Dopo sei mesi dalla decisione del Consiglio Comunale, l’Ente si è parzialmente immesso nel possesso del cantiere della CON.CA. in via Galanti.
Il Comunicato del Comune d Benevento del 25 maggio 2009
Questa mattina sono materialmente iniziate le operazione per l’immissione in possesso del cantiere di via Galanti, a seguito della decadenza della convenzione CON.CA. A renderlo noto è l’assessore all’Urbanistica, Angelo Miceli, che spiega:
“I tecnici comunali individuati dall’amministrazione attiva sono entrati nel cantiere, nonostante le resistenze della controparte e, dopo aver eseguito le operazioni di rito, si sono aggiornati a lunedì prossimo per il prosieguo. Una vicenda, questa di via Galanti, complessa e difficile, sia sul piano tecnico che giuridico, che non poteva non originare problematiche operative altrettanto complesse.
Siamo consapevoli che ci siamo assunti la responsabilità di una scelta che, forse, altri negli anni precedenti hanno utilmente schivato, rompendo gli indugi su una vicenda che uno sviluppo lineare e chiaro non lo ha mai avuto, sin dal giorno dell’aggiudicazione dell’appalto-concorso all’unica ditta intervenuta (in realtà, nella fase iniziale un consorzio di ditte).
Ad oggi l’amministrazione comunale si è trovata nelle condizioni di non poter escutere l’unica garanzia reale che fu prevista a favore dell’Ente per vizi concernenti la esistenza e la validità: e cioè la polizza fideiussoria a garanzia dell’intervento di circa 12 miliardi di lire presentata nell’anno 2001 dalla CON.CA.
Questa amministrazione di centro-sinistra ha scelto, non ha tentennato, di fronte ai sogni infranti di tanti cittadini; è scesa a difesa di coloro che si sono visti espropriati in uno dei diritti fondamentali e irrinunciabili, e cioè il diritto alla casa. E lo ha fatto in nome dei principi di giustizia sociale e di efficienza amministrativa che ispirano l’azione di governo dell’amministrazione Pepe”.
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Da Il Sannio Quotidiano del 24 maggio 2009
Via Galanti, domani il Comune prenderà possesso del cantiere
Non ci sono impedimenti di legge alla immissione in possesso del cantiere di Via Galanti. E’ questa la posizione emersa al termine del summit politico – tecnico svoltosi nei giorni scorsi negli uffici di Via del Pomerio.
La richiesta di un vertice per dirimere la problematica era stata formulata dal dirigente del settore Urbanistica, Silvio Ferrara, dopo che era andato a vuoto il precedente tentativo del Comune (lo scorso 11 maggio) di dare seguito a quanto previsto dalla delibera consiliare di decadenza della convenzione urbanistica con la Con.Ca. In quella sede i rappresentanti della ditta partenopea e i cittadini prenotatari di alcuni alloggi del lotto C – C1 -D avevano sollevato profili di illegittimità in merito alla presa di possesso del cantiere da parte del Comune.
Questioni che invece l’Ente reputa insussistenti, sulla scorta del parere fornito in proposito dal dirigente del settore legale, Luigi Giuliano. “Un atto amministrativo – scrive Giuliano- deve ritenersi valido ed efficace, e quindi esecutivo, in assenza di provvedimenti che ne dispongano la sospensione o l’annullamento, sia in via di autotutela che in via giudiziale. Ne consegue- aggiunge il dirigente comunale – che l’atto andrebbe eseguito seppure lo stesso presentasse un qualche profilo di illegittimità”.
Pertanto domani mattina il Comune eseguirà l’atto previsto dalla applicazione del deliberato consiliare del 10 novembre 2008. Il dirigente dell’Urbanistica, Ferrara, ha già disposto in tal senso l’assegnazione di due vigili urbani e due operai a disposizione del responsabile del procedimento, Massimo Pastore.
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L’alternarsi delle diffide.
Da Il Sannio quotidiano del 9-05-2009
Via Galanti, diffida al Comune
Il Comune si accinge a entrare in possesso degli alloggi di Via Galanti ma riceve la diffida dei cittadini prenotatari. E’ l’ultimo capitolo in ordine di tempo della annosa querelle che sembrava essere giunta a un epilogo con la decadenza delle convenzioni urbanistiche tra Comune e ‘Con.Ca.’ deliberata dalla civica assise lo scorso 10 novembre.
Conseguenza del provvedimento è la immissione in possesso dei lotti C-C1-D da parte dell’ente municipale, che dovrebbe adesso subentrare alla ditta partenopea dichiarata decaduta e terminare i lavori per poi assegnare gli alloggi a quanti li avevano prenotati. Un atto contro il quale si schierano dodici cittadini che hanno stipulato nello scorso maggio preliminari di acquisto con la Con.Ca, prima che il Comune revocasse le convenzioni. Si tratta dei dodici alloggi sui quali è aperta da tempo una disputa con altrettanti cittadini che avevano sottoscritto molti anni prima analoghi preliminari di acquisto con la stessa ditta. Alloggi venduti due volte (in quanto la società partenopea considera rinunciatari i promissari originari), querelle sulla quale si attende il pronunciamento definitivo del giudice civile
Intanto il Comune si accinge a dare corso alle procedure previste dal deliberato consiliare del novembre 2008 ma deve fare i conti con la diffida prodotta dai dodici cittadini che hanno sottoscritto un preliminare di acquisto nel maggio scorso con relativo verbale di consegna. Nell’atto notificato ieri a Palazzo Mosti i cittadini (rappresentati dall’avvocato Mariarosaria Mauta) fanno presente di essere “legittimi detentori” degli appartamenti, richiamando in proposito il recente pronunciamento del giudice Ricci del Tribunale di Benevento e precisando in maniera significativa di “essere in possesso delle chiavi di accesso”. Pertanto i cittadini “diffidano il Comune di Benevento a desistere da ogni azione pregiudizievole per i diritti dell’esponente”, dichiarando quindi che “per la ipotesi in cui l’Ente dovesse ulteriormente procedere, in palese carenza di potere, dovrà ritenersi responsabile di tutti i danni subiti e a subirsi dall’esponente”.
