L’amministrazione Mastella affida la mensa scolastica alla cooperativa Quadrelle 2001 già duramente contestata da genitori e dipendenti.
Comunicato stampa del 27 settembre 2016
La gara per la mensa scolastica a Benevento è stata vinta dalla cooperativa Quadrelle 2001 affidataria dello stesso servizio anche per lo scorso anno, fino alla revoca per inadempienze.
La ditta avellinese in affari con la società Ristorò, è stata duramente contestata dai genitori che in gran parte hanno dovuto rinunciare al servizio molto scadente. Ai dipendenti non ha pagato per intero gli stipendi e i contributi fino al punto da costringere allo sciopero pure i sindacati che l’avevano sostenuta. Quadrelle 2001 ha sospeso dal servizio 15 dipendenti dalla CUB considerate infedeli e non le ha riassunte nonostante l’ordine di reintegro del giudice del lavoro ed ha subito diversi pignoramenti per debiti con dipendenti e creditori.
Durante la campagna elettorale Mastella aveva fatto sapere di non aver voluto incontrare la ditta di Quindici di cui non voleva neppure sentire parlare. Poi l’assessore Amina Ingaldi appena nominata, ha annunciato che quella ditta non sarebbe stata più invitata a gara e così è stato ma le argomentazioni di tale esclusione sono state parziali, sbagliate ed insufficienti al punto che il TAR, come avevamo abbondantemente previsto ed annunciato, l’ha riammessa.
Il sindaco Mastella ci tiene a sottolineare che lui, a differenza di altri non ben identificati, si muove nel solco della legge e quindi rispetta la decisione del Tar, ma allora, quando ha esclusa la Quadrelle 2001 dalla gara con motivazioni ridicole, era fuori dalla legalità? E dovrebbe anche riconoscere che hanno fatto cilecca i suoi consiglieri legali che hanno continuato a difendere quella gara che invece è viziata da diverse illegittimità.
In verità il Tribunale amministrativo regionale si è aggiornato per la decisione definitiva al prossimo 5 ottobre, ma l’amministrazione comunale non ha voluto aspettare ed ha consentito alla Quadrelle 2001 di presentare la sua offerta. Oggi, invece, il Comune di Napoli ha escluso la ditta avellinese dalla gara per il contenzioso in corso con altre amministrazioni.
Dopo la frettolosa riammissione della Quadrelle 2001 ci aspettavamo che il Comune consentisse la partecipazione alla gara anche delle altre due ditte escluse, ma così non è stato. È facile immaginare altri ricorsi, altri contenziosi, altri incarichi e spese legali inutili.
In questo quadro, con la esclusione dalla gara delle ditte normalmente concorrenti della Quadrelle 2001, il prezzo di aggiudicazione dovrebbe suscitare qualche riflessione.
La ditta di Quindici ha offerto 3,84 euro a pasto sul prezzo a base di gara di 4,00, quindi con un ribasso anomalo rispetto a quelli che la stessa società ha praticato in passato. Infatti si è aggiudicata la gara per il servizio da dicembre 2015 a febbraio 2016 al costo di € 2,89 e quello da marzo a maggio a 3,05 euro. Questa volta la Quadrelle 2001 che pure ci teneva a vincere a tutti i costi, ha offerto un costo molto più alto, 3,84 euro ma nonostante ciò si è aggiudicata la gara perché l’altra ditta partecipante ha offerto 4 (quattro) centesimi in più. E’ veramente fortunata la Quadrelle 2001!
Adesso è facile immaginare che le ditte escluse dalla gara per i motivi che il TAR ha già censurato a proposito della Quadrelle 2001, contesteranno l’aggiudicazione del servizio con il probabile stop delal mensa; i dipendenti che non saranno assunti presenteranno altri ricorsi al giudice del lavoro; i lavoratori e i creditori non pagati pignoreranno i soldi destinati alla società avellinese; i genitori stanchi di un servizio sempre più incerto per il quale dovrebbero anche pagare in anticipo, sceglieranno di portare il pasto da casa.
Questa è la continuità peggiorativa della amministrazione guidata da Clemente Mastella rispetto a quella di Fausto Pepe.
Il coordinamento