Sequestrata la discarica di Piano Borea. Adesso Lonardo finisce di fare lo spiritoso.
Stampa questo articoloBenevento, apposti i sigilli alla discarica di Piano Borea
Il Nucleo Investigativo della Polizia Ambientale e Forestale del Comando del Corpo Forestale di Benevento, agli ordini del vicequestore Angelo Marciano, ha apposto i sigilli alla discarica di Piano Borea.
L’impianto cittadino, il cui valore strategico nella raccolta dei rifiuti è perfettamente comprensibile, è stato posto sotto sequestro perché sono state verificate alcune autorizzazioni improprie ma anche per fuoriuscita di percolato, con un ovvio e conseguente danno ambientale.
Sui cartelli posti tra le sbarre del cancello della discarica, si legge: area sottoposta a sequestro penale a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Le indagini condotte dagli uomini del NIPAF hanno evidenziato rischi di inquinamento ambientale, a causa della massiccia fuori uscita di percolato della vecchie vasche e dalla piazzola di stoccaggio dei rifiuti.
L’autorità giudiziaria ha cosi ordinato il sequestro della discarica (sequestro preventivo di due vasche in gestione all’ASIA Spa e due vasche in gestione post-mortem al Consorzio BN1), con delle prescrizioni però a carico dell’Asia, che, se vorrà ancora utilizzare piano Borea, dovrà fare delle opere strutturali per garantire l’incolumità dell’ambiente.
Oltre al danno ambientale, sono emerso nel corso delle indagini delle autorizzazioni improprie detenute dall’Asia, che ricordiamo della discarica utilizza alcune piazzole per lo stoccaggio dei rifiuti.
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il commento di Antonio Medici del movimento “ORA – occorre reagire adesso”
L’ingentissimo danno ambientale ed il consistente pericolo per la salute dei cittadini derivante dalla Discarica di Piano Borea a causa delle disastrose condizioni in cui già da tempo versava, sono stati più volte denunciati dalla Lista ORA durante la campagna elettorale. Il Presidente Lucio Lonardo negando ogni addebito, rispose annunciando una querela nei confronti del sottoscritto e dei candidati della lista ORA, Sandra Sandrucci, Vincenzo Fioretti e Renato Siciliano.
Poi l’ASIA ha addirittura impedito, fisicamente, ai lavoratori del Consorzio BN1, addetti proprio alla sorveglianza della discarica di Piano Borea, di riprendere l’attività lavorativa così come disposto dal Giudice del Lavoro di Benevento, sostenendo di essere l’unico soggetto abilitato alla gestione di quell’impianto. Quei lavoratori che hanno vinto la vertenza saranno pagati anche per il lavoro di gestione di quella discarica che non hanno potuto effettuare per la caparbia volontà dei vertici dell’ASIA. Intanto il percolato fuoriuscito dalla discarica ha continuato ad invadere le campagne circostanti densamente abitate.
Adesso il Sindaco, che ha emesso le ordinanze di autorizzazione all’utilizzo della discarica da parte dell’ASIA ed il Presidente di quella Azienda Speciale di Igiene Ambientale (sic!) dovranno rispondere dei gravissimi danni rilevati dal Nucleo Investigativo della Polizia Ambientale e Forestale.
Antonio Medici