E appare significativo anche il passaggio conclusivo della diffida, laddove i cittadini ritengono che eventuali danni sarebbero provocati da inadempienze del Comune come la “mancata acquisizione dei suoli”, la “condotta omissiva dell’Ente nei confronti della Con.Ca.”, e la “tardiva attivazione dei poteri di controllo e vigilanza sull’esatto adempimento degli impegni assunti dalla ditta Con.Ca.”. E, soprattutto, a causa della “perdita della quota frazionata del finanziamento regionale pari al 25 per cento del valore dell’immobile”.
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Da Il Sannio quotidiano del 12-05-2009
Via Galanti, il Comune si ferma allo stop di Con.Ca. e assegnatari
Il Comune non dà corso all’immissione in possesso del cantiere di Via Galanti. L’adempimento era previsto per ieri mattina come atto consequenziale alla decadenza delle convenzioni urbanistiche con la Con.Ca. deliberata nello scorso novembre dal Consiglio comunale.
L’immissione in possesso, annunciata nei giorni scorsi dal dirigente del settore Urbanistica, Silvio Ferrara, avrebbe sancito di fatto il passaggio di consegne tra la ditta napoletana, aggiudicataria circa dieci anni fa dei lavori previsti nell’ambito del Pru del Rione Libertà, e il Comune. Ma i funzionari municipali recatisi ieri mattina in Via Galanti (Massimo Pastore – Urbanistica, Renato Repola – Opere pubbliche, Corrado Giorgione – Patrimonio) hanno preso atto dei rilievi mossi dai rappresentanti della Con.Ca. (presente anche l’amministratore Maurizio Triola) e dei cittadini prenotatari di 12 alloggi.
Sia la ditta che gli assegnatari degli alloggi avevano inviato nei giorni scorsi formali diffide al Comune finalizzate a bloccare le procedure avviate dall’Ente, in attesa dei pronunciamenti del giudice civile per quanto concerne la titolarità degli appartamenti, e del collegio arbitrale relativamente alle controversie insorte tra Con.Ca. e Comune. Tesi che devono essere apparse fondate ai tre funzionari municipali che hanno ritenuto di non poter dare corso alla immissione in possesso, rinviando le operazioni a lunedì 25 maggio. Ed è stato poi il dirigente del settore Urbanistica, Ferrara, a comunicare al sindaco e agli assessori dei tre settori interessati gli esiti della operazione, definendo al contempo “urgente una riunione intersettoriale per gli approfondimenti necessari”.
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Da Il Sannio quotidiano del 20-05-2009
Via Galanti, nuova diffida al Comune: «L’ente acquisisca il cantiere»
Battaglia a colpi di diffide per gli alloggi di Via Galanti. Lo scorso 11 maggio il Comune avrebbe dovuto procedere alla immissione in possesso dell’intero cantiere ancora aperto, quello relativo al lotto C-C1-D, in esecuzione della decadenza delle convenzioni urbanistiche tra Comune e Con.Ca. formalizzata dal Consiglio comunale nel novembre scorso.
Ma i tre funzionari dell’Ente, recatisi sul posto, ritennero di non procedere a causa delle contestazioni mosse dai rappresentanti della ditta partenopea e dei nuovi prenotatari dei 12 alloggi, che nei giorni precedenti avevano inoltrato formali diffide al Comune. I funzionari dei settori Urbanistica, Lavori pubblici e Patrimonio, Pastore, Repola e Giorgione, decisero quindi di soprassedere e rinviare le operazioni al 25 maggio, dopo aver ottenuto dalla struttura municipale i necessari chiarimenti di ordine giuridico e operativo. Proprio questa sarebbe stata infatti, secondo i tre funzionari, la causa della mancata immissione in possesso del cantiere di Via Galanti lo scorso 11 maggio.
Il nulla di fatto, se da un lato può fare felici Con.Ca. e nuovi assegnatari degli alloggi, non ha invece soddisfatto i prenotatari originari che avevano sottoscritto nel 2000 un preliminare d’acquisto poi considerato decaduto dalla società dell’architetto Maurizio Triola. Sulla vicenda è in corso un contenzioso giudiziario in sede civile per stabilire la proprietà degli alloggi, procedimento del quale si attendono le conclusioni per il prossimo ottobre. Nelle more, il tribunale di Benevento (giudice Ennio Ricci) ha sottoposto gli alloggi a sequestro giudiziario, nominando custode del bene il legale rappresentante della Con.Ca, Maurizio Triola. I 12 prenotatari originari (assistiti dall’avvocato Daniela Sarracino) ritengono che tali pronunciamenti non influiscano sulla possibilità per il Comune di procedere nell’iter previsto dalla decadenza delle convenzioni urbanistiche, pertanto diffidano il Comune a procedere “senza ulteriori indugi all’immissione in possesso del cantiere e al conseguente completamento delle opere”.