Per costruire una nuova città in Friuli, Zamparini promette, come al solito, terreni e servizi gratuiti per i cittadini.
(Dal Corriere della Sera – 15 settembre)
MILANO – L’ hanno già ribattezzata «Zamparini City», definizione che potrebbe sembrare altisonante per un intervento ai margini di un paesotto da 8.600 abitanti. Però poi si va a vedere il progetto: 500 milioni di euro «spalmati» su un decennio di lavori, 1.200 tra case e villini, un hotel a 5 stelle, un campo da golf. In una ex «valle da pesca» affacciata sulle acque dove Hemingway scivolava a caccia di anatre, poco distante dalla laguna di Caorle del suo Di là dal fiume e tra gli alberi. È anche per questo, forse, che quei 500mila metri cubi di costruzioni a ridosso della pineta a qualcuno non vanno giù.
E a Grado, borgo sonnacchioso spalmato sull’ isola maggiore, tira aria di maretta. In effetti, più che un nuovo quartiere, sembra proprio di assistere – per dimensioni e ambizione – alla creazione di una Zamparini City, come titolava ieri il Piccolo di Trieste. Perché dietro alla riqualificazione di Valle Cavarera c’ è il gruppo guidato da Maurizio Zamparini, fondatore della catena di supermercati Mercatone Zeta e presidente del Palermo Calcio. Ieri, il consiglio comunale di Grado si è riunito per discuterne. E venerdì, in giro sono comparsi volantini con i 500mila metri cubi in bella evidenza e un’ accusa al sindaco, Silvana Olivotto, colpevole di aver trasformato le promesse elettorali «nella più grande cementificazione che l’ isola abbia mai visto». Un «volantino anonimo», precisa Claudio Gaddi, consigliere comunale eletto con i Democratici riformisti (il Pd locale, nella maggioranza con Lega e liste civiche di centrosinistra). Gaddi risponde al telefono che il consiglio è appena finito, «è stato presentato il progetto, che è un piano migliorativo rispetto al precedente, con una riduzione da 5.000 a 2.000 abitanti; l’ opposizione (An, Forza Italia e Udc, ndr) ha votato contro, ma ha anche fatto delle raccomandazioni. Che il sindaco prenderà in considerazione». Insomma, Zamparini City, con centro sportivo e albergo termale da 200 stanze a far da sfondo ai voli di garzette e aironi, fa discutere. Il diretto interessato, però, rispedisce le accuse al mittente: «Abbiamo preso un terreno già urbanizzato, su cui c’ era una preconvenzione. E abbiamo migliorato il vecchio progetto, quello sì di cementificazione – taglia corto Maurizio Zamparini -. Grado è sempre stata una località di villeggiatura; la nostra vocazione è realizzare un insediamento di ottimo livello. La clientela internazionale vuole progetti di qualità, sia dal punto di vista urbanistico che del verde o del risparmio energetico». Ieri, intanto, è passato un primo accordo sulla pianificazione, «che poi sarà sottoscritto da Comune e parte privata», precisa Silvana Olivotti. Di strada da fare, da qui al taglio del nastro, ce n’ è ancora parecchia. Intanto, il sindaco ci tiene a sottolineare che nel nuovo progetto «non ci sarà cementificazione, ma case di classe energetica A e strutture al servizio dei cittadini, con ampi spazi verdi e una cessione a titolo gratuito di alcuni lotti per edilizia sociale e convenzionata. Sa che quando ero bambina a Grado eravamo in 10mila? Il nuovo quartiere creerà posti di lavoro, darà la possibilità di acquistare a prezzo convenzionato». Il sogno del ripopolamento, però, rischia di infrangersi prima di nascere. Non sui volantini anonimi, ma su un ostacolo più concreto: «Ora dovremo verificare questa situazione di crisi mondiale – chiude Zamparini -. E, nel caso, costruiremo con calma…».