La LIPU diffida il Comune e Zamparini diffida la Vigilanza Edilizia
La LIPU-Associazione per la conservazione della natura- ha inviato ai Dirigenti dei Settori Urbanistica e Commercio un atto di diffida affinchè siano disposti i controlli per i lavori relativi alla realizzazione dell’Ipermercato di via Valfortore prima di procedere al collaudo. Il sopralluogo dei tecnici della Vigilanza non c’è stato perchè Zamparini vuole scegliersi i controllori. Solo l’Assessore Damiano è andato in visita guidata ma non ha capito molto o fa finta di non vedere. Lo SLai Cobas difende i tecnici della Vigilanza Edilizia e distribuisce in Consiglio Comunale un duro documento con il quale si sostiene che “La storia dell’Ipermercato di via Valfortore è una delle vicende più torbide e vergognose capitate in questa città durante le amministrazioni di centrodestra e che rischia di “interessare” anche una parte consistente della nuova maggioranza di centrosinistra.” Anche la LIPU protesta per il comunicato dell’Assessore Damiano.
LIPU- Associazione per al conservazione della natura.
Al Dirigente del Settore Urbanistica del Comune di Benevento
Al Dirigente del SUAP del Comune di Benevento
c.p.c.
Al Sindaco del Comune di Benevento
Agli Assessori del Comune di Benevento
Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento
Il sottoscritto Marcello Stefanucci, nella sua qualità di Delegato Provinciale della LIPU Sezione del Sannio Beneventano
P R E M E S S O
-che in data 12 gennaio 2006 questa associazione segnalò al settore urbanistica del Comune di Benevento diverse opere relative all’Ipermercato di Via Valfortore, realizzate in difformità al Progetto assentito;
-che l’Ufficio di Vigilanza Edilizia accertò, tra l’altro, la mancata realizzazione di un parcheggio in copertura di 14.250 mq. e della relativa rampa di accesso, trasmettendo il verbale di constatazione delle violazioni alla Procura della Repubblica di Benevento;
-che nonostante i rilievi dell’Ufficio Vigilanza l’allora dirigente del settore urbanistica non ordinò la sospensione dei lavori né assunse alcun provvedimento affinché fossero rispettate le prescrizioni del permesso di costruire rilasciato;
-che in data 3 marzo 2006 tutto il cantiere veniva sottoposto a sequestro, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Dott.ssa Pacifico, con provvedimento del G.I.P.;
-che successivamente il Tribunale del Riesame di Benevento dissequestrava il fabbricato in costruzione, sull’asserita possibile realizzazione del parcheggio in corso d’opera;
-che in data 27/07/06 il Progettista del predetto Centro Commerciale ha depositato la dichiarazione dalla quale risulta che i lavori strutturali del fabbricato sono stati ultimati in data 28/06/06;
-che ora la mancata realizzazione del Parcheggio in copertura in difformità ai Progetti ed ai relativi permessi di costruire, ammessa anche alla stampa locale dal rappresentante della Ditta Zamparini, è non solo palese ma anche ufficiale;
-che anche la rampa di accesso a detto parcheggio non è stata realizzata e risulta sostituita da altre opere non autorizzate;
-che nonostante ciò il dirigente del settore urbanistica non ha provveduto ad ordinare la sospensione dei lavori né ha ordinato ulteriori sopralluoghi ed accertamenti ;
-che inoltre risultano violate le prescrizioni di cui al parere della Soprintendenza ai Beni Ambientali 5/04/2000 prot.n.23055, che imponeva …” nei lotti che rientrano nella fascia di 150 m. dal fiume, sottoposta a vincolo paesaggistico, l’altezza massima dei fabbricati venga ridotta a mt. 10 anziché 13, in modo da ridurre l’impatto delle costruzioni sul paesaggio di alveo”;
-che il fabbricato dell’Ipermercato insiste infatti per circa metà nella fascia soggetta a vincolo ambientale;
-che il fabbricato medesimo appare realizzato di altezza superiore ai 10 metri prescritti dall’Autorità Ambientale;
-rilevato che tale difformità costituisce il reato di cui all’art. 181 T.U. 42/2004 e succ. mod.;
tutto ciò premesso ed esposto la sottoscritta associazione
D I F F I D A
Il Dirigente del Settore Urbanistica del Comune di Benevento Arch. Mario De Lorenzo :
1) a verificare la conformità del fabbricato del Centro Commerciale I Sanniti alle prescrizioni della Soprintendenza per i beni Ambientali di cui al parere 5 aprile 2000 e adottare i provvedimenti di cui alla L.n.42/04 ;
2) a verificare la conformità del fabbricato ai progetti presentati ed assentiti e conseguentemente la sussistenza delle violazioni edilizie consistenti nella mancata realizzazione del parcheggio in copertura e della rampa di accesso;
3) ad adottare, previa sospensione di ogni ulteriore attività edilizia, i provvedimenti previsti dalle disposizioni di cui alle Leggi n.380/01 e n. 42/2004;
D I F F I D A
Il Dirigente del SUAP Dott. Antonio Carrea :
1) a non fissare la data del collaudo, già richiesta dalla Ditta Zamparini, perché l’opera realizzata non è conforme al permesso di costruire;
2) a sospendere il rilascio di qualsiasi autorizzazione, anche commerciale, ove sia presupposta la conformità urbanistica ed edilizia dell’opera, che nel caso specifico non sussiste.
