Piattaforma logistica: il Sindaco lamenta il boicottaggio del Governo, il Consigliere Nicola Boccalone risponde con messaggi cifrati sui consulenti, il Quaderno li bacchetta e tira fuori i nomi.
Da Il Sannio Quotidiano del 15-05-2009
Pepe: «C’è chi rema contro la Piattaforma logistica»
Che fine ha fatto la Piattaforma logistica? Sono trascorsi due anni (9 maggio 2007) dalla firma del Protocollo d’intesa tra il Comune di Benevento e i consorzi privati ‘Etruria’ e ‘Toscano’ per la realizzazione della grande infrastruttura di stoccaggio e smistamento merci nelle contrade Olivola e Roseto.
Due anni nei quali si è molto discusso dell’intervento definito senza mezzi termini rivoluzionario per il sistema economico della città e della provincia di Benevento. I numeri dell’opera, del resto, avallano tale interpretazione: 400 ettari di superficie per strutture logistiche e commerciali, servizi, aree verdi e residenziali. Circa 8 milioni di tonnellate di merci l’anno con l’impiego di 3.000 addetti. E un nome importante a fare da fulcro e referenza dell’intero investimento: Ikea.
Il Protocollo d’intesa prevedeva la consegna dello studio di fattibilità entro la prima metà del 2008. Termine chiaramente slittato, ma la presentazione dello Studio è data come imminente (già da tempo in verità) negli ambienti municipali. Le ultime notizie ufficiali al riguardo risalgono al 13 gennaio scorso quando a Palazzo Mosti si incontrarono il sindaco Fausto Pepe, il dirigente comunale dei Programmi complessi, Angelo Mancini, e i rappresentanti dei due consorzi privati. Da quel giorno fine delle comunicazioni, se si eccettuano i riferimenti incidentali all’interno del convegno sul Piano strategico e sul Più Europa svoltosi due settimane fa a Villa dei Papi.
Sindaco, cosa significa questo silenzio sulla Piattaforma logistica? Il progetto si è bloccato?
“Nessun blocco, il progetto è andato avanti in questi mesi. Il silenzio pubblico in alcune fasi non significa che il lavoro si sia fermato. Prova ne è il fatto che lo Studio di fattibilità è chiuso. Sono ormai maturi i tempi per l’approvazione in Giunta comunale, per andare poi in Regione e stipulare l’Accordo di programma. Ma in questi mesi abbiamo svolto anche una intensa attività di contatti con tutti gli interlocutori istituzionali coinvolti nel progetto: gli assessorati Infrastrutture e Attività produttive della Regione, alla Provincia e all’Asi. Purtroppo l’elenco dei partner istituzionali si ferma qui”.
Cosa vuole dire? Riscontra l’assenza da parte del Governo sul progetto della Piattaforma logistica?
“Riscontro un dato di fatto evidente: ho più volte invocato la costituzione di un tavolo di concertazione politico – istituzionale per fare sistema e far incontrare tutti i soggetti che possono dare un contributo al varo di un progetto tanto importante per l’intera provincia. Purtroppo i miei appelli sono caduti nel vuoto”.
Imputa a questo i rallentamenti nell’iter di definizione del progetto della Piattaforma logistica?
“Anche a questo. Si tratta di un megaprogetto e come tale richiede tempi sempre un po’ più lunghi di quelli stimati inizialmente. Ma proprio perchè si tratta di una super opera ci sarebbe bisogno della massima collaborazione da parte di tutte le forze presenti sul territorio. Benevento e il Sannio hanno la fortuna di avere un Sottosegretario e svariati parlamentari di ambo gli schieramenti politici. Devo dire con franchezza che, eccetto l’onorevole Costantino Boffa che ha appoggiato fin dal primo istante con entusiasmo questa iniziativa, non abbiamo avvertito altri sostegni dalla deputazione nazionale sannita, compreso il Sottosegretario al Lavoro, Pasquale Viespoli. Eppure stiamo parlando di un’opera che a regime è capace di impiegare circa tremila operatori”.
Disattenzione sospetta?
“Credo che ci sia chi non ha tanto piacere a veder nascere una struttura tanto importante subito dopo che è terminata una lunghissima pagina di governo cittadino della destra. Ma devo dire che c’è anche chi sta dimostrando un atteggiamento assolutamente istituzionale”.
