzare un impianto per la produzione di energia utilizzando BIOMASSE, ma hanno presentato una richiesta di autorizzazione ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs. 152/2006, che parla di SMALTIMENTO DEI RIFIUTI.
Giovedì 23 luglio 2009 a Benevento, nella sede della Regione Campania, sarà probabilmente autorizzato.
È sufficiente controllare sui giornali della provincia di Benevento, soprattutto su quelli on line come Il Quaderno, Epicentro BN, Il Sannita e le televisioni locali come CDS, TV Sette, etc. il loro SILENZIO, secondo noi imposto politicamente, su un problema cosi importante che, al contrario, avrebbe diritto alla pagina principale dedicata ai cittadini che stanno manifestando la loro contrarietà.
Ripetiamo da anni che la Vocem non ha il diritto di parlare di Biomasse ma solo di incenerimento di Rifiuti.
D’altra parte da più fonti, ivi incluse alcune note della stessa Vocem, oltre che nelle dichiarazioni di vari esponenti politici nazionali si rileva la volontà di poter utilizzare l’impianto per bruciare CDR per fronteggiare situazioni di emergenza nello smaltimento dei rifiuti.
Abbiamo già chiesto che, se davvero vogliono realizzare un impianto a biomasse, ritirino la domanda fatta ai sensi dell’articolo 208 del D. Lgs. 152/2006 e la ripresentino ai sensi del D.Lgs 387/2003 (autorizzazione unica per impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, nel rispetto dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio storico-artistico), naturalmente non prima di averla discussa con le istituzioni interessate e con i cittadini.
In ogni caso, l’inceneritore è il simbolo dell’assurdità di un modello di sviluppo che in nome del profitto di pochi sacrifica il bene comune ed il futuro di tutti.
Giovedì tutti gli Enti invitati alla Conferenza di Servizi dovranno presentarsi per dichiarare il loro giudizio sull’impianto. Noi ci auguriamo che questo accada e che saranno solo giudizi negativi.
Giovedì, se gli Enti saranno SOLO onesti dovranno chiedere di archiviare questo progetto. In caso contrario il progetto dovrebbe ricevere una pioggia di prescrizioni perché le incongruenze sono molteplici .
• Tutti gli enti locali interessati sono contrari all’impianto.
• Nella fase iniziale del procedimento – da settembre 2004 a luglio 2007- i cittadini non sono stati affatto informati e coinvolti, in violazione e dispregio delle norme europee e nazionali vigenti.
• Dal momento in cui l’intera vicenda è stata resa pubblica – dopo la prima Conferenza di Servizio – la comunità ha manifestato continuamente nelle sedi opportune il proprio dissenso.
• La Vocem sostiene che l’inceneritore dovrebbe essere realizzato nell’area industriale del comune di San Salvatore, ma in realtà la zona interessata è un’area agricola, non servita da alcuna infrastruttura, e situata oltre il tracciato della strada a scorrimento veloce “Fondovalle Isclero”, con le conseguenti difficoltà di collegamento..
• Il progetto non è conforme al Piano Energetico Ambientale della Provincia di Benevento
• Il secondo parere VIA rilasciato dalla Regione è stato impugnato al TAR per illegittimità sia dai Comuni di San Salvatore Telesino ed Amorosi che dalla Provincia di Benevento.
• Lo studio di impatto ambientale della Vocem è basato su indagini del tutto insufficienti. Infatti, per quanto riguarda lo studio sulla dispersione degli inquinanti nell’atmosfera, i dati utilizzati a base del modello di simulazione sono desunti da rilevazioni fatte solo per pochi giorni del mese di maggio 2005 (periodo breve e insignificante). Pertanto i risultati ottenuti non sono attendibili in quanto basati su dati di input con scarso significato statistico (Es.: Velocità media dei venti nella specifica zona e nell’arco di tutto l’anno).
• Allo stesso modo, i dati presentati circa la capacità di emungimento della falda sono insufficienti.
• Lo studio di impatto ambientale della Vocem evidenzia comunque l’immissione in atmosfera di inquinanti che sono incompatibili con l’ambiente e pericolosi per la salute, nonché un significativo cambiamento del microclima a causa dell’elevata temperatura di fuoriuscita dei fumi.
• Lo studio di impatto ambientale della Vocem, per quanto attiene l’approvvigionamento delle biomasse, non fa nessuna menzione della filiera di rifornimento dei “materiali combustibili” proposti e definiti dai relativi codici CER. Inoltre, risulta in più punti contraddittorio rispetto alla suddivisione percentuale fra i vari tipi di “materiali combustibili” ipotizzati.
• Non vi sono nello studio di impatto ambientale della Vocem sufficienti indicazioni circa il trattamento delle acque di raffreddamento e la loro destinazione finale, né è chiara la destinazione delle ceneri prodotte dalla combustione.
• La realizzazione di un inceneritore avrebbe una pesante ricaduta sul tessuto economico della zona caratterizzato dalla presenza di attività legate all’agricoltura, all’artigianato di trasformazione dei prodotti agricoli, al turismo e al mercato immobiliare.
Invitiamo quindi tutti i cittadini a non dar credito alle chiacchiere della Vocem, e a seguire l’attività di informazione, protesta e controllo portata avanti dai comitati, in rappresentanza di una comunità che pretende il rispetto del principio di precauzione e della difesa degli interessi della collettività contro un impianto nocivo e che non può assolutamente rientrare, per le sue ambiguità, nel novero degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e quindi di interesse pubblico.