Benevento 11 settembre 2006
Il Delegato Marcello Stefanucci
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ASCOBEN- COMUNE DI BENEVENTO
12-09-2006 18:40
L’assessore Damiano ha incontrato stamani Zamparini
Il 14 settembre la consegna dell’area ex Ferrovie dello Stato
(Ascoben) Benevento, 12 set 2006 – Questa mattina, presso l’assessorato all’Urbanistica, si è tenuta una riunione tra i rappresentanti del Comune di Benevento e quelli del gruppo Zamparini al fine di fare il punto della situazione relativamente ai lavori in itinere per la realizzazione del Parco fluviale e del Parco archeologico.
L’assessore all’Urbanistica, Aldo Damiano, ha spiegato che il 14 settembre, contestualmente alla consegna da parte delle Ferrovie dello Stato dell’area interessata alla prevista viabilità, il Comune provvederà a consegnarla, a sua volta, al gruppo Zamparini, che ha garantito l’immediato inizio dei lavori. Lavori che, com’è noto, non erano ancora iniziati solo per la mancata disponibilità dell’area.
Il gruppo Zamparini, dal canto suo, ha garantito all’assessore Damiano il proseguimento delle opere da donare alla città relativamente al Parco fluviale e al Parco archeologico. Opere che l’assessore Damiano ha voluto verificare personalmente con un apposito sopralluogo da cui è emerso che risultano completate all’80% circa.
Ulteriori garanzie sono state fornite all’assessore Damiano sulla possibilità di valutare congiuntamente la realizzazione di nuove ed importanti opere, da parte del gruppo Zamparini, per rendere ancora più fruibile dai cittadini l’intera area.
E’ stato, inoltre, affrontato più nello specifico anche l’aspetto tecnico degli atti prodotti e dell’intero intervento denominato “Centro commerciale I Sanniti” attualmente in corso di esecuzione, in merito ai quali lo stesso Maurizio Zamparini ha precisato la piena regolarità dei percorsi amministrativi intrapresi, nonché la conformità di quanto realizzato.
Su tale specifico aspetto l’assessore Damiano ha comunicato a Zamparini l’intenzione dell’Amministrazione comunale di approfondire, attraverso i propri uffici, le ulteriori notizie fornite e di verificarne la piena legittimità.
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Da IL QUADERNO on-line 12/09/2006 :: 20:20:14
Benevento Iper: il testo della lettera di Zamparini
Di seguito, il testo della lettera indirizzata via fax al sindaco di Benevento, all’assessore all’Urbanistica e al dirigente Settore Urbanistica del Comune da parte di Maurizio Zamparini, che fa riferimento alla vicenda della visita ispettiva: “ Ove fosse disposto sopralluogo invitoVi e diffidoVi dal nominare i medesimi tecnici già incaricanti della relazione nel mese di marzo corrente anno.
I tecnici Pacillo e Panella ebbero a redigere relazione posta a base del decreto di sequestro preventivo già annullato dal Tribunale Penale di Benevento confermato dalla Suprema Corte 3° Sez. Pen. Con sentenza del 24.05.2006.
Chiedo che eventuali verifiche vengano effettuate da altro tecnico o dal Dirigente responsabile”.
Zamparini Maurizio
Benevento, 12 Settembre 2006
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SLAI COBAS- Benevento
Perchè Zamparini è convinto di poter, ancora, dettare legge a Benevento ?
Ora pretende di scegliere i tecnici comunali che (non) devono accertare ufficialmente quello che, da tempo, tutti vedono e tutti sanno. (tranne l’assessore Damiano)
La storia dell’Ipermercato di via Valfortore è una delle vicende più torbide e vergognose capitate in questa città durante le amministrazioni di centrodestra e che rischia di “interessare” anche una parte consistente della nuova maggioranza di centrosinistra.
