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La corruzione non risparmia nemmeno il Servizio 118. Ma la De Girolamo non è indagata.

Da Il Fatto Quotidiano del 12 gennaio 2014

De Girolamo, il verbale che la accusa: “La società amica che finanzia il Pdl”
Il verbale di Pisapia, ex direttore amministrativo dell’Asl di Benevento, che davanti ai pm dice: “Proselitismo politico utilizzando la pubblica amministrazione e gli stipendi. E’ voto di scambio”. L’affare delle ambulanze e la società amica che assicura fondi al congresso del partito

di Vincenzo Iurillo e Marco Lillo

Una società gradita agli uomini di Nunzia De Girolamo è stata favorita nell’appalto milionario del 118 di Benevento mentre un’altra, sgradita al “direttorio politico–partitico” (come lo chiama il gip dell’indagine sulla Asl di Benevento che non vede indagata la De Girolamo) è stata penalizzata con pagamenti ritardati. La ragione? La società amica aveva sponsorizzato il congresso del Pdl. Sono le accuse del manager Felice Pisapia, contenute in un verbale inedito di gennaio 2013. La gara del 118 è il capitolo più importante dell’informativa della Guardia di Finanza del 12 dicembre scorso che Il Fatto ha pubblicato integralmente online. Vi si possono leggere le trascrizioni delle parole di Nunzia De Girolamo in materia. A casa del padre, quel giorno di luglio del 2012, ci sono due collaboratori dell’allora deputato Pdl, il giornalista Luigi Barone e l’avvocato Giacomo Papa, suo vicecapogabinetto e poi i vertici della Asl, il Direttore generale Michele Rossi, tuttora in carica, e Felice Pisapia, colpito da un provvedimento restrittivo il 27 dicembre.

Nunzia chiede a Pisapia se sia possibile fare un affidamento diretto per il 118, un appalto triennale che vale 12 milioni di euro. Il manager le dice che ci vuole una gara. Giacomo Papa parla di “by–passare la gara”. Pisapia sostiene che è rischioso e Nunzia sembra d’accordo ma quando cominciano a opporle motivi formali sbotta contro “ste cazzo di carte”. Pisapia racconta ai pm di avere sventato la manovra di De Girolamo e compagni per la nuova gara rifiutandosi di consegnare a Giacomo Papa, attuale vicecapogabinetto del ministro dell’Agricoltura, i capitolati in anticipo. Il pm di Benevento Giovanni Tartaglia Polcini 11 mesi dopo questo interrogatorio ha chiesto per la gola profonda il provvedimento restrittivo. Ma ha anche chiesto alla Finanza di accertare se nelle conversazioni registrate ci siano reati. Allo stato la Finanza non ne ha trovati. Ecco cosa dice al pm Pisapia.

 Pisapia: Michele Rossi, dg della Asl, vuole danneggiare Sanit per favorire altri, tipo Modisan.

Pm: Perché e come?

 P.: Emerge da incontri politici in cui Sanit veniva demonizzata mentre Modisan, che aveva sponsorizzato il congresso del Pdl, veniva esaltata. (Le due società svolgevano insieme il servizio del 118 in associazione di imprese ma secondo Pisapia Sa-nit era danneggiata con il “mancato pagamento di spettanze”, Ndr) Modisan aveva anche altri appalti con l’azienda per cui poteva essere pagata ad altro titolo ed, essendo stato bloccato il pagamento del servizio 118, Sanit entrava in crisi mentre Modisan riusciva a sopravvivere.

 Pm: Lei era presente a questi incontri politici? Si rende conto della gravità delle dichiarazioni che sta dicendo?

P.: Me ne rendo conto perché ho tentato di impedire quanto appena dichiarato

PM: Lei intende ribadire che sono stati ritardati i pagamenti a una società non già per ragioni di regolarità contabile ma per motivi politici?

 P.: Per quanto riguarda la Sanit sicuramente.

 PM: Chi era presente a questi incontri politici? (Il pm non ha ancora ricevuto il cd con l’audio degli incontri, Ndr). P.: Michele Rossi (Dg dell’Asl), Ventucci (dirigente dell’Asl), l’avvocato Giacomo Papa, e Luigi Barone. PM: Tutti erano consapevoli di quanto lei ha detto? P.: Sì PM: A che titolo partecipavano alle riunioni? P.: partecipavano in qualità di esponenti del Pdl vicini a Nunzia De Girolamo. PM: l’onorevole De Girolamo era a conoscenza di quanto lei ci sta dichiarando?

P.: Sì. Lei era presente a casa del padre a San Nicola Manfredi. PM: Lei in quell’occasione ebbe modo di dire che si trattava di atti illegittimi?

P: Ero l’unico a dirlo e mi riferivo alla gestione complessiva dell’azienda e agli affidamenti diretti effettuati anche per cifre di un milione di euro e che non sono stati effettuati perché l’ho impedito non fornendo documentazione a chi era stato incaricato di occuparsi di questa cosa.

 PM: Faccia i nomi, date e circostanze

P.: Avrei dovuto consegnare personalmente i documenti dei capitolati da predisporre all’avvocato Giacomo Papa che avrebbe operato le sue modifiche per poi consegnarle a me per l’Asl.

PM: Ma che c’entra Papa con il capitolato dell’Asl?

P.: Niente

 PM: Per conto di chi doveva predisporre questi capitolati l’avvocato Papa, dal lato delle imprese?

P.: Come impresa non lo so ma come committenza per conto del direttore generale Rossi e della deputata predetta (Nunzia De Girolamo, ndr).

 PM: E’ successo solo in questa occasione?

 P.: No abbiamo fatto anche altre riunioni (…) nel senso di comporre le commissioni mediche in maniera da renderle affini all’orientamento politico del direttore generale chiaramente per fini elettorali, avevano necessità di voti. Si fa proselitismo politico utilizzando la pubblica amministrazione e gli stipendi. PM: Si rende conto che lei sta accusando le persone del delitto di voto di scambio o quanto meno abuso di ufficio?

 P.: Sì.

“Siamo esterrefatti che esponenti di Forza Italia, un partito per definizione garantista, si prestino a cavalcare una operazione del genere” ha detto ieri Fabrizio Cicchitto del NCD. E ieri Mara Carfagna ha subito corretto il tiro: “non ho in alcun modo avanzato l’ipotesi di sostenere una mozione di sfiducia nei confronti del ministro De Girolamo”.

Su Il Fatto Quotidiano on line è pubblicato il verbale di dichiarazioni rese al Pubblico Ministero a gennaio 2013

 

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