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Il Consiglio Comunale deve valutare il servizio mensa anche se i Barretta sono grandi elettori del PD.

12 marzo 2015 – Lettera aperta al capogruppo del PD, Giovanni Zarro

“Per il servizio di mensa scolastica, le violazioni contrattuali sono evidenti, accertate e documentate. I Barretta sono grandi elettori del suo partito e anche per questo lei non può non approfondire i fatti da noi denunciati. La Commissione mensa non si è mai riunita. Il comandante Moschella dimostra di non essere sereno e per questo va sostituito”.

Onorevole, tutti riconoscono la sua lunga esperienza politica e istituzionale e per questo motivo devo confessare la mia meraviglia per il suo intervento nell’ultimo consiglio comunale che, dopo quattro mesi di proteste e polemiche, avrebbe dovuto discutere del servizio di mensa scolastica di Benevento.
Eravate presenti, se non ho visto male, solo in 13 consiglieri (Izzo, Zarro, Fiore, Tanga, Miceli, Zollo, Molinaro, Zoino Mario, De Nigris, Ambrosone, Quarantiello, Orlando, Caputo), su 32 eletti per rappresentare il popolo. Sui banchi della Giunta, c’erano: il sindaco, gli assessori Coppola, Iele e a tratti anche Iadanza. Erano assenti gli altri sei (Del Vecchio, Pannunzio, Castiello, Lepore, Coletta e De Luca).
Il suo impegno e la sua presenza, considerato il contesto, sono encomiabili, ma mi consenta di dire che il suo intervento è stato banale e assolutamente inaccettabile. Lei, infatti, si è limitato a dire che ‘tra la posizione ufficiale (il comandante Moschella, la ASL, i Nas e la Commissione Mensa) e la posizione non ufficiale (Altrabenevento e i genitori) doveva necessariamente scegliere quella ufficiale, concludendo “dagli atti esaminati non risultano violazioni contrattuali e pertanto questo consiglio è utile per rassicurare i genitori: state tranquilli, è tutto a posto”.
Ma quali sono “gli atti esaminati”, se in consiglio non è stato portato uno straccio di carta?
Nessuno ha relazionato, nessuno ha consegnato o esibito documenti. Neppure nella sede istituzionale, il Consiglio Comunale, è stato possibile capire sulla base di quali verbali, accertamenti o relazioni, il comandante Moschella e il sindaco Fausto Pepe da mesi sentenziano, insieme alla Ristorò “è tutto a posto”!
L’unico atto, documento ufficiale, come succede da mesi, lo abbiamo fornito noi: la vaschetta del ‘secondo’ servito dalla Ristorò martedì a tutti i bambini delle scuole materne ed elementari.
Quando sono stato interrotto dall’immotivato e ridicolo tentativo di sequestro della vaschetta da parte di Moschella, stavo spiegando di averla portata affinché il consiglio notasse innanzitutto due cose: le ‘carote surgelate’ e la mancata indicazione della grammatura. Mi rendo conto che queste possono sembrare piccolezze ai consiglieri, concentrati sulle grandi strategie politiche per le prossime elezioni regionali e comunali, ma sono invece importanti per l’argomento che il consiglio avrebbe dovuto trattare, cioè verificare se vi siano violazioni contrattuali relative al servizio di mensa scolastica. E proprio quella etichetta che Moschella voleva sequestrare – senza indicare quale reato io stessi commettendo ‘regalandola’ al sindaco- dimostra che ci sono almeno due violazioni. Secondo il Capitolato di Appalto, le verdure devono essere fresche e la grammatura dei cibi forniti deve essere chiaramente indicata sulle etichette.
Il consigliere Luigi De Nigris che sicuramente quel Capitolato lo ha letto, ha spiegato chiaramente che la indicazione delle grammature è fondamentale per liquidare le fatture alla Ristorò. Come ha fatto il dirigente Moschella, quando ha ordinato il pagamento delle fatture a favore della Ristorò, ad attestare che il contratto viene rispettato se non ha mai visto o controllato la grammatura dei pasti che invece è indicata sui menù predisposti dalla ASL e allegati al contratto?
