Slai Cobas: anche gli incentivi ai dipendenti sono diventati strumenti di corruzione.
Slai Cobas- Comunicato stampa del 10 gennaio 2013
Il Giudice per le Indagini Preliminari nella Ordinanza con la quale ha disposto i provvedimenti cautelari (arresti e obblighi di dimora) relativi al sistema di corruzione evidenziato dalla indagine sugli appalti al Comune di Benevento, mette in evidenza “la particolare mediocrità del personale tecnico e dirigente …. che a parte la disonestà manifestata… appare del tutto inadeguato. I dirigenti ed i tecnici vengono fuori … come vasi di coccio di manzoniana memoria, stretti nella morsa costituita da una parte dall’arroganza dei politici disonesti e dall’altra dalle blandizie e dai favori offerti da imprenditori spregiudicati…”
E’ un giudizio stroncatorio che però fa riferimento ai fatti emersi dalla indagine che vede come indagati per gravi episodi di corruzione, 12 tra dirigenti, tecnici e direttori organizzativi dell’Ente.
E’ chiaro che nessuno di noi gioisce per i provvedimenti restrittivi e il coinvolgimento di colleghi nella vicenda giudiziaria, ma dobbiamo anche ricordare che molte volte abbiamo insistito affinchè la organizzazione dei settori comunali e la gestione del personale fosse orientata ai principi della correttezza e della efficacia dell’azione amministrativa.
Non siamo stati ascoltati perché le amministrazioni che si sono susseguite, dal 1998 ad oggi, hanno sempre preferito la gestione clientelare del personale, compreso la attribuzione degli incentivi per la progettazione e la gestione delle opere pubbliche ai tecnici comunali per le variante fatte nell’interesse delle ditte, la certificazioni e i mandati di pagamenti per lavori non eseguiti.
Indipendentemente dall’esito delle indagini penali, riteniamo che gli atti relativi al pagamento di incentivi consistenti (2% dell’ammontare dei progetti) pagati ai tecnici per lavori non eseguiti devono essere inviati alla Corte dei Conti e deve essere rivisto completamente il regolamento di attribuzione di tali compensi che, come emerge da questa indagine, sono diventati strumenti di coinvolgimento e corruzione.
Per il coordinamento: Alberto Zollo