Berlusconi: basta articoli sulle inchieste per il disastro in Abruzzo.
Il Corriere.it del 18 aprile
L’AQUILA – Prima di tutto la ricostruzione. A dodici giorni dal sisma che ha sconvolto l’Abruzzo, è proprio “ricostruzione” la parola d’ordine del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, alla sua settima visita all’Aquila. «Ben vengano le inchieste – sostiene il premier, in conferenza stampa con Bertolaso dopo aver visitato il campo di Pianola -, ma per favore – è l’invito del Cavaliere – non perdiamo tempo, impieghiamo il nostro tempo nella ricostruzione e non dietro a cose che ormai sono successe. Se qualcuno è colpevole pagherà. Ma per favore non riempiano le pagine dei giornali di inchieste». «Un costruttore che realizza una casa in una zona sismica e risparmia su ferro e cemento può essere solo un pazzo o un delinquente – aggiunge Berlusconi, parlando dei possibili responsabili. Mio padre diceva una cosa: se uno nasce col piacere di fare del male ha tre scelte: può fare il delinquente, il pm o il dentista. I dentisti si sono emancipati e adesso esiste l’anestesia».
LA REPLICA – Alle dichiarazioni del premier risponde il procuratore della Repubblica presso il tribunale dell’Aquila, Alfredo Rossini: l’inchiesta condotta dalla procura sui crolli, spiega il pm, «non è una perdita di tempo» né è di intralcio alla ricostruzione: «Non vedo – afferma Rossini – che nesso possa esserci tra la ricostruzione e l’accertamento delle eventuali responsabilità penali». Il presidente del Consiglio, aggiunge Rossini, «forse è stato frainteso, perché ci ha sempre dichiarato stima. Noi facciamo solo il nostro lavoro».
L’ANM E L’OPPOSIZIONE – Le dichiarazioni del premier però hanno scatenano la dura reazione del leader dell’Anm e dell’opposizione: «Sono inaccettabili gli insulti e le denigrazioni, soprattutto se provengono da chi riveste una delle massime cariche istituzionali» ha detto il presidente del sindagato delle toghe Luca Palamara.
LA DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, Giorgio Napolitano:
ANSA- ROMA – «Quando oggi pensiamo e soffriamo per le vittime e per i danni provocati dal terremoto in Abruzzo non possiamo non ritenere che anche qui abbiano contato in modo pesante e abbiano contribuito alla gravità del danno umano e del dolore umano comportamenti di disprezzo delle regole, disprezzo dell’interesse generale e dell’interesse dei cittadini».