Ufficialmente Maurizio Zamparini ha volturato a suo nome la Concessione Edilizia solo nel 2005, ma l’affare è suo già dal 1999 quando aveva fatto un accordo con due società di Castellammare di Stabia che dovevano occuparsi di tutto il necessario per vendergli “chiavi in mano” l’Ipermercato realizzato su un’area commerciale di via Valfortore.
Nel 1998 i proprietari di quei terreni avevano chiesto la autorizzazione per realizzare in quello stesso sito, una struttura commerciale, ma l’Amministrazione Comunale bocciò la richiesta perché proprio al centro di quel lotto era prevista una strada di Piano Regolatore. Nel 2000 la richiesta venne ripresentata dalla ITA srl di Castellammare ma questa volta il nuovo Dirigente dell’Urbanistica non fece obiezioni e il Consiglio Comunale adottò il Piano di Lottizzazione per 9 lotti commerciali e per un totale di 75.000 metri cubi.
Ad aprile 2001, il Piano di Lottizzazione non era stato ancora definitivamente approvato dal Consiglio Comunale, ma la soc. Reti & Sviluppo srl (la seconda società stabiese) presentò alla Commissione Edilizia il progetto per l’Ipermercato, lievitato a 134.000 metri cubi. Quella Commissione Edilizia presieduta dall’Assessore Iadicicco, nonostante la palese difformità urbanistica, diede il parere favorevole di massima che poi diventò definitivo.
A maggio dello stesso anno il Commissario Straordinario con i poteri del Consiglio, approvò il Piano di Lottizzazione solo per 75.000 metri cubi, ma il progetto dell’Iper da 134.000 metri cubi andò avanti perchè nessuno (Dirigente dell’Urbanistica, Responsabile del SUAP e componenti della Conferenza dei Servizi ) si accorse della clamorosa “anomalia”.
Però la lievitazione della volumetria non consentiva più di realizzare su quel terreno da 48.000 metri quadrati, un enorme capannone da 20.000 mq, una strada, le aree obbligatorie per il verde pubblico e poi la bellezza di 44.000 mq di parcheggi.
Ci voleva un miracolo!
Allora ecco il coinvolgimento di due imprenditori beneventati i quali, sempre nel 2001, chiesero, ed ottennero, la Concessione Edilizia per realizzare 3 capannoni industriali e un enorme parcheggio da 24.000 mq, in una zona confinante con l’Ipermercato ma destinata alla realizzazione di un Parco Fluviale. Quel terreno di 44.000 metri quadrati venne acquistato per 68.000 milioni di lire, poi restituito e lo stesso giorno riacquistato per 3 miliardi di lire da due società, (composte sempre dai due imprenditori nostrani) per essere poi venduto a Zamparini per 6 miliardi di lire, munito di concessione edilizia per 3 capannoni e il parcheggio.
Ma quel parcheggio, in area parco, era stato progettato per essere asservito all’Ipermercato, come confessava lo stesso Zamparini con un atto notarile notificato al Comune. Quindi si trattava di Lottizzazione Abusiva, ma il responsabile del Settore Urbanistica, l’Assessore al ramo e il Direttore Generale non se ne accorsero.
Nel marzo 2003 il Consiglio Comunale approvò a maggioranza, con il voto favorevole e determinante del sindaco D’Alessandro, un piano di lottizzazione di 134.000 metri cubi, per “sanare” quanto era successo. Per risolvere il problema dei parcheggi, l’Amministrazione comunale autorizzò la realizzazione di un’area di sosta di 14.000 mq sul tetto dell’edificio. Si trattava di un “escamotage” perchè quella soluzione non sarebbe stata mai realizzata.
Nell’autunno dello stesso anno la Concessione Edilizia dei 3 capannoni e del Parcheggio di 24.000 mq fu annullata per gravi irregolarità. Come avrebbe fatto Zamparini senza quel parcheggio visto che quello sul tetto dell’Ipermercato era solo un bluff?
Ci voleva un altro miracolo!
Si aprì subito una nuova trattativa tra Zamparini e l’assessore all’Urbanistica Petrucciano che si concluse con un accordo: Zamparini avrebbe abbattuto i capannoni abusivi, avrebbe realizzato un Parco Fluviale di 21.330 mq da cedere gratuitamente al Comune e in cambio delle promesse, ricevette la Concessione Edilizia per costruire un PARCHEGGIO da 22.900 mq A SERVIZIO DEL PARCO.