Quale tipo di sostegno auspicherebbe dal Governo? Economico?
“Certo anche quello non dispiacerebbe. Ma ciò che serve principalmente è la collaborazione istituzionale per garantire il massimo del sostegno a un intervento che, si badi bene, non interessa solo la città o la provincia di Benevento ma l’intero sud Italia. Ma se attendiamo un altro po’ si corre il rischio che possano sopravanzarci realtà a noi vicine (Ariano Irpino – Valle dell’Ufita, n.d.r.) partite molto dopo di noi. Il modello virtuoso da seguire è quello dell’Alta Capacità ferroviaria o della Telese – Caianello, obiettivi per i quali gli schieramenti politici hanno saputo accantonare ogni rivalità”.
A proposito di Ikea: è vero che pensate di partire solo con il marchio svedese, rinviando ad un momento successivo il resto degli interventi?
“E’ così, ma il “solo” è alquanto improprio per un gigante come Ikea. Basti pensare che l’azienda svedese punta a fare di Benevento lo snodo chiave di tutti i propri centri del Meridione”.
Ma la collaborazione secondo lei è ancora possibile?
“Con Regione, Provincia e Asi già c’è. Non dispero di poterla instaurare a breve anche con il Governo e la deputazione parlamentare locale del PdL, che avrebbe così la grande occasione di partecipare in modo significativo alla realizzazione di un intervento epocale per la nostra provincia”.
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Da Il Quaderno 22/05/2009
L’affare logistica: le denunce, i consulenti chiamati in causa, i soldi, i fatti, le allusioni
Il consigliere comunale di Benevento, Nicola Boccalone (PDL), domenica 17 maggio, ha sferrato un duro attacco all’Amministrazione Comunale di centrosinistra in carica. Ha denunciato le modalità d’uso, da parte del dirigente di staff di Palazzo Mosti, Angelo Mancini, dei fondi – 1.200.000 euro IVA compresa – destinati allo Studio di Fattibilità (da realizzare congiuntamente da Comune e Consorzi Toscano Costruttori ed Etruria impresa generale, sottoscrittori, il 9 maggio 2007, del Protocollo d’intesa) per l’avvio delle attività finalizzate alla localizzazione d’una piattaforma logistica nelle Contrade Roseto – Olivola di Benevento. Dopo la firma del Protocollo, con convenzione, venne stabilito l’impegno dei privati Consorzi a versare al Comune la cifra citata, per studiare la realizzabilità dell’intervento. La Giunta Municipale ratificò il 28 agosto 2007.
Oggi, Boccalone tira in ballo 50 professionisti beneficiari di incarichi “che hanno prodotto il nulla”, ma omette di nominarli “per evitare anche facili associazioni partitiche, familiari e familistiche”. Il Quaderno ha chiesto subito un commento in replica a Mancini. Il dirigente ha risposto che terrà in proposito una conferenza stampa. L’ha chiesto anche al deputato sannita del PD Costantino Boffa, pure chiamato in causa da Boccalone, come vedremo, ma a sua volta ha preferito non intervenire. Ha quindi atteso invano qualche replica degli interessati 50 consulenti che, per come sono stati chiamati in ballo, non ci hanno fatto una bella figura. Né, nel frattempo, è giunta una presa di posizione dei sindacati del Comune a sostegno o a smentita di Boccalone: l’ipotizzata scelta “familista” e “partitica” di Mancini e della Giunta Pepe, in favore dei 50 fortunati esterni, se vera, ha anche mortificato le eventuali capacità di impiegati e funzionari municipali in servizio.
Ebbene, nessuno ha risposto a Boccalone. Un silenzio assordante, al quale non ci siamo voluti associare. Con pazienza abbiamo cercato prima e letto poi le tante carte (oltre 40 determine dirigenziali). I cittadini, per i quali questo giornale lavora, hanno tutto da perdere dal susseguirsi di queste situazioni inconcludenti e/o polverose. Con tante zone d’ombra, a fronte di denunce gravi, su una questione così importante per il futuro di Benevento e del suo territorio, in termini ambientali e occupazionali.
