Visita guidata alla Ristorò e video messaggio
VISITA GUIDATA alla RISTORO’ e VIDEO MESSAGGIO.
La conferenza stampa di questa mattina (alle 11) è aperta solo ai giornalisti accreditati, con regole da Casa Bianca, per impedirci di partecipare.
Per aiutare i giornalisti a districarsi tra capannoni, uffici tecnici e magazzini inaccessibili, proponiamo la seguente visita guidata. Invece, utilizziamo il video per porre alla Ristorò pate delle domande che tanto la spaventano.
Visita guidata alla Ristorò
Signori giornalisti,
questa mattina per la conferenza stampa convocata dalla Ristorò con modalità simili a quelle usate dalla Casa Bianca, visiterete uno dei capannoni della famiglia Barretta-Porcelli, utilizzato anche come centro di cottura della mensa scolastica, in piena zona industriale, tra discariche mai bonificate e industrie che producono di tutto con lavorazioni anche notturne che ammorbano l’aria.
Il primo capannone, di colore giallo, lo avete visto arrivando qua sulla vostra destra. Costeggia la via Traianea che porta a Ponte Valentino soffocato dalla vegetazione spontanea per l’assoluta indifferenza delle nostre autorità varie. Quell’edificio fu realizzato quasi vent’anni fa dalla società “Complesso polivalente Rossana” il cui amministratore era la signora Rossana Porcelli, maritata Barretta. Vi si producevano surgelati e ospitava anche il centro di cottura della mensa scolastica fino a maggio 2013, quando bruciò.
Da ottobre 2013 per il servizio mensa la soc. Ristorò utilizza parte del capannone costruito dalla soc. “Immobiliare dodici stelle”, sempre amministrata da Rossana Porcelli. Ambedue le strutture sono state costruite con finanziamenti pubblici che hanno procurato alla famiglia Barretta-Porcelli qualche grana giudiziaria sanata con un patteggiamento nel 2004.
Dal cancello, guardando sul tetto dell’edificio, notate che mancano i camini e le canne fumarie che facevano bella mostra fino a quando Altrabenevento non ha denunciato la presenza di zolfo nei locali attigui alle cucine (non se ne erano accorti i controllori di Comune, ASL, Arpac, ecc, ecc.)
Dopo quella “segnalazione” sono stati ripuliti i locali utilizzati per la produzione di fitofarmaci da zolfo interrotta diversa anni fa. Le attrezzature e il minerale mischiato a porcherie varie, sono rimasti fino a dicembre scorso nel locale interno, proprio dietro le cucine e sotto la tettoia confinante (Vedi foto ricordo allegate).
La prima parte del capannone che trovare sulla vostra sinistra ospita lo studio tecnico BARRETTA & PARTNERS dell’ing. Gianluigi Barretta, amministratore della società finanziaria I.P.I. Finance con sede a Milano, proprietaria di parte del capannone ereditato a seguito di una serie di scissioni e cessioni delle quote delle due società madri.
In questo studio si progettano i più grandi interventi edificatori in programma a Benevento, a cominciare dall’intervento che Giustino Costruzione vorrebbe realizzare a Santa Clementina, in area archeologica. L’ing. Gianluigi Barretta, che è anche membro della Commissione Edilizia del Comune di Benevento, risulta lavoratore dipendente della mensa scolastica, cassintegrato, assunto dalla Ristorò di cui è socio insieme alla sorella Adiutrice, legale della società, autore di una recente ridicola lettera di diffida alla stampa.
Dietro ai locali dell’accorsato studio tecnico c’è l’ufficio del commercialista Pasquale Fiore, anch’egli dipendente e cassintegrato della Ristorò, consigliere comunale del PD a Benevento e componente della Commissione Consiliare Servizi Sociali-Pubblica Istruzione che si occupa anche della mensa scolastica.
Subito dopo, proseguendo la visita al capannone, trovate i locali destinati alla realizzazione del “secondo centro di cottura” condizione indispensabile per vincere l’appalto per il servizio di mensa scolastica. Per un periodo erano stati fittati per il Polo Calzaturiero, una truffa a danno di 290 giovani disoccupati.
I lavori per le nuove cucine, in corso da tempo ad opera di alcuni lavoratori ingaggiati da una società individuale che fa capo al sindacalista aziendale della UIL, non erano stati autorizzati dal Comune (ma anche questo è emerso dopo la segnalazione di Altrabenevento) e adesso sono oggetto di una sanatoria. Per l’allestimento delle cucine vengono in gran parte utilizzati pannelli, tubazioni, attrezzature e suppellettili recuperati dai locali bruciati.
E finalmente siete arrivati al “ristorante” attivo da alcuni anni, nato come mensa del Polo Calzaturiero e collegato con il centro di cottura della mensa scolastica che adesso, dopo le polemiche con Altrabenevento, troverete passato a nuovo. Alle finestre notate anche le zanzariere che, secondo la signora Rossana Porcelli, impediscono agli insetti di finire nella “pasta e ceci”. Vedete certamente i pentoloni piantati a terra, come quello di cui abbiamo mostrato la foto nella conferenza stampa “Scarpe e ceci” del 16 dicembre e adesso opportunamente sostituito. Come potete notare la dimensione è tale da consentire sicuramente a qualunque dipendente di potarlo “furtivamente” in mensa, fissarlo a terra, fotografarlo e poi spiantarlo e riportarselo senza che la Direttrice se ne accorge. Trovate ad accogliervi anche diversi dipendenti, precettati, ai quali non sono stati riconosciuti gli aumenti contrattuali, non sono stati versati i contributi degli ultimi due mesi, ma sono stati finalmente consegnati i nuovi grembiuli così non devono utilizzare ancora quelli con il marchio delle ditte che precedentemente svolgevano il servizio.
Come sapete già, per questo centro di cottura non è mai stato rilasciato il “certificato di agibilità”. L’amministrazione comunale sta per chiudere un ristorante in città perchè ha aperto senza questo certificato obbligatorio, ma per il centro di cottura della mensa scolastica se ne può fare a meno!
Se lo chiedete, certamente la Ristorò vi farà visitare tutti i depositi di materiali della mensa.
Per gli altri aspetti relativi al servizio mensa, già oggetto di diversi comunicati di Altrabenevento, rinviamo alla conferenza stampa che organizzeremo a breve e che sarà aperta a tutti, in risposta a quella odierna della Ristorò.
Per altrabenevento- Gabriele Corona