Altrabenevento: “perché per un caso di corruzione non sono stati ordinati gli arresti anche a Benevento?
Comunicato stampa del 18 luglio 2009
Il Giudice per le Indagini Preliminari di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica della stessa città, ha ordinato l’arresto di Enrico Guglielmo attuale Soprintendente per i Beni Culturali di Caserta e Benevento, per fatti accaduti quando egli era Soprintendente di Napoli. Le indagini sono ancora in corso e riguardano i rapporti con alcune ditte che avrebbero pagato tangenti per lavori, ma la Magistratura ha ritenuto che ci sono gli estremi per la misura cautelare, cioè per arrestare una serie di professionisti e Funzionari pubblici accusati di corruzione.
Anche il prof. Aniello Cimitile, è stato recentemente arrestato per ordine della Magistratura napoletana, perché accusato di falso ideologico per una perizia fatta diversi anni fa, come professore universitario, per gli Impianti CDR. Pure in questo caso le indagini non sono state ancora concluse ma i giudici partenopei hanno ritenuto applicabile la “misura cautelare” .
A Benevento, però, succedono cose diverse che meritano una spiegazione.
Recentemente, infatti, è stato notificato a diciassette persone, l’atto di chiusura delle indagini, durate circa quattro anni, relative alla realizzazione degli alloggi e delle opere di urbanizzazioni di via Galanti con la contestazione di abusi edilizi, truffa, falso, favoreggiamento e anche corruzione.
Quest’ultimo reato viene contestato anche al dott. Bruno Andreucci, ex Dirigente del Settore Edilizia Residenziale Pubblica della Regione Campania, il quale, secondo la Procura della Repubblica, nella veste di Commissario IACP di Benevento avrebbe intascato una tangente di 30.000 euro dall’arch. Maurizio Triola, Amministratore della ditta CON.CA., per la costruzione dei 180 alloggi di via Santa Maria degli Angeli.
La tangente, come indicato nell’atto di conclusioni indagini, sarebbe stata concordata con la mediazione dell’avv. Aniello Mele, docente presso l’Università del Sannio, consulente legale del Comune per il quale la Procura ha già chiesto il rinvio a giudizio per il caso Gaveli.
Perché in questo caso la Magistratura beneventana non ha applicato la misura cautelare dell’arresto ?
Si tratta di fatti inquietanti che coinvolgono funzionari pubblici che gestiscono soldi pubblici e pertanto credo che qualcuno dal Palazzo di Giustizia, dovrebbe dare ai cittadini qualche chiarimento, magari con una Conferenza Stampa , come si fa quando si arrestano gli spacciatori di droga.
Il presidente- Gabriele Corona