E allora, cari lettori, leggete quanto segue. Sono solo fatti e qualche domanda finale. Le conclusioni poi traetele voi. Come anche le somme che non paiono proprio combacianti con quelle denunciate, sia per il numero dei consulenti che dei soldi loro dati. Le fonti usate, per questa inchiesta, sono state delle determine del Settore Sistemi di staff. Le abbiamo chieste allo stesso Settore e a Boccalone. Ce le ha date il consigliere d’opposizione. Il Settore ci ha fatto pervenire la lista dei consulenti beneficiari, senza altre specifiche, nemmeno delle cifre incassate da ogni consulente (leggi il Post Scriptum).
La denuncia di Boccalone
“Ha ragione il sindaco Pepe – ha esordito ironico Boccalone nella sua denuncia domenica scorsa sul sito Epicentro -. C’è qualcosa e qualcuno che ostacola la realizzazione della piattaforma logistica. L’importanza dell’argomento spinge ad affidare la ricerca degli ostacoli alla realizzazione, più che all’istintività politica, all’esame sistematico degli atti che lo stesso sindaco Pepe e il dirigente di staff Angelo Mancini hanno sottoscritto”.
“La massima estensione dei termini previsti – continua Boccalone -, prevedeva la consegna dello Studio di fattibilità entro il 30.6.2008. Tra l’altro, entro febbraio 2008 si sarebbe dovuto costituire un apposto Consorzio che avrebbe individuato la prima compagine degli operatori economici che sarebbero intervenuti sull’area oggetto di studio. Di tutto questo non vi è traccia alcuna. Né dello studio di fattibilità, né della costituzione del Consorzio che avrebbe rappresentato sicuramente una chiara ed evidente dimostrazione di interesse all’iniziativa”. Quindi l’affondo del consigliere berlusconiano: “Epperò, non si può non sottolineare come, a tanta inefficienza e inefficacia, si contrapponga una organizzazione comunale capace di spendere fino in fondo tutti i soldi che il privato si era impegnato a versare e che ha versato per circa 900.000 euro. Come dire, i soldi sono stati spesi in consulenze e attività di contorno e di conforto, ma dello studio di fattibilità ancora non vi è traccia alcuna”.
“Infatti, con fantasiosi riti amministrativi che hanno visto il dirigente di staff Angelo Mancini assoluto protagonista di tutta la linea di spesa – continua Boccalone -, il Comune ha approntato una cosiddetta short list per individuare circa 50 professionisti ai quali distribuire incarichi e risorse”.
A questo punto Boccalone arretra, anzi si ferma, nella denuncia, e scrive: “Si omettono i nomi per evitare anche facili associazioni partitiche, familiari e familistiche. Gli atti fondamentali sono stati tutti sottoscritti nel mese di agosto 2007 e consacrati nelle determine dal n. 172 al n. 177 sottoscritte, manco a dirlo, dall’avvocato Angelo Mancini, che pare vada ben oltre la dirigenza di staff.
L’esposizione di questi fatti e atti credo mettano nelle condizioni la città e le sue dirette e massime rappresentanze politiche e istituzionali di capire per quale motivo la piattaforma logistica, tranne che per i 50 fortunati professionisti, è un concetto assolutamente vuoto e inconsistente, ma utile in coincidenza di tornate elettorali”.
Boccalone, dopo una serie di attacchi sulle capacità politico-amministrative del sindaco, così conclude, tirando ancora in ballo indiscriminatamente i beneficiari degli incarichi: “Sarebbe impietoso individuare tutti i responsabili di questo ennesimo scempio e sciupio amministrativo e politico, coinvolgendo anche tutti quei professionisti che hanno incassato compensi per partecipare alla produzione del nulla. Dunque, per quanto rappresentato non può che discendere che l’unico vero ostacolo alla realizzazione della piattaforma logistica è l’insipienza politica del sindaco Pepe, accompagnato da un incontenibile e incontrollabile livello di supponenza istituzionale.
I dubbi e le perplessità espresse dall’onorevole Boffa manifestano che anche il suo forte entusiasmo sembra essere crollato sotto i colpi di cotanta sciatteria. Anche l’onorevole Boffa (tra i principali sostenitori della piattaforma logistica, NDR) si è finalmente accorto che è proprio difficile dare una mano sul nulla. I governi innaturali come quello attuale di Palazzo Mosti non fanno bene alla comunità, anche se procurano grandi gratifiche sul piano personale”.
