Il sisma dell’Abruzzo si può ripere lungo tutto l’Appennino
Da www.meteoweb.it:
«Sisma di tipo distensivo»
14/4/2009
«Adesso abbiamo una visione chiara di quanto è accaduto»: per il presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), Enzo Boschi, ci sono ormai dati sufficienti per ricostruire il meccanismo del terremoto che il 6 aprile scorso ha sconvolto l’Abruzzo. E’ solo un bilancio preliminare, perché la squadra di circa 400 geologi dell’Ingv sta continuando a lavorare a ritmo serrato per analizzare i numerosissimi dati. «Abbiamo ricostruito il processo di liberazione dell’energia che per secoli si era immagazzinata nel suolo – dice Boschi – Il meccanismo che ha scatenato il sisma è di tipo distensivo». E’ come se la crosta terrestre si fosse allargata, secondo una forza esercitata in senso perpendicolare rispetto all’Appennino. «Un fenomeno – aggiunge – rimasto circoscritto alla zona dell’epicentro», ma non nuovo nella zona degli Appennini: «Questo comportamento può verificarsi dall’Emilia Romagna alla Calabria, lungo tutta la catena dell’Appennino».
15/04/2009