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Il giudice Ingroia: “A Milano c’è la Mafia ma viene ignorata”. Dure repliche di Castelli e di Formigoni

expo-2015-milano-progettiDa Affari italiani.it
Mercoledí 25.03.2009 20:06

“La mafia sta portando a termine una strategia offensiva al nord approfittando dell’Expo ma ho la sensazione che, da parte degli amministratori del nord, ci si sia abituati a questa convivenza e che si sia sottovalutato il problema”.
A dirlo è il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia nell’ intervista a “Klauscondicio”. Come esempio il magistrato ha citato il fatto che “nè Formigoni nè Letizia Moratti hanno mai sentito l’esigenza di contattarci per capire meglio i processi di penetrazione della mafia e dei suoi interessi nel sistema economico del nord”. E questo, osserva, “nonostante il campanello d’allarme lanciato dalla Dda a proposito della longa manus della ‘ndrangheta sui molteplici progetti in cantiere, prima ancora che siano cominciati i lavori”.

“Mi pare piuttosto – ha sottolineato – che l’approccio degli amministratori lombardi sia, come al solito, di sottovalutazione e convivenza: sottovalutazione, nel senso che si pensa che le organizzazioni e la criminalità organizzata siano fronteggiabili con l’azione della sola magistratura, senza il sostegno della pubblica amministrazione; convivenza, perchè si pensa che un’eventuale presenza di interessi mafiosi sia ‘compatibilè con il sistema, senza capire che più tolleri la presenza della mafia e più la mafia ti toglie spazio e ti trasforma in suo strumento”.

LE REAZIONI – “Nessuno in Lombardia sottovaluta il fenomeno della mafia e della ‘ndrangheta. Anzi, siamo angosciati da questo cancro che ci è stato “regalato” da una irresponsabile politica del confino”. Lo dice Roberto Castelli, sottosegretario alle Infrastrutture ed esponente della Lega Nord, in replica all’ intervista al procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia per “KlausCondicio”. Castelli bolla come “offensive e sconcertanti” le parole di Ingroia: “In qualità di lombardo e di Sottosegretario alle infrastrutture a cui è stata conferita la delega per l’Expo 2015, mi sento toccato dalle affermazioni di questo magistrato”.

Per il sottosegretario il giudizio “dimostra una evidente ignoranza su come moltissimi enti locali lombardi abbiano sempre combattuto la mafia. Ricordo la lotta che la Lega Nord ha fatto contro la sciagurata legge sul confino che di fatto ha trapiantato la criminalità organizzata nella società lombarda. Ricordo l’azione del comune di Lecco negli anni ’93-’94 che ha consentito di sequestrare al clan Coco-Trovato una serie di proprietà acquisite con lo spaccio della droga. Ricordo infine la mia personale azione che ha permesso di smascherare attività poco chiare sulla Statale 36”.

“Da ex Ministro della Giustizia – dice Castelli – ricordo al dottor Ingroia, che da semplice procuratore aggiunto, non ha titolo per ritenere che debba essere interpellato dagli amministratori milanesi. Ricordo che competenti su Milano sono la Direzione nazionale antimafia, la locale sezione distrettuale antimafia e la Procura milanese”. Il sottosegretario invita Ingroia a trasmettere alle autorità “tutte le informazioni che possiede sulla attività mafiosa in Lombardia” ma osserva che per combattere il fenomeno “non abbiamo bisogno nè di proclami nè di magistrati in vena di protagonismo, bensì di un meritorio lavoro di indagine e di applicazione del codice penale”

IL GOVERNATORE – “Se Ingroia sa qualcosa faccia nomi e cognomi”. È questa la prima reazione che giunge da fonti della Regione Lombardia alle parole del procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, a ‘Klauscondiciò. “È suo dovere istituzionale segnalare reati o ipotesi di reato che – aggiungono le stesse fonti – possono eventualmente non essere conosciute da noi oppure possono anche esserlo. Ma ci sembra che non dimostri una sufficiente conoscenza della realtà delle istituzioni lombarde nè del loro costante e forte impegno contro ogni forma di illegalità”. Le stesse fonti regionali assicurano che una risposta ufficiale ci sarà da parte del presidente Formigoni – impegnato in queste ore a Madrid – al suo rientro a Milano, previsto per domani.

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