Boccalone, dopo aver evitato di farli lui, così suggella: “In ogni caso, se il sindaco Pepe ha da fare nomi e circostanze che individuano soggetti altri che ostacolerebbero l’iniziativa non ha da fare altro che convocare un Consiglio Comunale per riferire su tutti i particolari del caso”.
La short list
L’elenco ristretto di consulenti ed esperti (short list) dal quale il Settore diretto da Mancini potesse attingere per conferire incarichi è stato approvato il 23 agosto 2007 da una commissione composta dallo stesso Mancini (presidente), dal segretario comunale Antonio Orlacchio e dal funzionario comunale Antonio Carrea (componenti esperti) e da Emilio Fabozzi, dipendente comunale (segretario verbalizzante). L’avviso per presentare le domande fu pubblicato il 19 luglio 2007 e dava 15 giorni di tempo per la presentazione. Nonostante la piena estate, vennero presentate 526 domande e solo 14 vennero respinte per carenza dei requisiti minimi. La determina in questione stabilì poi che solo i nomi dei respinti finissero pubblicati sul sito internet del Comune di Benevento. La stessa determina diceva anche che, con successivi atti separati, sarebbero stati individuati i professionisti inclusi nella short list per il conferimento dei formali incarichi di collaborazione e consulenza.
La Giunta Comunale, intanto, il 12 luglio 2007 aveva approvato gli Indirizzi programmatici sulle attività e sui servizi di competenza dei del Settore Sistemi di Staff. Si stabilì che, per l’espletamento dei singoli interventi e la realizzazione di tutte le attività connesse al Settore – previa la verifica dell’impossibilità di utilizzare personale già in servizio presso il Comune di benevento – il Settore avrebbe potuto avvalersi di esperti di provata competenza esterni all’Ente, individuati nella short list.
Il livello di discrezionalità è notevolissimo perché tra le altre norme citate, oltre a presupporre nei consulenti scelti “un livello di conoscenze particolarmente elevato”, si ricomprende, in tale ambito, anche la possibilità di riferirsi a professionisti iscritti o non iscritti a ordini professionali. Si stabilì pure che le scelte nella short list andavano fatte in base ai curricula, ma anche “ove se ne ravvisi la necessità” in base a un eventuale colloquio.
Al Sistema di Staff, infine, venne anche data lapossibilità di reperire, per consulenze qualificate, figure professionali anche fuori dalla short list. In quest’ultimo caso, per consulenze fino a ventimila euro (IVA esclusa) si poteva procedere con l’affidamento diretto, per cifre più alte con una specie di gara tra almeno cinque soggetti. Per le prestazioni occasionali, inferiori ai trenta giorni, si poteva utilizzare il contratto di prestazione di lavoro occasionale.
Il 29 agosto 2007 venne poi approvato il progetto di lavoro relativo alla Studio di fattibilità finalizzato alla localizzazione di una piattaforma logistica. In questa fase iniziale di decisioni, viene fatta menzione del PRUSST (il Programma di Riqualificazione Urbana e Sviluppo Sostenibile del Territorio) Calidone, attivato dalla precedenti Giunte di centrodestra, e alle risorse che vi avevano lavorato, ritenute “generalmente in possesso delle capacità di gestione di programmi di sviluppo locale”, ben amalgamate e capaci di entrare in tempi brevissimi in sinergia operativa.
La domanda che sorge (e che sorse) spontanea infatti è: possibile che dopo tutto quello che si è detto, fatto e speso per il PRUSST di Benevento, per fare uno Studio di fattibilità, si debba o possa prescindere dal suo lavoro e dalle sue risorse?