Vede, onorevole Zarro per accertare queste violazioni contrattuali ed altre da noi varie volte segnalate, non serve attendere complicati esami di chissà quali autorità preposte, come fa il sindaco da mesi, basta leggere semplicemente il Capitolato e guardare le etichette o visitare il centro cottura. Ma lei, quel Capitolato non lo ha letto e come buona parte dei suoi colleghi, non è mai andato alla Ristorò ed è arrivato impreparato al Consiglio su un argomento tanto importante. Da lei, per l’esperienza che ha e la carica che ricopre ci aspettavamo una discussione sui ‘fatti’ da noi segnalati. Mi riferisco soprattutto al fatto che il consigliere comunale Pasquale Fiore del PD, il gruppo che lei presiede, è dipendente della Ristorò, conoscitore dei conti della società, e che i membri della famiglia Barretta sono grandi elettori del suo partito e tali si sono dimostrati anche alle ultime primarie. Dunque, anche per questi motivi lei doveva attenersi ai fatti. Come ha scelto di fare il suo collega di partito, il consigliere Miceli, che ha raccontato il disagio delle famiglie costrette a ritirare i bambini da scuola per farli mangiare a casa. Miceli ha anche ricordato che quando era assessore all’Urbanistica sono state chiuse le attività produttive che non avevano il Certificato di Agibilità e si è chiesto come mai è stato firmato il contratto con la Ristorò che quel certificato non lo ha mai avuto.
E allora torniamo all’operato del dirigente Moschella. Martedì sera ha avuto addirittura l’ardire di sostenere che la commissione mensa si è più volte riunita ed ha effettuato i controlli e le verifiche sul servizio della Ristorò. Ma questo non è vero!
La commissione mensa, che secondo il capitolato deve essere presieduta da un funzionario comunale e composta da un rappresentante dei genitori e un insegnate per ognuno dei 14 plessi scolastici, non si è MAI riunita, non ha MAI effettuato alcun sopralluogo e non ha MAI redatto alcun verbale. Se lei avesse letto il Capitolato si sarebbe accorto che le verifiche improvvise e non annunciate della Commissione Mensa non possono essere confuse con le ‘visite guidate’ organizzate dalla Ristorò come e quando vuole, addirittura filmando le mamme che non hanno dato alcuna autorizzazione e rimproverando quelle che si sono permesse nei giorni scorsi di esprimere su Facebook critiche o dubbi sul servizio mensa. Chi ha autorizzato tutto ciò? Chi consente alla Ristorò comportamenti palesemente illegittimi ed arroganti? Onorevole Zarro, lei non può fare finta, come il sindaco di non sapere.
Pare che su questo argomento il consiglio dovrà essere riconvocato e quel giorno sarà necessario anche capire e valutare esattamente quali controlli sono stati finora effettuati. A tal proposito non devo ricordare a lei, che secondo il Regolamento comunale degli uffici e dei servizi, la valutazione sul comportamento del Dirigente dei Servizi al cittadino, Giuseppe Moschella non può essere valutato dal dirigente-colonnello-comandante della Polizia Municipale, Giuseppe Moschella. L’operato di un Dirigente spetta al Segretario Generale che è anche Responsabile Anticorruzione.
Intanto le preannunciamo che nella prossima settimana terremo la nostra seconda conferenza stampa sull’argomento alla quale possono partecipare tutti, Ristorò, lavoratori, genitori, sindacalisti, amministratori. Ci teniamo molto alla sua presenza, così potrà capire qual è la differenza tra le chiacchiere della ‘ufficialità’, cioè il consiglio comunale, e i fatti della ‘non ufficialità’ ciò Altrabenevento e i soggetti che patiscono questo disservizio mensa.
Per Altrabenevento- Gabriele Corona

© Altrabenevento

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