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Per Peppino De Lorenzo, Altrabenevento ha “terrorizzato” le mamme con la campagna contro la Ristorò.

Da Il Sannio Quotidiano del 29 ottobre 2015
Rubrica “Il ….legalmente” di Giuseppe De Lorenzo

MENSA SCOLASTICA, STORIA SENZA FINE

Per lunghi, interminabili mesi la nostra comunità è stata quotidianamente allertata sulla messa in dubbio della genuinità dei cibi somministrati agli studenti, molti dei quali bambini, presso alcune scuole cittadine.

Non è affatto nostra intenzione, nè abbiamo alcun diritto, di contestare l’accaduto. Intendiamo solo fare il punto della situazione senza ergerci, ed è naturale che sia così, in difesa dell’uno, la parte contestatrice, o dell’altro, chi si difende dalle accuse. Tutto ebbe inizio, si ricorderà, da quella fatidica pasta e ceci i cui residui furono trovati nel contenitore per la raccolta dei rifiuti. Di qui, un crescendo senza fine con accuse gravissime in cui, tra l’altro, si è parlato anche di cibi confezionati tra vermi e zolfo. In sostanza, un servizio mensa, stando a quanto, prove alla mano, denunciò Gabriele Corona, presidente di Altrabenevento, che non lasciava adito alla speranza. A suo dire, tutte le più banali norme igieniche e di preparazione non avevano, di certo, il loro soverchio.

E’ bene ipotizzabile quanto terrore tali notizie, tra l’altro diffuse a raffica, generarono, segnatamente, tra le mamme alcune delle quali, e giustamente, fecero sentire la propria voce anche, ed era naturale che così fosse, con toni forti.

Ogni mamma, che, per una legge della natura, è la sola ad avere tutto il diritto di tutela nei confronti del proprio figlio, si sentì, d’improvviso, defraudata di questo diritto naturale arrivando ad avere il dubbio che al suo figliuolo, al quale non faceva mai mancare alcunchè, una volta lasciato tra i banchi di scuola, venisse fornito del cibo privo delle più elementari norme igieniche. Un dubbio veramente enorme e ben si sa che quando quest’ultimo si insinua prende il posto di ogni più semplice rigore di logica.

Del resto, proprio le notizie a raffica, portate avanti per mesi, non facevano intravedere alcuna schiarita all’orizzonte. L’inchiesta, poi, si allargò a macchia d’olio coinvolgendo anche altri organi pubblici che afferivano allo stesso servizio mensa, come ad esempio, i sofferenti psichici allocati nelle strutture loro destinate.

Un polverone senza precedenti che tenne il banco per mesi sino a quando il servizio non fu, in forma cautelativa, sospeso con l’intento di essere ripreso a data da destinarsi.

Dopo un breve periodo di apparente tregua, la querelle è riscoppiata nel momento in cui è stata portata avanti la nuova gara d’appalto ed il botta e risposta tra Gabriele Corona e Giuseppe Moschella, dirigente dei servizi sociali di Palazzo Mosti, nonchè presidente della commissione che ha valutato le offerte. Malgrado Moschella avesse ribadito che i controlli sarebbero stati severissimi e condotti non solo da parte degli enti istituzionali previsti dalla normativa, ma anche da una commissione mensa in corso di nomina composta, quest’ultima, da genitori e da insegnanti delle scuole interessate con la presenza anche di un nutrizionista,per Corona neanche questa tacita assicurazione è servita ed ha intravisto ulteriori soprusi arrivando a paragonare detta gara addirittura a mafia capitale. Moschella ha dichiarato di essere costretto ad adire le vie legali per le offese ricevute.

In tutto questo caos senza precedenti Antonio Crispino, giornalista del Corriere della Sera, che, nel momento di maggiore trambusto si interessò del problema, è stato insignito del premio speciale di giornalismo dedicato a Santo Della Volpe appunto per la video-inchiesta sulle condizioni di lavoro per la mensa scolastica qui da noi.

In sostanza, non è mancato nulla. Al punto in cui siamo, però, si ritiene doveroso, fatti salvi è ovvio i doverosi, quotidiani, capillari controlli, che sull’argomento finalmente scenda un velo pietoso.

Si pongano in essere tutti i controlli di questo mondo, si ripete sacrosanti ed opportuni, ma si ponga fine al clamore mediatico che l’argomento ha sollevato considerando, tra l’altro, che il periodo è stato lungo, veramente lungo. Non è, infatti, ammissibile che le mamme, tutte le mamme, alcuna esclusa, possano continuare a vivere con questo patema d’animo. Ridiamo loro tranquillità al fine che al mattino, lasciati i propri figliuoli a scuola siano certe che i loro piccoli troveranno lì lo stesso amore e la medesima protezione lasciate a casa. Procedere su questa strada è assurdo, ma, principalmente, disumano.

