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Piazza Farnese risponde all’appello della associazione familiari vittime della mafia

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(Tratto da www.antimafiaduemila.com)

Anche Salvatore Borsellino partecipa alla manifestazione pro magistrati organizzata dall’Associazione Familiari Vittime di Mafia. Un intervento molto sentito dal pubblico presente quanto accorato: “Ieri Sonia Alfano mi ha chiesto se poteva mandare il video delle immagini di Via d’Amelio o se queste avrebbero potuto toccarmi. Io vorrei che queste immagini fossero proiettate ogni sera in televisione, così che la gente possa rendersi conto di cosa è accaduto in quegli anni che hanno segnato la storia del nostro Paese. E’ sul sangue generato dalle stragi di Via d’Amelio, Capaci, via dei Georgofili ed altre che si reggono gli equilibri della Seconda Repubblica”. Poi commentando il video sulle intercettazioni tra Berlusconi e Dell’Utri che parlano della bomba di Vittorio Mangano: “Costringerei loro a vedere le immagini delle stragi di mafia in continuazione così che non potranno più scherzare sulle bombe”. E poi ancora: “Loro sostengono che Mangano sia stato un eroe, ma i veri eroi del nostro Paese sono altri. Sono gli uomini delle scorte di Giovanni e Paolo. Persone come Emanuela Loi che hanno dato la vita per proteggere quella di Paolo”. Salvatore Borsellino ha aggiunto sul caso intercettazioni: “Oggi vogliono bloccare le intercettazioni perché non vogliono più farci sentire certe cose. Vogliono insabbiare tutto”. “Io vorrei che certi argomenti venissero discussi nei Tribunali di Giustizia ma il problema è che oggi appena le indagini si alzano di livello subito vengono bloccate. Non c’è più il tritolo per fermare i magistrati oggi si passa alla delegittimazione e all’isolamento. Ringrazio Dio che Paolo non sia più vivo perché così non può subire questo trattamento ignobile”. “De Magistris, la Forleo, Apicella, oggi Genchi – ha continuato il fratello del giudice Borsellino – E’ in corso un’esecuzione e purtroppo la maggioranza dei cittadini ne è allo scuro perché i fatti vengono stravolti”. Sul Csm: “Mancino è una persona indegna. Dice che non ha incontrato Paolo ma non è vero perché nella seconda agenda mio fratello aveva segnato l’appuntamento. Come può non ricordare se in quel momento Paolo era il magistrato più nominato d’Italia?” “Voglio avere una risposta. Chiedo giustizia. Perché è stata sottratta l’Agenda Rossa dalla valigetta di mio fratello? Cosa è accaduto quel giorno? Che Paolo avesse scoperto la verità sulla trattativa ignobile tra Mafia e Stato? “Certe cose non le dico per farvi piangere o per scoraggiarvi. Al contrario. Io dico che questo è il tempo di reagire. L’Italia è alla deriva come Paese, peggio della Colombia. Noi dobbiamo riappropriarci del nostro Paese perché siamo noi lo Stato. Lo dico come cittadino e non solo come rappresentante dei Familiari delle vittime di Mafia. Lo dobbiamo ai nostri veri eroi. Ci resta una sola cosa da fare e lo dico prendendo in prestito la frase di un altro magistrato. Resistenza! Resistenza! Resistenza!” Dopo aver mostrato le immagini degli attentati e delle vittime di mafia Sonia Alfano è intervenuta dicendo: “Vi abbiamo mostrato le immagini crude degli assassini dei nostri familiari perché siano anche parte delle vostre famiglie”. Successivamente è intervenuta la figlia di Gaetano Longo, ex sindaco di Capaci ucciso dalla mafia: “Siamo qui per dare solidarietà ai magistrati che con coraggio si impegnano e credono nel proprio lavoro. Noi crediamo in loro per avere giustizia per i nostri familiari”. Sonia Alfano: “E’ una manifestazione a difesa della Costituzione” Interviene ancora Sonia Alfano: “Questa è una manifestazione per quei magistrati che hanno il coraggio di compiere il proprio lavoro e anche un richiamo per quelli che si auto imbavagliano. E’ una manifestazione a difesa della Costituzione e della giustizia. Una Costituzione che viene violata anche dalle più alte cariche dello Stato” Napolitano rompa suo silenzio Lo chiedono a gran voce i presenti in piazza Farnese per la manifestazione a sostegno della magistratura. Alcuni fischi sono partiti verso il Presidente della Repubblica Napolitano quando è stato rimosso uno striscione su cui era scritto: “Napolitano dorme, l’Italia insorge”. Dal palco Antonio Di Pietro ha stigmatizzato la rimozione dello striscione e si e’ rivolto direttamente a Napolitano: “Lei dovrebbe essere l’arbitro, a volte il suo giudizio ci appare poco da arbitro e poco da terzi”, ha detto. “Noi la rispettiamo – ha assicurato il leader Idv – ma lo possiamo dire o no, rispettosamente, che non siamo d’accordo che si lasci passare il Lodo Alfano, che non siamo d’accordo nel vedere i terroristi che fanno i sapientoni mentre le vittime vengono dimenticate?” “Il silenzio e’ mafioso e per questo non voglio rimanere in silenzio”, ha insistito Di Pietro. E di nuovo rivolto al Presidente della Repubblica, ha aggiunto: “Dica che i mercanti devono andare fuori dal tempio, dal Parlamento e noi lo approveremo”. Infine ha aggiunto: “Questa manifestazione è per dare solidarietà ai magistrati e per difendere l’Italia che oggi è governata da un regime piduista”. Successivamente è intervenuta nuovamente Sonia Alfano: “I cittadini italiani sono tutti chiamati ad informarsi, a prendere coscienza e far parte di questo ‘esercito’ assumendosi le proprie responsabilità per ridare dignità e valore alla politica”. Marco Travaglio ha invece fatto il quadro della situazione: “Siamo di fronte ad un paradosso. La Costituzione, il lavoro della magistratura, le intercettazioni servono per difendere i cittadini dai potenti e non viceversa. Il messaggio che si è lanciato con quel che è accaduto nell’ultimo anno e mezzo è di grande sfiducia nell’istituzione della magistratura. Sono accadute cose mai viste come un Ministro che chiede l’intervento del Csm per trasferire dei magistrati ed il Csm interviene addirittura facendo peggio. Così accadrà che nessun cittadino si sentirà tutelato e non si appellerà a nessuno per la difesa dei propri diritti”.

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