I primi 26 incarichi
In data 31 agosto 2007, vengono conferiti i primi incarichi. Si comincia dai laureati in architettura. Ne servono 9 su 63 presenti nella short list. I compensi relativi che indicheremo d’ora in poi sono al lordo, comprendono quindi oltre a quanto incassato al netto dal consulenti anche oneri e imposte, per chi li ha pagati. Questi che ora citiamo si riferiscono all’opera prestata nel periodo compreso tra il 3 settembre 2007 al 31 dicembre 2007. Vengono nell’ambito del progetto di lavoro per lo Studio di fattibilità: 1) per il Servizio di Architettura paesaggistica Gianluca Mannato per un importo di 15.000 euro; 2) per il Servizio di cartografia digitale, Enrico Melone per complessivi 18.000 euro; 3) per il Servizio di pianificazione tecnica Giuseppe Mottola per 18.000 euro; 4) per il Servizio di Urbanistica e architettura paesaggistica Saverio Parrella per 20.0000 euro; 5) Maria D’Arienzo, per il Servizio di consulenza sull’impatto ambientale per 15.000 euro; 6) Francesco Covino per il Servizio di consulenza architettonica per 18.000 euro; 7) Angela Cantone per il Servizio tecnico per 13.000 euro; 8) Rosa Altieri per il Servizio consulenza per costruzioni per 18.000 euro; 9) Andrea Formichella per il Servizio di supporto tecnico per 8.000 euro.
Passiamo ai laureati in ingegneria impegnati anche loro nel periodo dal 3 settembre 2007 al 31 dicembre 2007. Sono in 46 nella short list, vengono scelti i seguenti otto: 1) Angelo Barricella per il Servizio di ideazione tecnica 15.000 euro; 2) Francesco Calandriello per il Servizio di Economia delle Costruzioni 15.000 euro; 3) Elena Maiorani per il Servizio di consulenza in ingegneria civile 15.000 euro; 4) Giancarlo Pacillo per il Servizio di Ingegneria integrata, per 15.000 euro; 5) Catia Quarantiello per il Servizio di consulenza in ingegneria ambientale per 10.000 euro; 6) Marco Romano per il Servizio di assistenza in ingegneria 15.000 euro; 7) Patrizia Baldassarre per il Servizio di assistenza in Ingegneria civile 13.000 euro; 8) Mario D’Anna per il Servizio di consulenza nella progettazione 22.500 euro.
E veniamo ai geometri, tra i 22 nella short list, sempre per il periodo 3 settembre 2007 – 31 dicembre 2007, vengono scelti in 6: 1) Gino D’Argenio per il Servizio di mappatura catastale 8.000 euro; 2) Mario Graziano per le Indagini topografiche dei siti archeologici 18.000 euro; 3) Antonella Guarente per il Servizio di estimo 10.000 euro; 4) Massimo Serino per il Servizio topografico 13.000 euro; 5) Gianleucio Verdino per il Servizio catastale 8.000 euro; 6) Pietro Balducci per il Servizio mappatura catastale 10.000 euro.
Su quattro curricula legati all’attività di comunicazione è stato scelto il dottor Pasquale Puorro, per il Servizio di gestione di pubbliche relazioni, sempre nello stesso periodo quadrimestrale degli altri, per un importo di 23.880 euro.
Sette, invece, i curricula per le attività geologiche, tra i quali è stato scelto quello di Ciro De Cristofaro, appunto, per il Servizio di consulenza geologica, pari a euro 20.000, sempre per il citato periodo degli altri.
Infine, tra i sei curricula in materia ambientale (chimico o biologo) è stata scelta Luigina Pacillo per il Servizio di prospezione scientifica, nello stesso periodo, per 10.000 euro.
Tutte queste 26 consulenze sono riportate nella determina del Settore Servizi di Staff n.177 del 31 agisto 2007 e sommano un importo complessivo di 384.380,00 euro (IVA, oneri fiscali e previdenziali compresi) da liquidarsi in due rate bimestrali posticipate in seguito a presentazione di regolari note o fatture.
La prima tranche viene regolarmente pagata con determina del 23 novembre 2007 nella quale compare anche il pagamento della metà, come per gli altri 26, di un 27° consulente l’ingegnere Claudio Cardone per un importo pari a 14.000 euro, assegnato sempre per lo Studio di fattibilità, ma in base a una convenzione con lui siglata da Mancini il 28 settembre 2009 e che avrebbe visto pagata all’ingegnere una seconda tranche, sempre di euro 14.000,00, con determina a saldo del 28 febbraio 2008.