E così il parcheggio falsamente industriale del 2001, ora diventa un parcheggio falsamente a servizio del Parco perchè, nella realtà, serve per sostituire quello sul tetto che non si farà mai!
Ma neppure di questo si rendono conto Petrucciano, Boccalone e D’Alessandro.
E poi arriva la trovata finale: la salvezza dei reperti archeologici !
Durante i lavori per la realizzare dell’Ipermercato viene tranciata una parte di un acquedotto romano di età imperiale, ma la notizia rimane riservata. Non era difficile prevedere che in quella zona, già interessata da importanti ritrovamenti, potesse emergere qualcosa, ma nessun sondaggio preventivo era stato effettuato.
Dopo lo scempio, la Soprintendenza avvia una campagna di scavi e ad Aprile 2005 concede il parere favorevole alla copertura dell’acquedotto e degli altri reperti rinvenuti, per consentire di realizzarvi sopra i parcheggi previsti dal progetto di Zamparini che la Soprintendenza considera indispensabili.
Poi a settembre dello stesso anno ci ripensa e dichiarando che quei reperti sono di grande importanza, precisa che non possono essere coperti e devono essere assolutamente valorizzati con la realizzazione di un Parco Archeologico. Poi, però, aggiunge: per consentire a Zamparini di realizzare comunque i parcheggi indispensabili per l’Ipermercato bisogna ampliare la lottizzazione commerciale includendo il PARCHEGGIO A SERVIZIO DEL PARCO FLUVIALE per porlo a SERVIZIO DELL’IPERMERCATO.
Era quello che Zamparini voleva e che aveva deciso di fare 3 anni prima, dichiarandolo addirittura in un atto notarile del marzo 2002 !
Quel parcheggio prima “falsamente industriale”, poi “falsamente a servizio del Parco fluviale”, ora diventa “falsamente indispensabile per salvare i reperti archeologici”. Infatti la Soprintendenza si sbaglia: si può realizzare il Parco Archeologico senza costruire i 5.440 mq di parcheggi nell’area archeologica, perché gli stessi non sono indispensabili in quanto Zamparini ha bisogno, secondo la legge Regionale, di 33.000 mq di parcheggi, ma ne ha progettato 44.000.
Intanto i lavori per costruire l’Ipermercato procedono e a novembre 2005 già risultava chiaro che sul tetto il “falso parcheggio in copertura” non si poteva fare. Infatti c’erano 76 lucernari e tubi di aereazione che vennero segnalati anche dall’Ufficio Vigilanza Edilizia a seguito di un accertamento disposto per accertare le difformità denunciate dalla LIPU- Associazione per la Conservazione della Natura.
La Procura della Repubblica sequestra il cantiere che il Tribunale del riesame dissequestra perchè ritiene che fino alla fine dei lavori c’è sempre la possibilità di fare il parcheggio sul tetto e la rampa per far accedere le auto.
E così la Giunta Comunale il 2 maggio, accogliendo la sciagurata proposta della Soprintendenza che però corrispondeva alla volontà di Zamparini espressa 3 anni prima, con la delibera 84, decide di adottare la variante urbanistica per consentirgli, finalmente, di annettere il parcheggio del Parco Fluviale all’Ipermercato.
Però, il 26 maggio 2006 ( ultime ore lavorative prima della disfatta elettorale), lo stesso Dirigente che aveva proposto la delibera 84 per salvare i reperti archeologici, rilascia una nuova Concessione Edilizia a Zamparini autorizzandolo a costruire il parcheggio di 5.440 sui reperti archeologici che pochi giorni prima dovevano essere salvaguardati.
Si insedia la nuova amministrazione e Zamparini, che non ha ancora le autorizzazioni necessarie, comunica che aprirà il 28 settembre.
La nuova Giunta guidata da Fausto Pepe, annulla la delibera 84 perchè quei parcheggi non sono indispensabili e quindi i reperti si possono salvare senza la variante urbanistica. La decisione coraggiosa viene assunta nonostante moltissimi autorevoli pareri contrari, pressioni e ricatti, provenienti da ambienti politici del centrosinistra.
La Soprintendenza Archeologica protesta perchè la decisione della Giunta non consentirebbe la tutela degli importanti reperti archeologici. Il giorno dopo, però, la stessa Soprintendenza autorizza Zamparini a coprire quei reperti per fare i parcheggi che si ostina a considerare, erroneamente, indispensabili.
Tutti aspettano una risposta secca del Comune alla Soprintendenza, ma l’assessore all’Urbanistica non si pronuncia, probabilmente perché troppo impegnato a polemizzare con i colleghi di Giunta per la nomina della nuova Commissione Edilizia.
