Gli insegnanti hanno fornito “assistenza educativa” ai bambini costretti a mangiare i pasti della Ristorò?
Comunicato stampa del 5 maggio 2015
Il consigliere comunale Roberto Capezzone con una interrogazione al sindaco, sostiene gli insegnanti delle scuole elementari e materne di Benevento i quali giustamente chiedono, come previsto dal Contratto Nazionale per il personale della Scuola, il pasto gratuito quando rimangono a mangiare con i bambini.
Capezzone, dopo aver ricordato che il servizio mensa affidato alla Ristorò è ancora sospeso a seguito di numerose protese- oggetto peraltro di una sua precedente interrogazione rimasta senza risposta- segnala che agli insegnanti non viene fornito neppure il Buono Pasto sostitutivo. Non discuto il diritto contrattualmente garantito, ma vorrei approfittare della interrogazione per qualche riflessione proprio sul comportamento che gli insegnanti hanno avuto mentre soprattutto i genitori protestavano per lo scandaloso servizio di mensa scolastica. Ricordo, prima di tutto, che il Buono Pasto tocca a quei lavoratori che effettuano la pausa prima del rientro pomeridiano e non hanno il tempo per raggiungere la residenza per mangiare. Ed infatti, si tratta di ‘pausa’dal lavoro da usufruire obbligatoriamente per almeno 30 minuti e massimo due ore. Per gli insegnanti, invece, il tempo per mangiare è considerato orario di lavoro perché devono rimanere in compagnia dei bambini e garantire “assistenza educativa alla mensa”.
Molti insegnanti hanno ‘assistito’ i bambini, soprattutto quelli delle materne, mentre mangiavano, ma mi viene spontaneo chiedere: è stato ‘educativo’ il comportamento di quelli che hanno fatto finta di non vedere e non sentire le lamentele per il pasto sgradevole? E’ stato ‘educativo’ far finta di niente anche quando le mamme hanno segnalato la strana avversione dei figli per quei pasti? E’ stato ‘educativo’ sostenere sempre e comunque che il pasto era ottimo e quindi vietare ai genitori (come è successo in alcune scuole) di poter almeno fornire ai bambini il panino, a proprie spese? Quale ‘insegnamento’ hanno ricevuto quei bambini quando si sono accorti che i loro riferimenti ‘educativi’ non hanno protestato per ‘quieto vivere’ oppure per disattenzione, ad esempio quando non si accorgevano che le vaschette non contenevano il pasto indicato sui menù affissi a scuola proprio perché loro controllassero?
Per Altrabenevento – Gabriele Corona