Un bel “Mi piace” alla Ristorò che minaccia i giornalisti e licenza i dipendenti che resistono ai ricatti.
La famiglia Barretta-Porcelli che gestisce il servizio di mensa scolastica del Comune di Benevento, è in preda ad una crisi di nervi.
Licenza i dipendenti che non si piegano ai ricatti, punisce quelli in cassa integrazione che mettono “Mi piace” ai post su Facebook in cui si parla degli scandalosi compensi al figlio ingegnere (socio al 50%) mentre la figlia avvocato (socio per l’altro 50%) pretende l’oscuramento dei giornali online che hanno pubblicato i comunicati di Altrabenevento che ritiene diffamanti senza indicare il perchè.
Ecco il testo integrale della incredibile DIFFIDA inviata agli organi di informazione online.
Benevento 11.2.2015
Raccomandata AR recapitata a mezzo e mail
DIFFIDA CANCELLAZIONE PUBBLICAZIONI ON-LINE
In nome, per conto e nell’interesse della Ristorò Srl con sede legale in Pietradefusi (AV) alla via dell’Industria, 1 e sede operativa in Benevento alla contrada Ponte Valentino zona ASI Z5 in persona del legale rappresentante P.T. dr. Mariarosaria Favino, con la presente
INVITO E DIFFIDO
l’Editore, il Direttore del quotidiano e il Responsabile del sito internet alla immediata cancellazione di tutte le pagine online riferite ai comunicati stampa provenienti da Altrabenevento, Gabriele Corona, CUB, Marcelo Amendola ed aventi ad oggetto il servizio mensa prestato dalla Ristorò in favore delle scuole materne ed Elementari del comune di Benevento.
Tali pubblicazioni hanno offeso e oltraggiato gravemente l’onore, il decoro, l’immagine e la reputazione della mia assistita, oltre a quella del comune di Benevento, la Polizia Municipale di Benevento, della ASL di Benevento, dell’ARPAC, di Benevento e dei NAS dei carabinieri di Salerno, organi che nel corso delle ispezioni effettuate non hanno mai riscontrato alcuna anomalia.
Oltretutto, tali pubblicazioni creano un ingiustificato allarme sociale che sta rendendo oltremodo gravoso il regolare servizio pubblico di mensa scolastica.
Le predette notizie e le immagini ivi riprodotte, dai contenuti mai verificati, sono palesemente veicolo di gravissime fattispecie continuative di reato.
Per tutti i rilievi di cui innanzi sussistendo una vostra responsabilità in solido con i soggetti dai quali avete attinto le false notizie, espressamente
VI SIGNIFICO
che, in caso di vostro inadempimento- entro e non oltre due giorni da oggi- mi vedrò costretta, mio malgrado, a ricorrere alla competente Procura della Repubblica, al fine di scongiurare l’aggravamento o la protazione delle conseguenze del reato di diffamazione telematica, calunnia e di ogni altra fattispecie criminosa configurabile, anche in concorso, con contestuale richiesta di applicazione della misura cautelare del sequestro preventivo del vostro sito on line e/o comunque delle pagine e di ogni danno subito e subendo.
Non seguiranno ulteriori preavvisi.
In attesa di riscontro
Avv. Adiutrice Barretta