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LA RISPOSTA di ALTRABENEVENTO

La ricostruzione che Giuseppe De Lorenzo ha fatto della vicenda mensa scolastica nella sua rubrica “Il … legalmente” è assolutamente distorta. Infatti, benché egli premetta che “Non è affatto nostra intenzione, né abbiamo alcun diritto, di contestare l’accaduto. Intendiamo solo fare il punto della situazione senza ergerci, ed è naturale, che sia così, in difesa dell’uno, la parte contestatrice, o dell’altro, che si difende dalle accuse” finisce per attribuire ad Altrabenevento una campagna mediatica (“polverone senza precedenti”) fatta di “notizie diffuse a raffica” contro la mensa che hanno “creato terrore” e tolto alle mamme la tranquillità.

In realtà, come i genitori hanno ribadito più volte, la loro preoccupazione è sorta quando hanno verificato che le autorità preposte ai controlli, dopo aver assicurato di aver trovato sempre “tutto a posto”, sono state clamorosamente smentite dai fatti accertati a seguito delle denunce di Altrabenevento. La Ristorò, ad esempio, non aveva l’agibilità dei locali, ha servito surgelati invece di ortaggi freschi come previsto dal contratto e Moschella l’ha dovuto multare, ha somministrato ai bambini la “carne separata meccanicamente” invece del “petto di pollo fresco” come indicato dal Capitolato, ha utilizzato pentole indecenti e cucinato nei locali attigui a quelli ancora pieni di zolfo.

De Lorenzo che è stato anche assessore, dovrebbe sapere che i cittadini non si lasciano incantare dalle campagne mediatiche di qualche associazione, si “terrorizzano” , invece, quando verificano che le istituzioni che dovrebbero garantirli, sono “distratte” o palesemente in contraddizione. Sorprende che questa semplice verità sfugga a De Lorenzo, che è anche medico e per di più psichiatra, cioè abituato a scandagliare la mente umana.

Il dottore, a proposito della gara in corso di aggiudicazione, sostiene: “malgrado Moschella (dirigente del Settore Servizi Sociali al quale De Lorenzo ha espresso solidarietà anche dopo la vide-denuncia del Corriere della sera n.d.r.) avesse ribadito che i controlli sarebbero stati severissimi e condotti non solo da parte degli enti istituzionali previsti dalla normativa, ma anche dalla commissione mensa ……, per Corona neanche questa tacita assicurazione è servita ed ha intravisto ulteriori soprusi arrivando a paragonare detta gara addirittura a mafia capitale. Moschella ha dichiarato di essere costretto ad adire le vie legali per le offese ricevute”.

De Lorenzo mostra di essere male informato perché, evidentemente, legge solo quello che scrive Moschella senza preoccuparsi di verificare quanto da me asserito. Infatti devo ricordare che sono stati proprio i Comitati dei genitori a segnalare che il sistema dei controlli indicato nel Capitolato redatto dal comandante-dirigente, è uguale a quello previsto in passato che ha determinato confusione e conflitto di competenze tra Comune, Asl e Commissione mensa. Per questo hanno redatto con la nutrizionista una proposta di Carta dei servizi chiedendo, inutilmente, che fosse approvata. Infine, a proposito di richiamo a mafia capitale, devo precisare che il 9 ottobre, commentando il ricorso presentato dal legale della ditta Quadrelle 2001 contro l’aggiudicazione del servizio ad altra ditta, ho scritto: “L’avv. Balestrieri è profondo conoscitore di questi intrecci perché è anche amministratore di una ditta che si occupa di ristorazione collettiva, la Global Service Food di Roma, da non confondere con la Global Service La Cascina di Roma coinvolta nella vicenda giudiziaria Mafia Capitale sempre per la mala gestione delle mense scolastiche”. E’ evidente che De Lorenzo non ha proprio letto questo comunicato e ha dato per oro colato le affermazioni di Moschella. Per concludere voglio ricordare che se altri, ad esempio medici o giornalisti o amministratori (attuali o ex), avessero ascoltato le reiterate lamentale e le proteste dei genitori, non sarebbe stato necessario l’intervento di Altrabenevento e i dipendenti onesti non avrebbero dovuto rischiare il posto di lavoro per denunciare lo scandaloso servizio mensa scolastica di Benevento.

Gabriele Corona

© Altrabenevento

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