Sempre il 23 novembre 2007, Mancini paga 5.000 euro (sempre lordi) al dottor Davide Del Cogliano, prima rata del compenso totale di 75.000 euro, per una convenzione tra loro due sottoscritta e che affidava a Del Cogliano il ruolo di Coordinatore della pianificazione – Project manager piattaforma logistica”, convenzione sottoscritta il 1° ottobre 2007 e valida fino al 31 dicembre 2008.
Del Cogliano, per chi non lo ricordasse, fu uno dei giovani manager emergenti incardinati dall’allora sindaco Pasquale Viespoli alla guida dell’Asia e scelto anche allora per merito. Poi tra i due ci fu, nel maggio del 1999, una rottura non serena, perché Viespoli dovette cedere quel posto a un esponente di Forza Italia, cosa di cui Del Cogliano si lagnò pubblicamente.
Il 20 ottobre 2007, con determina dirigenziale di Angelo Mancini, viene conferito l’incarico di prestazione professionale alla società Eureka Comunicazione Telematica srl per il Servizio di consulenza per analisi economiche, per una spesa complessiva pari a euro 23.800 oneri inclusi. Dal suo sito internet si ricava che ha sede a Roma, che ne è presidente lo stesso Del Cogliano e che ne fanno parte Fabiola Labia, Antonio Cavallo e Angelo Sgroi destinatari, come leggerete tra poco, di altre convenzioni.
Dopo 100 giorni si ripogramma
Il dirigente Mancini, il 13 dicembre 2007, con una determina, la 306, decide che va già ridefinita l’attività per la redazione dello Studio di fattibilità. Scrive che la necessità emersa cammin facendo. Bisogna riprogrammare: per approfondire l’iter formativo del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), valutare il fabbisogno energetico (energia elettrica e termica) dell’intera piattaforma logistica, adeguarsi alle modifiche normative intervenute (Legge regionale 28.11.2007 detta Legge Cozzolino).
Approva in tal senso un’Appendice al progetti di lavoro per lo Studio di Fattibilità alla fine della quale è scritto che “emerge la necessità di individuare professionalità specializzate per definire gli aspetti emersi. In particolare, per l’analisi dell’iter del PTCP e la redazione dii documenti necessari alla sua eventuale modifica, risulta necessario acquisire l’apporto di un esperto nel campo dello studio della natura e dell’uso dei suoli. Per la valutazione del fabbisogno energetico della piattaforma e lo studio delle soluzioni più adeguate occorre individuare due esperti: uno nella valutazione dei fabbisogni elettrici derivanti dalla realizzazione della piattaforma,con particolare riferimento all’utilizzo delle fonti altrenative, l’alto esperto di termodinamica per i fabbisogni degli operatori che si insedieranno nella piattaforma.
I tempi si allungano. La Costituzione del Tavolo Tecnico-Amministrativo e le fasi per la Redazione dello Studio di fattibilità slittano a febbraio 2008, la Verifica dello Studio e l’attività di divulgazione dello stesso al giugno 2008, le Attività conseguenti allo Studio, l’Accordo di Programma o eventuale altro strumento della Programmazione Negoziata al 31 dicembre 2008.
La modifica del cronoprogramma, precisa Mancini, non influenza, da parte del Comune di Benevento, il rispetto dei termini definiti dal Protocollo d’intesa e della successiva Convenzione stipulata coi Consorzi. Non cambia la spesa totale di 1.2000.000 euro, solo si spostano 50.000 euro dalla fase di analisi preliminare a quella dell’acquisizione dei dati e di documenti di studio.
In tal senso, il giorno dopo Mancini decide, con determina 307, di giovarsi per il Servizio di consulenza di gestione finanziaria” dell’eperienza del docente d’Economia dell’Università del Sannio Arturo Capasso per un impegno di spesa lorda di euro 26.000 e per l’analisi approfondita dell’iter del PTCP del professor Ettore Varricchio titolare dell’Insegnamento di Applicazione Biotecnologiche Agrarie e Zootecniche sempre in Unisannio per 6.000 euro.
