Flop mensa, le mamme non possono essere ricattate. Rischia di saltare il tempo pieno.
Comunicato stampa del 9 dicembre 2015
Come si poteva immaginare è cominciato questa mattina tra le polemiche, il servizio di mensa scolastica del Comune di Benevento. Le richieste di pasti che l’anno scorso erano circa 1.600, oggi si sono ridotte ad alcune centinaia compreso quelle per i professori. Naturalmente il sindaco Fausto Pepe e il comandante-dirigente Giuseppe Moschella ritengono che la responsabilità del crollo clamoroso delle richieste sia da attribuire ai Dirigenti scolastici che hanno consentito ai genitori di fornire ai bambini panini o pasti preparati a casa. In realtà, la circolare che annunciava l’inizio del servizio è arrivata tardi alle scuole e comunque nessuno si può nascondere dietro motivazioni burocratiche. E’ noto infatti, che molti genitori hanno rinunciato al servizio dall’inizio dell’anno, molti altri che hanno prenotato stanno comunicando le disdette e quelli che comunque aderiscono rimangono molto preoccupati soprattutto per il rapporto tra qualità e costo del pasto, troppo basso.
Da diverse settimane le mamme chiedono spiegazioni e la risposta nella sostanza è: questo è , se vi va bene, altrimenti riportate a casa i bambini all’ora di pranzo.
E’ una sfida inaccettabile! Si tratta di un servizio a domanda individuale e quindi i genitori non possono essere minacciati, ricattati, pressati, devono essere CONVINTI.
Le mamme, dopo l’esperienza passata hanno tutti i motivi per pretendere di essere rassicurate. Non possono essere trattate con il pugno di ferro perché se si stancano e rinunciano effettivamente e definitivamente al servizio, salta il tempo pieno, con tutte le inevitabili conseguenze.
Allora bisogna immediatamente cambiare registro.
La Quadrelle 2001 che stamattina non ha consentito alle 15 dipendenti iscritte alla CUB (quelle che hanno in passato segnalato il disservizio della Ristorò) di prendere servizio, deve dimostrare di non essere in continuità con i metodi di gestione della famiglia Barretta-Porcelli.
Il sindaco che finora ha affrontato pubblicamente la discussione solo su iniziativa di Altrabenevento, deve convocare una conferenza stampa e accompagnato dalla nutrizionista e dal legale della Quadrelle 2001, spiegare, carte alla mano, come mai il pasto che l’anno scorso costava 4,30 euro, adesso costa € 2,89. Come mai la Quadrelle 2001 ad ottobre per lo stesso pasto, riteneva che il costo non poteva essere inferiore a 4,79 centesimi e ora lo ha ribassato di quasi due euro? La spesa per i lavori a suo carico per il centro di cottura, incideva solo per 77 centesimi a pasto, come ha fatto a ridurre a € 2,89?
Fino a quando questo non sarà fatto, non sarà certamente la guerra dei numeri a ridare credibilità al servizio.
Per altrabenevento- Gabriele Corona