IL SEGRETARIO DELL’UDEUR BACCHETTA ZAMPARINI E CGIL
Il segretario cittadino del Partito di Mastella, interviene per difendere il Sindaco dagli attacchi di Zamparini e di tutti quelli che pretendono l’apertura dell’Ipermercato senza il rispetto delle regole e senza la strada di collegamento.
Abbate non usa mezzi termini, com’è nel suo stile, ed ha perfettamente ragione, ma è probabile che il “comitato di affari trasversale” che si sta riorganizzando in città, lo costringa alle dimissioni.
Ora bisogna capire perchè tacciono i dirigenti della Margherita dopo l’intervento di Umberto Del Basso De Caro a difesa di Zamparini. Anche i dirigenti Diessini si tengono nell’ombra da quando la Ipercoop è entrata nell’affare dell’Ipermercato .
IL MATTINO del 28/09/2006
«Ha ragione Pepe, prima la strada poi l’Iper»
Abbate: non è possibile pensare di costruire il centro commerciale quindi realizzare la viabilità necessaria
GIANNI DE BLASIO
Incredulità e sconcerto: sono queste le sensazioni che prevalgono in Gino Abbate, rivedendo e rileggendo la vicenda dell’ipermercato Zamparini. «Arroganza e supponenza è il linguaggio utilizzato da chi, per raggiungere il proprio fine, mortifica uomini, istituzioni e professionalità. Durissima l’analisi effettuata dal presidente provinciale e segretario cittadino dei Popolari Udeur a proposito della questione del centro commerciale.
La politica, a parere di Abbate, fa harahiri lasciando spazio a fantasie giuridiche e amministrative. «Addirittura si inscenano delle tragicommedie davanti alle istituzioni, cosa che è successa in occasione dell’incontro tra amministrazione, Zamparini e rappresentanti sindacali». Il presidente dell’Udeur fa riferimento alla partecipazione di una parte dei lavoratori che dovranno essere utilizzati da Zamparini al vertice di ieri l’altro, presso l’assessorato all’Urbanistica.
Poi, Abbate così prosegue: «Il buonsenso viene messo da parte per lasciare spazio a una prova di forza che vede perdente solo la città. E, allora, come segretario cittadino e presidente provinciale del partito che ha espresso il candidato e poi sindaco della città di Benevento mi permetto di fare alcune osservazioni». Bisognerebbe ricordare a chi ha inscenato quella farsa che: la norma regionale, e non il sindaco, ha stabilito che si può costruire un centro commerciale solo se c’è già una strada di collegamento adeguata e non che puoi costruire il centro e poi fare la strada; la variazione di destinazione d’uso di un terreno non è di competenza di un dirigente di settore, ma è una prerogativa del consiglio comunale.
«Ora, se qualcuno pensa che Benevento sia terra di nessuno dove poter intervenire in spregio alla legalità, è bene denunciare questi soggetti e chieder noi i danni per questo sciacallaggio di aspettative. Pensiamo che rifarsi alla norma e quindi alla legge è compito dell’amministrazione comunale e di qualsiasi altro cittadino che abbia il senso civico. Come partito – aggiunge il presidente provinciale – pensiamo che, come atto di autotutela, il sindaco dovrebbe denunciare alle competenti autorità giudiziarie i responsabili di quelle autorizzazioni evidenziando, qualora ci fossero, le connivenze tra politica e affari».
E l’affondo di Gino Abbate così si conclude: «Noi abbiamo la sensazione questi personaggi siano gli stessi che hanno permesso a Leclerc di aprire senza un’adeguata viabilità, che siano gli stessi che hanno concesso un terreno non di proprietà, poi la concessione edilizia alla Conca per la realizzazione della Spina commerciale, per palazzo Passarelli, siano gli stessi che hanno fatto sparire i 24 alloggi finanziati e mai realizzati a via Galante.
Ci siamo candidati con un programma alternativo, la città ci dato fiducia perché chiarezza e verità fossero il nostro linguaggio ricordando che Benevento non è la città dei balocchi e che Babbo Natale non abita qui».