Mancini accanto a quelle sopra riportate ha inoltre stipulato il 25 settembre 2007 altre 5 convenzioni per lo Studio di fattibilità, con determina 208, sempre da intendersi al lordo di oneri e IVA, relativa al periodo ottobre-dicembre 2007 per i primi 4, e novembre-dicembre per il quinto: 1) architetto Giovanni Giangregorio 4.000 euro; 2) architetto Alessandro Verderosa 3.000 euro; 3) geologo Vincenzo Fuschini 6.000 euro; 4) geometra Nazzareno Di Meo 5.000 euro; 5) ingegner Antonio Cavallo 6.000 euro.
In data 28 settembre un’altra convenzione stavolta col dottor Ennio De Iapinis per 8.500 euro.
Nella stessa data di 10.000 euro un’ulteriore convenzione con l’avvocato Alessandro Di Gianni. Il 28 ottobre 2007, un’altra convenzione di 5.000 euro con l’architetto Mario De Nigris.
Il 23 gennaio 2008, per il periodo gennaio febbraio, convenzione per la somma complessiva di 2.380 euro, divisa a metà, per l’economista Angelo Sgroi e la dottoressa Fabiola Labia. Cui segue, con determina del 24 aprile 2008, il pagamento di quella con l’ingegnere Giuseppe Iorio pari a 6.000 euro.
Mancini ha infine stabilito contratti di consulenza per lo Studio sulla piattaforma logistica il 28 settembre 2007 con il geometra Stefano Nardone pari a 8.000 euro; il 25 settembre 2007 con la dottoressa Brunella Bozzi pari a 5.000 euro; in data 5 dicembre 2007 con l’architetto Giuliana Esposito pure di 5.000 euro; il 27 dicembre 2007 una convenzione con l’architetto Rita Maio per 5.000 euro e un’altra di 2.000 euro il signor Giacomo Iannella; in data 28 ottobre 2007 una successiva convenzione col dottor Pasquale Manni di 6.000 euro. In data 28 agosto 2007 una convenzione con l’architetto Vincenzo Carbone per un totale di 21.000 euro pagati in due tranche, con determine del del 28 febbraio e del 21 luglio 2008.
La trasparenza fa bene
L’elencazione appena fatta non può che far piacere agli elencati e in tal senso dissentiamo con quanto alluso al riguardo da Boccalone che per ciò non li ha voluti fare. Almeno fin quando non si provi il contrario, i nomi risultano, dagli atti e dalle procedure, come quelli dei più bravi, dei più meritevoli. Soprattutto quelli scelti in base al confronto dei curricula nella short list.
Che poi il loro lavoro non abbia portato all’eleborazione dello studio non crediamo sia direttamente imputabile a loro, sempre che qualcuno, appunto, non dimostri anche questo. Reputiamo che i consulenti erano, come si dice in diritto, tenuti a un’obbligazione di mezzi e non di risultato. Hanno cooperato perché lo studio si facesse, non spetta a loro la responsabilità del ritardo dell’operazione o addirittura il fallimento della stessa. Queste ultime sono responsabilità – eventuali – del dirigente certamente e dei politici che lo hanno incardinato.
Ora però parlino, Mancini, Pepe, Boffa, i Consorzi, i sindacati e tutti gli altri che su questa piattaforma logistica hanno detto tutto il bene (alcuni, come gli ambientalisti, ad esempio, anche tutto il male) possibile. Si dia atto o si censuri il lavoro svolto da Mancini e da coloro che ha scelto come collaboratori, ci si dica se questa piattaforma si farà o meno. Tutto alla luce del sole, però. Il Quaderno ha fatto il suo meglio per diradare nubi e scuotere Benevento da questo imbarazzante silenzio che non fa onore alla classe politica e dirigente della città.
P.S. Nel citato, nudo elenco fattoci pervenire via e mail dal Comune di Benevento risultano anche i seguenti otto nomi (che qui riportiamo per completezza d’informazione), pure indicati come consulenti, che non figurano invece nelle determine fatteci avere dal consigliere comunale. Come per gli altri 49 elencati nella mail dal Comune, non sono stati resi noti quindi l’importo loro corrisposto, né la loro qualifica, né la durata della convenzione. Si tratta di: Luigi Anniballo, Alberto Caronte, Maria Teresa Di Mattia, Antonio Grimaldi, Alessandro Lombardi, Agostino Nuzzolo, Domenico Parente ed Enrico Soprano.