Comune e Soprintendenza sapevano da diversi mesi che l’acqua piovana si infiltra nell’Arco di Traiano. Perché fanno finta di averlo appreso solo adesso?
Stampa questo articoloAltrabenevento – Comunicato stampa del 21 giugno 2011
Sabato scorso, per tutta la mattinata dal fornice dell’Arco di Traiano è caduta acqua in quantità tale da essere ben visibile non solo ai pochi turisti sbigottiti ma anche ai passanti abituati a scansare auto in transito e pallonate. Lo strano fenomeno era stato notato alle 5,30 del mattino dal vero guardiano dell’importante monumento, il gestore del bar antistante l’Arco che da anni si adopera per segnalare alle autorità distratte, la crescita eccessiva dei rami degli alberi che coprono i fari di illuminazione, l’incuria del prato, il cartello che riporta informazioni sul monumento oramai illeggibile. Sono intervenuti i Vigili Urbani e poi i Vigili del Fuoco per constatare che sulla sommità dell’importante opera d’arte la impermeabilizzazione è danneggiata al punto da far entrare acqua piovana che si accumula nella parte cava del monumento e poi fuoriesce tra i blocchi di marmo.
Dello sconcertante episodio ha parlato la stampa e quindi, per miracolo, si sono attivati il sindaco e il suo vice che hanno tempestivamente scritto al Ministero dei Beni Culturali per segnalare il fatto “che finisce inevitabilmente per destare nell’intera comunità cittadina profonde e motivate apprensioni non solo sulla corretta conservazione dell’Arco, ma sulla sua stessa stabilità strutturale”. Fausto Pepe e Raffaele Del Vecchio hanno però precisato che certamente non ci sono responsabilità di alcuno perché sarà stata la solita mancanza di fondi a non consentire almeno un sopralluogo periodico per verificare la eventuale necessaria manutenzione al monumento.
Sono stati però immediatamente smentiti dalla funzionaria della Soprintendenza Archeologica che ha testualmente dichiarato: “Appena avuta notizia dai vigili del fuoco delle infiltrazioni di acqua piovana preso l’Arco di Traiano ci siamo subito allertati. E adesso possiamo contare su una certa disponibilità economica che ci ha consentito di individuare una ditta specializzata che potrà eseguire i lavori al monumento”.
Ecco il secondo miracolo: quando la stampa fa il suo mestiere riportando le notizie senza minimizzare i fatti, gli amministratori e i funzionari pubblici si attivano immediatamente, parlano, scrivono e trovano pure i soldi. Ma allora, visto che ora sono tutti più loquaci, ci possono dire perché fanno finta di avere appreso solo ora delle perdite di acqua dall’Arco di Traiano? Infatti, lo stesso fenomeno era stato notato da alcuni tecnici comunali alcuni mesi fa e anche allora fu segnalato ma nessun organo di informazione lo venne a sapere. Perché nessuno è intervenuto tempestivamente? Perché tutti sono rimasti muti? Che cosa hanno fatto allora il funzionario ministeriale e gli amministratori comunali per impedire che la situazione si aggravasse con seri rischi per la stabilità dell’Arco di cui ora si fanno interpreti preoccupati?
Il presidente – Gabriele Corona