Intanto i lavori strutturali dell’Ipermercato sono terminati ufficialmente, la rampa e il Parcheggio sul tetto non ci sono, ma il nuovo Dirigente e il nuovo Assessore all’Urbanistica non si decidono a disporre un nuovo sopralluogo dell’Ufficio di Vigilanza Edilizia e neppure nominano il tecnico per il collaudo. E così Zamparini continua ad annunciare che aprirà il 28 settembre!
Ieri, dopo la ennesima diffida della LIPU, sembrava che il sopralluogo della Vigilanza si facesse, ma sul cantiere è andato solo l’assessore Damiano il quale, a quanto si evince dal comunicato stampa, ancora non si è accorto che il promesso Parco fluviale non c’è, che il Parco Archeologico non si capisce dove dovrebbe nascere visto che sono in corso i lavori per i parcheggi sui reperti, il parcheggio sul tetto e la rampa non ci sono ed invece i capannoni da abbattere ci sono ancora.
Subito dopo la cordiale visita guidata, lo stesso Zamparini ha inviato un atteso fax al Comune per pretendere che non siano designati per eventuali altri veri sopralluoghi, i tecnici Luigi Panella e Valentino Pacillo perchè essi “ebbero a redigere la relazione posta a base del decreto di sequestro preventivo già annullato dal Tribunale Penale di Benevento”.
Dunque, Zamparini non si fa alcuna remora ad ingaggiare come progettista del presunto Parco l’ex assessore all’Urbanistica che aveva dato il parere favorevole al progetto Ipermercato, designa come tecnico collaudatore – figura che dovrebbe essere estranea alle vicende dell’Iper- il progettista dei tre capannoni ancora da abbattere e del parcheggio “falsamente industriale”, e si permette di decidere pure quali tecnici gli sono graditi per effettuare un sopralluogo che doveva essere fatto già da oltre un mese e che colpevolmente non viene ancora disposto.
E dice pure cazzate perché Valentino Pacillo non ha effettuato quel sopralluogo dal quale comunque scaturì che il parcheggio sul tetto e la relativa rampa di accesso non c’erano e non potevano esserci. Oggi questa è una verità inconfutabile di cui anche la Magistratura beneventata dovrebbe rendersi conto.
Intanto stamattina, in attesa che il Sindaco la smetta di fare lo spettatore distratto, il consigliere Santamaria, che non è ambientalista-sindacalista-opinionista-tuttologo, prima di dedicarsi al “salto in banco”, certamente ci spiegherà altri interessanti particolari di questa vicenda.
Benevento, 13 settembre 2006
Il coordinatore provinciale- Componente la RSU-
Gabriele Corona
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LIPU- Associazione per la conservazione della natura
Comunicato stampa
L’Assessore all’Urbanistica di Benevento “si è affrettato” a comunicare attraverso l’ufficio stampa del Comune i risultati dell’incontro con l’imprenditore Zamparini.
Dal contenuto del comunicato è evidente che l’Assessore non ha effettuato nessuna contestazione sull’operato dell’impresa Zamparini avallando di fatto la prosecuzione delle opere necessarie all’apertura dell’ipermercato.
Durante la passeggiata presso il cantiere l’Assessore avrà chiesto conto a Zamparini delle irregolarità denunziate dalla LIPU sia per
quanto riguarda l’edificio sia per quanto riguarda il parcheggio del parco fluviale?
Perché l’assessore continua ad accettare l’idea del dono alla città quando Zamparini non ha nulla da donare?
L’Assessore dimentica che l’accordo sostitutivo è decaduto anche perché i tre capannoni da abbattere sono ancora in piedi, che è stato costruito solo il parcheggio e non il cosiddetto “parco fluviale” e che non è stato piantato un solo albero nonostante la Soprintendenza avesse prescritto la contemporaneità degli interventi.
Quando oggi la vigilanza edilizia accerterà la mancanza del parcheggio in copertura e della rampa di accesso nonostante le “autocertificazioni” dello stesso interessato, come farà l’Assessore a consegnare le aree per realizzare la nuova viabilità di accesso alla struttura dell’ipermercato risultato evidentemente difforme?
Siamo autorizzati a pensare che l’Assessore ha raggiunto un compromesso con la ditta Zamparini dimostrando così, come già era avvenuto in passato, che è Zamparini, con le sue leggi, il vero padrone di questa città e non i suoi cittadini!
Benevento, 13 settembre 2006
Marcello Stefanucci