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Iter giudiziario della vicenda Zamparini, Damiano deve rendere noti i documenti.

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Comunicato stampa del 5 marzo 2011

L’assessore Aldo Damiano aveva annunciato una conferenza stampa sul tema “Iter giudiziario della vicenda Zamparini” ma non ha esibito alcun atto giudiziario limitandosi, come al solito, a ricostruire in modo del tutto inesatto e fuorviante le scelte che portarono l’amministrazione di centrosinistra ad autorizzare l’apertura del Centro Commerciale di via dei Longobardi nonostante palesi illegittimità urbanistiche e contrattuali.

Damiano e il sindaco Fausto Pepe, hanno rammentato che la costruzione dell’Ipermercato fu autorizzata dalle precedenti amministrazioni di centrodestra, ma hanno dimenticato di dire che quelle decisioni furono da loro, insieme a Cosimo Lepore e Raffaele Del Vecchio, nettamente contrastate quando erano all’opposizione e poi, invece, condivise quando sono andati a governare la città.

Nell’estate del 2006, Fausto Pepe e Aldo Damiano avrebbero almeno potuto obbligare Zamparini a rispettare i vecchi accordi sottoscritti non l’amministrazione D’Alessandro, cioè abbattere i tre capannoni e cedere al Comune il parco fluviale di 21.300 metri quadrati, ed invece preferirono rinnovare gli impegni precedenti e inventarne altri che, l’inadempiente imprenditore friulano non ha mantenuto.

Con la delibera 150 ad ottobre del 2006 il sindaco e gli assessori di centrosinistra (tranne Medici e De Toma) autorizzarono l’apertura del Centro Commerciale e addirittura consentirono la utilizzazione del parcheggio costruito in zona destinata a parco fluviale. Venti giorni dopo la inaugurazione, la Procura della Repubblica, a seguito di una indagine durata tre anni e mezzo, rinviò a giudizio l’imprenditore friulano, l’ex dirigente del settore urbanistica, i tecnici privati e il titolare della ditta costruttrice per abusi edilizi e lottizzazione abusiva proprio per la costruzione del parcheggio in area parco. Nessuno allora si lamentò dei “tempi ad orologeria della magistratura” anche se risultò evidente a tutti che se quel provvedimento fosse stato notificato un mese prima, la delibera 150 non sarebbe stata mai approvata.

L’amministrazione di centrosinistra si è costituita parte civile nel processo tuttora in corso contro Zamparini, condividendo la contestata lottizzazione abusiva per il parcheggio in area parco, ma non ha mai revocato l’autorizzazione data a Zamparini per la sua utilizzazione.

Ora, se Damiano vuole commentare i provvedimenti giudiziari non più coperti da segreto perché relativi alla richiesta di arresti respinta, li tirasse fuori per consentire a tutti di conoscere quali sono i suoi comportamenti posti a base di tale richiesta, se invece vuole affrontare la questione sul piano politico, spieghi come mai Zamparini, nonostante gli impegni sottoscritti, non ha completato l’asse interquartiere, non ha versato la sua quota per i sottopassi ferroviari, non ha pagato tutti gli oneri concessori, non ha consegnato il Parco Fluviale, risparmiano 6 (sei) milioni di euro a danno della collettività.

Il presidente – Gabriele Corona

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