L’assessore Miceli nega che il PUC serva per sanare i tre capannoni abusivi di Zamparini.
(da Epicentrobenevento.it )
Benevento 3 marzo 2009 – Benvenuto confronto……solo chi sceglie di non operare non commette errori. Perché, è di tutta evidenza, di errore si tratta: la fattispecie dei tre capannoni, oggi ancora esistenti dal lontano 2003, non può avere la destinazione erroneamente attribuitagli nella proposta di Puc. Tanto è vero, che abbiamo attivato ricorso al Tar per l’esecuzione degli obblighi a carico della ditta Zamparini, compreso l’abbattimento dei tre capannoni. L’essere riusciti ad attivare l’iter del Puc con la proposta deliberata dalla Giunta non può essere considerato un atto finale, ma una condizione necessaria per stimolare il confronto chiaro e sereno allo scopo di migliorarne il risultato finale: vivibilità e migliore qualità degli insediamenti abitativi con l’allestimento degli spazi pubblici.
Questo è il senso di una pianificazione nuova ed attuale per la città di Benevento. La proposta di Giunta è un atto, quindi, che non può essere considerato privo di errori o di scelte immodificabili, soprattutto per quanto attiene aree interessate da vicende complesse sviluppatesi nel corso degli anni, cosa non infrequente nella nostra città.
Un risultato quello del Puc, certamente più complesso rispetto al vecchio Prg, che può presentare più di prima motivi di osservazioni, e conseguentemente la necessità di correzioni o di rielaborazioni puntuali.
Ma questo non dovrebbe avvenire, è l’auspicio rilanciato prima di tutti dal sindaco, attraverso velenose polemiche o feroci critiche ma con spirito costruttivo da parte di ciascuno.
Sarà proprio l’amministrazione la prima ad essere impegnata a raccogliere e fare proprie le proposte condivisibili ed oggettivamente corrette.
Un fatto questo incontrovertibile, al pari della scelta di fare della politica urbanistica una pratica alla luce del sole, scegliendo la strada più lunga e tortuosa che possa esserci, che è quella del “fare”, del “proporre”, del “collaborare”, e non quella che per anni si è mostrata ad un’intera comunità, accontentandola (o, scontentandola) in ragione di mere utilità marginali che alla fine si è tradotta in un mero “non fare”, “omettere”, “abdicare”.
L’iter di approvazione del Puc del Comune capoluogo, dovrà avvantaggiarsi dell’apporto di una città intera, questo sì tanto consapevole e responsabile sia della nostra debole e fragile struttura sociale ed economica, sia, al contempo, della forza e del valore della nostra cultura e della nostra storia, al fine di rideterminare per una comunità intera un contesto di possibile sviluppo e di rinata centralità.
Dunque, ben vengano le eccezioni mosse a proposito dei capannoni, io stesso in qualità di delegato all’Urbanistica, forte del sostegno del primo cittadino, proporrò tale argomento quale osservazione emendante la bozza contenuta in delibera. Mi sembra la migliore prova, concreta e non dialettica, di apertura e confronto. Spero che questo continui ad essere il tenore delle prossime, auspichiamo numerose, proposte-osservazioni che arriveranno dalle forze sociali, economiche e politiche del territorio. Alle forze politiche che già in queste ore hanno voluto esprimersi sul documento nel suo complesso voglio ribadire che questo Piano non è stato pensato per lobby o apparati, la sua vocazione è guardare al futuro e fare delle scelte oculate su quale destino dovrà vivere Benevento.
Nessuna opzione di sviluppo può essere accantonata, la città non è nelle condizioni di snobbare la piattaforma logistica o altri insediamenti produttivi che con sforzo immane proviamo a far giungere qui. E’ partito il percorso del Puc, è bene che la città sia protagonista.
Angelo Miceli
Assessore all’Urbanistica del Comune di Benevento
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«Prendo atto delle dichiarazioni dell’assessore Miceli sullo “sbaglio” relativo ai tre capannoni di Zamparini. Non poteva che essere così. Si sarebbe aperta una pagina inquietante nel rapporto tra ente pubblico e privato, a difesa dei propri diritti e delle proprie aspettative. Aspettiamo ancora di conoscere, però, in che misura sono stati versati gli oneri di urbanizzazione, le ragioni della mancata realizzazione delle opere a sostegno dell’iniziativa (vie, ponti, svincoli, parchi) e gli atti che amministrativamente hanno legittimato l’apertura del centro commerciale». E’ quanto si legge in una nota del consigliere comunale Nicola Boccalone, che ieri aveva segnalato il “pasticcio” legato alla destinazione dei tre capannoni di Zamparini.
«Quando l’opposizione non è solo annunciata o fatta con proclami, si può – prosegue – tentare di offrire un contributo per la tutela della qualità amministrativa. Anche in questa direzione doveva essere letta la richiesta preventiva degli atti e dei documenti a supporto dell’idea Puc licenziata dalla giunta».
«Considerato l’apprezzamento per la critica preliminare e l’effetto sortito sulla vicenda dei tre capannoni, sarà ancor più utile e stimolante – conclude Boccalone – continuare nella ricerca degli “errori”. Non senza però sottolineare che, al momento, si è consumata l’anomalia di aver tenuto una conferenza stampa su atti per i quali non si era ancora avviato l’iter della loro pubblicazione all’Albo del Comune. E’ evidente che la tensione politica può giocare brutti scherzi».