La Fiera di Morcone, dimentica la vocazione e procura provvedimenti giudiziari
Perché la FIERA di MORCONE non contribuisce a difendere l’ALTO TAMMARO dall’assalto speculativo? Provvedimenti giudiziari per la gestione e la costituzione dell’Ente organizzatore.
Comunicato stampa del 14 settembre 2015
Comincerà il 23 settembre la Fiera di Morcone che fino a pochi anni fa veniva proposta come manifestazione capace di favorire lo sviluppo sostenibile in tutto l’alto Tammaro. L’idea non era male perché ai confini con il Molise, all’ingresso del Parco del Matese, lungo il Tratturo della transumanza Pescasseroli- Candela, si potevano davvero promuovere efficacemente l’agricoltura di qualità, i prodotti tipici e il turismo, l’artigianato artistico, la difesa e la valorizzazione del territorio e dei Beni Culturali.
Ed invece, da diverso tempo, quella fiera non svolge più il compito assegnato e non è neppure l’occasione per riflettere sull’aggressione a quel territorio che recentemente ha costretto il “Fronte ambientalista contro l’eolico selvaggio” ad occupare simbolicamente proprio il Regio Tratturo per denunciare l’annunciata installazione di altre enormi pale eoliche sui bellissimi crinali montuosi e la costruzione di una centrale elettrica interrata sulla faglia sismica attiva.
La Fiera, assolutamente avulsa dal contesto ambientale e produttivo dell’Alto Tammaro, diventata solo una operazione commerciale per vendere prodotti di varia provenienza e che quest’anno punta essenzialmente sul business dei “matrimoni”, è organizzata dal Centro Fiere di Morcone, una associazione nata il 4 settembre del 2010 ma che vanta, come scritto sul proprio sito web, una esperienza di quarant’anni. In realtà, la nuova associazione è stata costituita nell’estate di cinque anni fa, solamente dal Comune e dalla pro-loco di Morcone con la sola adesione della CNA- Confederazione Nazionale dell’Artigianato, per subentrare all’Ente Fiera “Alto Tammaro” che associava vari Enti locali e diverse federazioni di agricoltori ed artigiani, uscito di scena a seguito di problemi gestionali. Nel 2014, infatti, sono stati rinviati a giudizio per “false comunicazioni sociali” avendo riportato “poste rivelatesi false” nei bilanci di tale Ente, dal 2006 al 2011, il sindaco di Morcone, Fortunato Costantino, tuttora in carica, gli ex presidenti Ferdinando Pisco e Marzio Cirelli, assessori comunali in carica, e il liquidatore Salvatore Bizzarro.
Ma anche la nascita frettolosa della associazione “Centro Fiere di Morcone” subentrata all’Ente Fiera Alto Tammaro, è finita all’attenzione della Procura della Repubblica di Benevento che recentemente ha concluso le indagini a carico del presidente della Confederazione Nazionale dell’Artigianato, Antonio Catalano, ritenuto responsabile di “falso ideologico” e “falso in scrittura privata” proprio per gli atti relativi alla partecipazione della CNA alla associazione fieristica. La denuncia dalla quale ha preso avvio la indagine è stata presentata da Gerardo Bontiempo e Armando Ciardiello, ex dirigenti CNA, assistiti dall’avvocato Nunzio Gagliotti.
Il Partito Democratico di Morcone, sostiene che la Fiera, anche con la nuova gestione, continua ad accumulare debiti e quindi sarebbe necessario che domani durante la conferenza stampa di presentazione della 42° edizione della manifestazione espositiva, il sindaco di Morcone, Costantino Fortunato, l’attuale presidente del Centro Fiere Morcone, Giuseppe Solla, il presidente della Camera di Commercio (che prima partecipava all’Ente Fiera Alto Tammaro ma che non ha aderito al Centro Fiere di Morcone) Antonio Campese e il presidente della CNA, membro della giunta della CCIAA, Antonio Catalano, forniscano informazioni chiare sullo stato finanziario della fiera e il ruolo che essa dovrebbe svolgere per difendere l’alto Tammaro e promuovere lo sviluppo sostenibile di quel territorio.
Per altrabenevento – Gabriele Corona